Capitolo dodicesimo
UTILIT� DELLA TRIBOLAZIONE
� bene per noi avere qualche volta pene e contrariet�, poich� spesso fanno rientrare l'uomo in se stesso, gli fanno riconoscere che quaggi� si trova in esilio e che non deve riporre la sua speranza in alcuna cosa del mondo. Riesce anche vantaggioso che talvolta soffriamo, perch� veniamo contraddetti; che gli altri abbiano di noi un concetto falso ed inadeguato, anche se le nostre opere e le nostre intenzioni sono rette. Queste cose spesso giovano a renderci umili e ci premuniscono dalla vanagloria. Quando all'esterno siamo disprezzati dagli uomini e non ci si presta fede, allora pi� facilmente noi cerchiamo Dio, perch'Egli � il testimonio della nostra coscienza. Per questo l'uomo dovrebbe ancorarsi in Dio cos� saldamente, da non avere alcun bisogno di cercare tante consolazioni umane. Quando un uomo di buona volont� � tribolato o tentato oppure � afflitto da cattivi pensieri, allora comprende d'avere maggiormente bisogno di Dio, senza del quale scopre che non pu� fare nulla di buono. Allora, anche, si rattrista, piange e prega a causa del male che patisce. Allora, gli rincresce di vivere pi� a lungo e desidera che venga la morte, per potersi sciogliere dal corpo ed essere con Cristo. Allora avverte anche, chiaramente, che la sicurezza perfetta e la pace piena non hanno dimora in questo mondo.