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Sabato, 20 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi )

Santo Curato d'Ars (San Giovanni Maria Vianney):Fuggire le croci, è volerne essere oppresso; desiderarle, è non sentirne l'amarezza.

LETTURE A CASO

Mt 14,1-36

1In quel tempo il tetrarca Erode ebbe notizia della fama di Gesù. 2Egli disse ai suoi cortigiani: "Costui è Giovanni il Battista risuscitato dai morti; per ciò la potenza dei miracoli opera in lui".

3Erode aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione per causa di Erodìade, moglie di Filippo suo fratello. 4Giovanni infatti gli diceva: "Non ti è lecito tenerla!". 5Benché Erode volesse farlo morire, temeva il popolo perché lo considerava un profeta.

6Venuto il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode 7che egli le promise con giuramento di darle tutto quello che avesse domandato. 8Ed essa, istigata dalla madre, disse: "Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista". 9Il re ne fu contristato, ma a causa del giuramento e dei commensali ordinò che le fosse data 10e mandò a decapitare Giovanni nel carcere. 11La sua testa venne portata su un vassoio e fu data alla fanciulla, ed ella la portò a sua madre. 12I suoi discepoli andarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informarne Gesù.

13Udito ciò, Gesù partì di là su una barca e si ritirò in disparte in un luogo deserto. Ma la folla, saputolo, lo seguì a piedi dalle città. 14Egli, sceso dalla barca, vide una grande folla e sentì compassione per loro e guarì i loro malati.

15Sul far della sera, gli si accostarono i discepoli e gli dissero: "Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare". 16Ma Gesù rispose: "Non occorre che vadano; date loro voi stessi da mangiare". 17Gli risposero: "Non abbiamo che cinque pani e due pesci!". 18Ed egli disse: "Portatemeli qua". 19E dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli e i discepoli li distribuirono alla folla. 20Tutti mangiarono e furono saziati; e portarono via dodici ceste piene di pezzi avanzati. 21Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

22Subito dopo ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull'altra sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla. 23Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù.

24La barca intanto distava già qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario. 25Verso la fine della notte egli venne verso di loro camminando sul mare. 26I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: "È un fantasma" e si misero a gridare dalla paura. 27Ma subito Gesù parlò loro: "Coraggio, sono io, non abbiate paura". 28Pietro gli disse: "Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque". 29Ed egli disse: "Vieni!". Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. 30Ma per la violenza del vento, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: "Signore, salvami!". 31E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: "Uomo di poca fede, perché hai dubitato?".

32Appena saliti sulla barca, il vento cessò. 33Quelli che erano sulla barca gli si prostrarono davanti, esclamando: "Tu sei veramente il Figlio di Dio!".

34Compiuta la traversata, approdarono a Genèsaret. 35E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati, 36e lo pregavano di poter toccare almeno l'orlo del suo mantello. E quanti lo toccavano guarivano.


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Gv 6, 60-69: Da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna.

At 13,1-52

1C'erano nella comunità di Antiòchia profeti e dottori: Bàrnaba, Simeone soprannominato Niger, Lucio di Cirène, Manaèn, compagno d'infanzia di Erode tetrarca, e Saulo. 2Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: "Riservate per me Bàrnaba e Saulo per l'opera alla quale li ho chiamati". 3Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li accomiatarono.

4Essi dunque, inviati dallo Spirito Santo, discesero a Selèucia e di qui salparono verso Cipro. 5Giunti a Salamina cominciarono ad annunziare la parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei, avendo con loro anche Giovanni come aiutante. 6Attraversata tutta l'isola fino a Pafo, vi trovarono un tale, mago e falso profeta giudeo, di nome Bar-Iesus, 7al seguito del proconsole Sergio Paolo, persona di senno, che aveva fatto chiamare a sé Bàrnaba e Saulo e desiderava ascoltare la parola di Dio. 8Ma Elimas, il mago, - ciò infatti significa il suo nome - faceva loro opposizione cercando di distogliere il proconsole dalla fede. 9Allora Saulo, detto anche Paolo, pieno di Spirito Santo, fissò gli occhi su di lui e disse: 10"O uomo pieno di ogni frode e di ogni malizia, figlio del diavolo, nemico di ogni giustizia, quando cesserai di sconvolgere le vie diritte del Signore? 11Ecco la mano del Signore è sopra di te: sarai cieco e per un certo tempo non vedrai il sole". Di colpo piombò su di lui oscurità e tenebra, e brancolando cercava chi lo guidasse per mano. 12Quando vide l'accaduto, il proconsole credette, colpito dalla dottrina del Signore.

