[ Rosario on line - Libri Cattolici - Filotea ]

Capitolo IX

LE ARIDITA’ CHE CI AFFLIGGONO NELLE MEDITAZIONI

Se ti capita, o Filotea, di non provare alcuna attrattiva n� alcuna consolazione nella meditazione, ti prego di non agitarti, ma apri la porta alle preghiere vocali: lamentati di te stessa con Nostro Signore, confessa la tua indegnit�, pregalo di aiutarti, bacia la sua immagine, rivolgigli le parole di Giacobbe: Io non ti lascio, Signore, finch� tu non mi abbia benedetto; o quelle della Cananea: S�, Signore, io sono un cane, ma i cani mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei padroni. Altre volte prendi un libro e leggilo con attenzione fino a che il tuo spirito si riprenda pienamente; qualche volta sprona il cuore con atti e movimenti di devozione esteriore: prostrati per terra, metti le mani in croce sul petto, abbraccia il Crocifisso; questo, si capisce, se ti trovi in luogo appartato.

E se, dopo tutto ci�, sei come prima, per quanto grande sia la tua aridit�, non avvilirti, ma rimani con devoto contegno davanti a Dio. Quanti cortigiani, nel corso dell’anno, fanno cento volte l’anticamera del principe senza speranza di potergli parlare, ma soltanto per essere visti da lui e compiere il loro dovere. Cos�, mia cara Filotea, noi dobbiamo recarci all’orazione semplicemente per compiere il nostro dovere e dimostrare la nostra fedelt�. Che se poi piace alla divina Maest� di rivolgerci la parola e fermarsi con noi con le sue sante ispirazioni e consolazioni interiori, questo sar� per noi un grande onore e motivo di un piacere delizioso; ma se non ci fa questa grazia, non rivolgendoci la parola, come se non ci vedesse e come se non fossimo alla sua presenza, non per questo dobbiamo andarcene, anzi, al contrario, dobbiamo rimanere l�, davanti alla somma Bont�, con un contegno devoto e sereno; gradir� molto la nostra pazienza e noter� la nostra fedelt� e la nostra perseveranza; e quando ritorneremo davanti a Lui, ci favorir� e si fermer� con noi con le sue consolazioni, facendoci assaporare tutto il fascino dell’orazione.

Ma anche se non dovesse farlo, accontentiamoci, Filotea; � gi� un grandissimo onore trovarci presso di Lui, al suo cospetto.

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