Santo Rosario on line

Sabato, 20 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi )

Santo Curato d'Ars (San Giovanni Maria Vianney):Ecco dunque un tale che si tormenta, che si agita, che fa chiasso, che vuole dominare su tutto, che si crede qualche cosa, che sembra voler dire al sole: «Togliti di lì lasciami illuminare il mondo al tuo posto!... ». Un giorno quest'uomo orgoglioso sarà ridotto tutt'al più ad un pizzico di cenere che sarà portata via di fiume in fiume... fino al mare.
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Meditazioni per il tempo di Natale e Avvento

Gaudiosi

Simeone



Lc 2, 28 Lo prese tra le braccia e benedisse Dio: « Ora lascia o Signore che il tuo servo vada in pace ».

E' risaputo che i momenti dell'attesa sono i momenti in cui l'uomo vive maggiormente: in quei giorni e in quelle ore in cui egli aspetta qualcosa o qualcuno, gioisce, lavora, prepara, pensa e mette in moto tutte le sue energie.

Ma non è altrettanto risaputo dagli uomini che le varie attese, tutte le attese, deludono non appena arrivano a compimento. Solo una delle molte attese, quando giunge al termine, riversa pace e pienezza per sempre nel cuore. Tutte le attese, quando sono colmate lasciano spazio ad altre. Solo una è diversa: è quella di chi attende Gesù. Chi attende Gesù, quando arriverà, entrerà nella pace stabile, perché Egli introduce nei cieli, nella pienezza di Dio. Egli è la pace, e quando arriva in un cuore, in una vita, non può che riempirla, portarla alla perfezione.

Io attendo Gesù. Già mentre lo attendo Egli addirittura anticipa il frutto del dono della Sua Presenza. Già mentre lo attendo, questa attesa colma il cuore di gioia e serenità! come già fosse presente. lo attendo Gesù. Non vale la pena attendere qualcosa o qualcun altro: passerà, e rimarrò vuoto. L'esperienza parla chiaro. Non solo la mia esperienza, ma quella della storia, quella dei popoli dice: l'unica attesa che appaga è quella di Gesù. E quando Egli arriva la nostra vita ha raggiunto il culmine e potrebbe andarsene dal mondo, se non fosse per qualche compito nei riguardi di coloro che ancora attendono. Così come s. Paolo afferma dopo esser stato raggiunto da Gesù: meglio andar via da questo corpo, a meno che non sia utile a voi che io rimanga!

Simeone, forse per l'età o forse perché non intravedeva compiti speciali, dichiara solennemente e apertamente la fine della sua vita. Ha finito di attendere, ha finito di vivere. Ha visto quel bimbo, ha visto Gesù, ora non gli serve più vedere altro. Non gli serve più vivere, perché viveva per vederlo, per attenderlo. Quel bimbo, che sa solo portare il proprio Nome, riempie le attese di quell'uomo. Sulle sue braccia quel Nome ha un peso incalcolabile, ma è quel Nome che porta la sua vita, è quel Nome che addirittura porta i secoli del suo popolo, è quel Nome che riveste di luce uomini ed eventi di ogni nazione che è vissuta e vive e vivrà sotto il sole.

Sulle sue braccia il Nome di Gesù diventa grande da occupare tutto lo spazio, anche se le fasce nascondono un peso leggero. Simeone è vissuto nell'attesa di quel giorno. « Lo vide e si rallegrò ». Quel bimbo non gli ha dato nulla, non gli ha regalato oro e nemmeno parole di sapienza. Quel bimbo non gli ha dato di vedere segni, né gli ha promesso alcunché. Proprio per questo la gioia è grande nel cuore di Simeone, perché è libera. E' una gioia libera da se stesso. E' la gioia che viene dal compimento di un'attesa d'amore vero.

L'amore vero attende Gesù perché è bene per Lui che arrivi, perché Egli riceve gloria, perché Egli possa svolgere il suo compito, perché Egli porti a compimento la Sua missione. L'amore vero attende Gesù per poterglisi donare, per potergli dare concretamente la vita, per potergli mettere a disposizione giorni, anni, energie, salute, volontà, affettività, memoria e intelligenza. L'amore vero attende Gesù per lasciarsi salvare da Lui, secondo il suo modo di salvare. Simeone attendeva Gesù con amore vero: ora che Gesù è giunto egli non ha più nulla da attendere!

Egli non aspetta Gesù perché gli allunghi i giorni, perché lo renda accetto agli uomini, perché gli allevi la sofferenza, perché lo sollevi dalle sue responsabilità. No. Lo ha atteso perché è il Salvatore e Lui sa come salvare. Ora che c'è il Salvatore i popoli sono salvi, il mondo è a posto, le speranze hanno di che esser colmate.

Io attendo Gesù. Mi succede con frequenza di attendere per un attimo, o per un giorno, o per un mese, qualche cos'altro. Poi m'accorgo che è tempo perso. Devo imparare a riempire tutte le attese con l'attesa di Gesù, o a sostituirle con quella. Anche per gli altri io attendo Gesù. Molti mi avvicinano con attesa nel cuore. Aspettano da me qualcosa, o dal mondo, o da se stessi. lo li aiuto quando li deludo subito, affinché non attendano altri che Gesù. Altrimenti preparo per loro delusioni più grandi. Per te io attendo Gesù!

Per me e per te vorrei attenderlo solo con amore vero: desidero che Egli possa trovare accoglienza, che Egli possa parlare ed essere ubbidito con prontezza; desidero che Egli possa incontrare gli sguardi degli uomini, il mio, e purificarlo; desidero che Egli possa trovare qualcuno pronto a mettersi a disposizione per i suoi desideri: l'attesa è preparazione del mio cuore a non avere progetti, volontà, inclinazioni, hobbies, occupazioni buone; lo preparo vuoto, perché Egli mi trovi subito disponibile ad amarlo, senza perdere tempo, senza che Egli debba attendere che io termini qualcosa che io ho voluto ...!

Quando Egli viene la mia vita può scomparire: solo la Sua dovrà apparire nei giorni e nelle opere che Egli mi chiederà di offrirgli perché possa inaugurare salvezza in altri cuori.

Autore: di Don Vigilio Covi

Fonte: www.preghiereagesuemaria.it