13Salpati da Pafo, Paolo e i suoi compagni giunsero a Perge di Panfilia. Giovanni si separò da loro e ritornò a Gerusalemme. 14Essi invece proseguendo da Perge, arrivarono ad Antiòchia di Pisidia ed entrati nella sinagoga nel giorno di sabato, si sedettero. 15Dopo la lettura della Legge e dei Profeti, i capi della sinagoga mandarono a dire loro: "Fratelli, se avete qualche parola di esortazione per il popolo, parlate!".

16Si alzò Paolo e fatto cenno con la mano disse: "Uomini di Israele e voi timorati di Dio, ascoltate. 17Il Dio di questo popolo d'Israele scelse i nostri padri ed esaltò il popolo durante il suo esilio in terra d'Egitto, e con braccio potente li condusse via di là. 18Quindi, dopo essersi preso cura di loro per circa quarant'anni nel deserto, 19distrusse sette popoli nel paese di Canaan e concesse loro in eredità quelle terre, 20per circa quattrocentocinquanta anni. Dopo questo diede loro dei Giudici, fino al profeta Samuele. 21Allora essi chiesero un re e Dio diede loro Saul, figlio di Cis, della tribù di Beniamino, per quaranta anni. 22E, dopo averlo rimosso dal regno, suscitò per loro come re Davide, al quale rese questa testimonianza: Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri.

23Dalla discendenza di lui, secondo la promessa, Dio trasse per Israele un salvatore, Gesù. 24Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo di penitenza a tutto il popolo d'Israele. 25Diceva Giovanni sul finire della sua missione: Io non sono ciò che voi pensate che io sia! Ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di sciogliere i sandali.

26Fratelli, figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a noi è stata mandata questa parola di salvezza. 27Gli abitanti di Gerusalemme infatti e i loro capi non l'hanno riconosciuto e condannandolo hanno adempiuto le parole dei profeti che si leggono ogni sabato; 28e, pur non avendo trovato in lui nessun motivo di condanna a morte, chiesero a Pilato che fosse ucciso. 29Dopo aver compiuto tutto quanto era stato scritto di lui, lo deposero dalla croce e lo misero nel sepolcro. 30Ma Dio lo ha risuscitato dai morti 31ed egli è apparso per molti giorni a quelli che erano saliti con lui dalla Galilea a Gerusalemme, e questi ora sono i suoi testimoni davanti al popolo.

32E noi vi annunziamo la buona novella che la promessa fatta ai padri si è compiuta, 33poiché Dio l'ha attuata per noi, loro figli, risuscitando Gesù, come anche sta scritto nel salmo secondo:

Mio figlio sei tu, oggi ti ho generato.

34E che Dio lo ha risuscitato dai morti, in modo che non abbia mai più a tornare alla corruzione, è quanto ha dichiarato:

Darò a voi le cose sante promesse a Davide, quelle sicure.

35Per questo anche in un altro luogo dice:

Non permetterai che il tuo santo subisca la corruzione.

36Ora Davide, dopo aver eseguito il volere di Dio nella sua generazione, morì e fu unito ai suoi padri e subì la corruzione. 37Ma colui che Dio ha risuscitato, non ha subìto la corruzione. 38Vi sia dunque noto, fratelli, che per opera di lui vi viene annunziata la remissione dei peccati 39e che per lui chiunque crede riceve giustificazione da tutto ciò da cui non vi fu possibile essere giustificati mediante la legge di Mosè. 40Guardate dunque che non avvenga su di voi ciò che è detto nei Profeti:

41Mirate, beffardi, stupite e nascondetevi,
poiché un'opera io compio ai vostri giorni,
un'opera che non credereste, se vi fosse raccontata
!".

42E, mentre uscivano, li pregavano di esporre ancora queste cose nel prossimo sabato. 43Sciolta poi l'assemblea, molti Giudei e proseliti credenti in Dio seguirono Paolo e Bàrnaba ed essi, intrattenendosi con loro, li esortavano a perseverare nella grazia di Dio.

44Il sabato seguente quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola di Dio. 45Quando videro quella moltitudine, i Giudei furono pieni di gelosia e contraddicevano le affermazioni di Paolo, bestemmiando. 46Allora Paolo e Bàrnaba con franchezza dichiararono: "Era necessario che fosse annunziata a voi per primi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco noi ci rivolgiamo ai pagani. 47Così infatti ci ha ordinato il Signore:

Io ti ho posto come luce per le genti,
perché tu porti la salvezza sino all'estremità della terra
".

48Nell'udir ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola di Dio e abbracciarono la fede tutti quelli che erano destinati alla vita eterna. 49La parola di Dio si diffondeva per tutta la regione. 50Ma i Giudei sobillarono le donne pie di alto rango e i notabili della città e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Bàrnaba e li scacciarono dal loro territorio. 51Allora essi, scossa contro di loro la polvere dei piedi, andarono a Icònio, 52mentre i discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo.


