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Martedi, 23 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Giorgio ( Letture di oggi )

Madre Teresa di Calcutta:«Chi dite voi che io sia?» (Mt. 16, 15). Tu sei Dio. Sei Dio vero da Dio vero. Generato non creato. Della stessa sostanza del Padre. Sei il Figlio del Dio Vivente. Sei la seconda Persona della Santissima Trinità. Sei una cosa sola con il Padre. Sei con il Padre sin dal principio. Tutte le cose sono state create da te e dal Padre. Sei il Figlio diletto nel quale il Padre si è compia­ciuto. Sei il figlio di Maria, concepito dallo Spirito Santo nel suo grembo. Sei nato a Betlemme. Sei stato avvolto da Maria in fasce e posto in una mangiatoia piena di paglia. Ti ha riscaldato il respiro di un asino che portò in groppa tua madre con te nel suo grembo. Sei il figlio di Giuseppe, il falegname, come lo chiamava la gente di Nazaret. Sei un uomo comune senza molta istruzione, come ti giudica la classe colta di Israele.

Commento al Vangelo della domenica di don Fabio Rosini

Vangelo Lc 2,22-40: Il bambino cresceva, pieno di sapienza.

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, (Maria e Giuseppe) portarono il bambino (Gesù) a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.