Santo Rosario on line

Giovedi, 25 aprile 2024 - Misteri luminosi - San Marco ( Letture di oggi )

San Francesco di Sales:Nostro Signore ci darà la sua pace in questa vita, solo quando ci umilieremo e sopporteremo con pazienza di lottare contro i nostri difetti.
font

Maggio, mese di Maria - Meditazioni sulla Madre di Dio



Maria



Diciassettesimo giorno - LA DEVOZIONE A MARIA

I. - Caro amico, penso che una qualche devozione a Maria non ti manca; anzi, sarai tanto devoto di colei che, oltre a essere Madre di Dio, è anche Madre nostra. Se Madre di Cristo che è Dio, lo è in senso proprio biologico, umano, naturale, ella è nostra Madre in senso, direi, più alto ancora, cioè spirituale, anzi soprannaturale in ordine alla grazia che è vita divina. Gesù la volle tale.

II. - La devozione a Maria è devozione quindi di figli verso una madre: tenera, dolce, fiduciosa. S. Giuseppe da Copertino, ma anche tanti altri santi, per non dir tutti, diceva: La mia madre è la Madonna, quella di casa mi è nutrice.

III. - La devozione a Maria è tenerissima, perché si fa Madre dei peccatori, quelli che hanno crocifisso Gesù, e perfino di quanti lo crocifiggono ancora, attirandoli a sé, toccando loro il cuore. Dolce e gioiosa è la devozione a Maria! Ma occorre che non sia lo slancio sentimentale d'un momento, perché allora seguirebbe la noia e l'inutilità di essa. La devozione deve partire dalla conoscenza della santità, della grandezza, della missione di Maria nei nostri confronti. Allora non andiamo in cerca di doni materiali, terreni, consolazioni, interessi, ma la onoriamo perché Dio l'ha onorata, la preghiamo perché è la Madre della grazia, è la nostra avvocata presso Gesù, è la nostra salvezza!

ESEMPIO: S. Vincenzo de' Paoli. - È il santo della carità. Fin da fanciullo, custodendo il gregge del padre, sistemò una statuetta nella fessura di una quercia, e là davanti inginocchiato restava a lungo in preghiera. Fatto sacerdote, andò in missione, ove venne fatto schiavo, ma sotto la sferza del sole trovava la sua gioia pregando la sua dolcissima Madre. Pregato dalla sua padrona di cantare delle lodi della sua religione, egli cantò la «Salve Regina», con tale accento da commuovere al pianto quella signora musulmana. Portava il rosario alla cintola per averlo a portata di mano. Fu propugnatore assiduo del privilegio della Immacolata Concezione. Lasciò come eredità un tale amore a Maria a tutti i suoi figli e figlie spirituali, prescrivendo nella regola l'impegno di onorare ogni giorno la Madre di Dio, di celebrarne le feste e di imitarne le virtù, particolarmente umiltà e purezza.

FIORETTO: Non passi giorno senza rivolgere un pensiero a Maria: «Madre mia! Fiducia mia!».

OSSEQUIO: Se non l'hai, procurati la Medaglia Miracolosa o l'abitino dell'Immacolata, e portali con amore!

GIACULATORIA: O luce amabile degli occhi nostri, porgete suppliche pei figli vostri!

PREGHIERA: O Maria, delizia dei nostri cuori, Madre nostra dolcissima, nostra sovrana, noi vogliamo amarti oggi e sempre. A te dedichiamo, affidiamo, doniamo i nostri cuori; accetta la nostra offerta, amaci, proteggici nella vita e nella morte. Amen.

Tratto dalla rivista: Papa Giovanni – Titolo: “Il mese di maggio” Collegio Missionario Sacro Cuore Andria – BARI - 1987 Fonte: www.preghiereagesuemaria.it