Il Pastore d'Erma - Le similitudini: Ottava similitudine

LXVII (1), 1. Mi mostrò un grande salice che copriva piani e monti e alla sua ombra si erano raccolti tutti i chiamati nel nome del Signore. 2. Il glorioso angelo del Signore, che era assai alto, stava sopra il salice. Con una grande roncola tagliava i rami dell'albero e li dava al popolo che era riparato sotto il salice. Erano piccoli i rami che distribuiva, di circa un cubito. 3. L'angelo depose la roncola, dopo che tutti avevano ricevuto i rami, e l'albero rimase integro, come l'avevo visto prima. 4. Mi meravigliai in me stesso dicendo: "Come mai dopo il taglio di tanti rami l'albero è rimasto integro?". Mi risponde il pastore: "Non ti meravigliare se l'albero è rimasto integro dopo il taglio di tanti rami. Lascia che tu veda tutto, mi dice, e ti sarà spiegata ogni cosa". 5. L'angelo richiedeva di nuovo i rami che aveva distribuito al popolo. Come ognuno l'aveva ricevuto, così veniva chiamato dall'angelo e gli dava il ramo. L'angelo del Signore li prendeva e li osservava. 6. Da alcuni riaveva i rami secchi e rosi come dal tarlo. L'angelo dispose che i consegnatari di tali rami fossero messi in disparte. 7. Altri li consegnavano secchi ma non erano rosi dal tarlo; dispose che anche loro fossero messi in disparte. 8. Altri li ridiedero mezzi secchi; anche questi furono messi in disparte. 9. Altri rendevano i rami mezzo secchi con delle fessure; anche questi furono messi in disparte. 10. Altri consegnavano i rami verdi con delle fessure; anche questi messi in disparte. 11. Altri ridavano i rami per metà secchi e metà verdi; anche questi messi in disparte. 12. Altri poi riportarono i rami per due parti verdi e per una terza secchi; anche questi messi in disparte. 13. Altri li consegnarono per due parti secchi e per una terza verdi; anche questi messi in disparte. 14. Altri rendevano i rami quasi tutti verdi, mentre era secca una piccolissima parte, la punta e con fessure; anche questi messi in disparte. 15. Altri rami avevano una piccolissima parte verde, il resto, invece, era secco; anche questi messi in disparte. 16. Altri vennero a consegnare i rami verdi come li avevano ricevuti dall'angelo. La maggior parte consegnava tali rami e l'angelo se ne rallegrò molto; anche questi messi in disparte. 17. Altri ridavano i loro rami verdi e con germogli; anche questi in disparte. L'angelo pure per loro si rallegrò. 18. Altri consegnarono i loro rami verdi e con germogli che portavano quasi il frutto. Gli uomini di questi rami erano molto gioiosi. L'angelo si rallegrava nei loro riguardi, e con lui era pure lieto il pastore.

LXVIII (2), 1. L'angelo del Signore comandò che si portassero delle corone. Furono portate corone intrecciate come di palma e incoronò gli uomini che avevano consegnato i rami con i germogli e i frutti e li mandò alla torre. 2. Mandò alla torre anche gli altri, quelli che avevano consegnato i rami con germogli ma senza il frutto, e diede loro un sigillo. 3. Tutti quelli che andavano alla torre avevano una veste bianca come la neve. 4. Mandò alla torre anche quelli che avevano consegnato i rami verdi come li avevano ricevuti, dando loro una veste bianca e il sigillo. 5. Dopo aver compiuto queste operazioni, l'angelo disse al pastore: "Io vado e tu mandali alle mura come uno è degno di abitare. Osserva con cura i loro rami e così licenziali. Esamina bene. Sta' attento che nessuno resti fuori e che qualcuno non ti sfugga; li proverò io sull'altare". Detto questo al pastore, andò via. 6. Dopo che l'angelo partì, il pastore mi disse: "Prendiamo i rami di tutti e piantiamoli, se mai qualcuno potrà riprendere". Gli faccio notare: "Signore, come potranno riprendere i rami secchi?". 7. Mi risponde: "L'albero è un salice che ama la vita. Se noi piantiamo i rami ed essi prendono un po' di umidità, molti potranno riprendere; proveremo poi ad innaffiarli. Se qualche ramo potrà riprendere me ne rallegrerò; diversamente, se non riprenderà, non sarò stato negligente". 8. Il pastore mi ordinò di chiamare i consegnatari dei rami, secondo il posto in cui erano stati assegnati. Vennero gruppo a gruppo e consegnarono al pastore i rami. Il pastore prendeva i rami e secondo i gruppi li piantava. Dopo averli piantati versò su di essi molta acqua, tanto che i rami non ne emergevano. 9. Dopo aver innaffiato i rami, mi dice: "Andiamo via, e tra pochi giorni ritorneremo ad ispezionarli tutti. Chi fece nascere quest'albero vuole che tutti quelli che hanno da esso preso i rami vivano. Io pure spero che questi rami, prendendo umidità e imbevuti d'acqua, per la maggior parte riprendano".

LXIX (3),1. Gli dico: "Signore spiegami che cosa è quest'albero. Su di esso sono perplesso perché, dopo il taglio di tali rami, l'albero è integro e nulla appare da esso tagliato. Per questo sono esitante". 2. "Ascolta, mi dice, questo grande albero che copre piani e monti e tutta la terra è la legge di Dio data a tutto il mondo. Questa legge è il Figlio di Dio che fu annunziato sino ai confini della terra. I popoli che sono sotto l'ombra sono quelli che hanno ascoltato la predicazione e creduto in Lui. 3. L'angelo grande e glorioso è Michele che ha il potere su questo popolo e lo governa. Egli pone la legge nel cuore dei credenti e scruta se quelli cui la diede l'hanno osservata. 4. Osserva i rami di ciascuno: i rami sono la legge. Vedi che molti rami sono inservibili e vi riconoscerai quelli che non hanno osservato la legge; di ognuno noterai la posizione". 5. Gli chiedo: "Signore, perché alcuni mandò alla torre e altri affidò a te?". Mi risponde: "Quelli che trasgredirono la legge da lui ricevuta li lasciò in mio potere per la penitenza; quelli poi che furono nella legge e la osservarono sono a lui soggetti". 6. Chiedo: "Signore chi sono gli incoronati che si dirigono alla torre?". Mi risponde: "Gli incoronati sono quelli che lottarono contro il diavolo e lo sconfissero. Essi hanno sofferto per la legge. 7. Gli altri che hanno consegnato i rami verdi, con i germogli senza il frutto, sono quelli che hanno sofferto per la legge. Non avendola rinnegata non sono stati torturati. 8. Quelli che hanno consegnato i rami verdi come li hanno ricevuti, sono santi e giusti. Hanno molto camminato con il cuore puro, osservando i precetti del Signore. 9. Conoscerai il resto quando ispezionerò i rami piantati e innaffiati".

LXX (4), 1. Dopo alcuni giorni ritornammo sul luogo, il pastore si sedette al posto dell'angelo di grande altezza ed io vicino a lui. Mi disse: "Mettiti un grembiule e servimi". Cinsi il grembiule di sacco che era pulito. 2. Visto che avevo il grembiule e che ero pronto a servirlo, mi disse: "Chiama gli uomini per gruppi, come ognuno consegnò i rami che abbiamo piantato". Andai alla pianura e li chiamai tutti e si disposero per gruppi. 3. Disse loro: "Ognuno prenda il proprio ramo e me lo porti". 4. Li consegnarono per primi quelli che li avevano secchi e mutili. Perché secchi e mutili, ordinò che fossero messi in disparte. 5. Poi consegnarono quelli che li avevano secchi e non mutili. Altri consegnarono i rami verdi, altri ancora i rami secchi e rosi come dal tarlo. Ordinò che fossero messi in disparte quelli che avevano consegnato i rami verdi e quelli, invece, che li avevano consegnati secchi e mutili, fossero posti con i primi. 6. Poi li consegnarono quelli che avevano i rami mezzo secchi e con fessure; molti poi li consegnarono verdi e senza fessure; alcuni, invece, verdi e con germogli che avevano il frutto, come li avevano coloro che incoronati erano andati alla torre. Altri, invece, li consegnarono secchi e rosi, altri ancora secchi e non rosi; alcuni erano mezzo secchi e con fessure. Dispose che ognuno fosse messo separatamente, chi presso il suo gruppo, chi in disparte.

LXXI (5), 1. Poi consegnarono quelli che avevano i rami verdi con le fessure. Tutti questi li davano verdi e si fermavano nel loro gruppo. Il pastore si rallegrò con loro perché tutti si erano trasformati e avevano eliminato le fessure. 2. Consegnarono poi quelli che li avevano una metà verde e una metà secca. I rami di alcuni furono trovati completamente verdi, di altri mezzo secchi, di altri ancora secchi e rosi, di altri verdi e con i germogli. Di questi ognuno andava nel proprio gruppo. 3. Poi consegnarono quelli che li avevano due parti verdi e la terza secca. Molti li consegnarono verdi, altri metà secchi, altri secchi e rosi. Di tutti questi ognuno era mandato al proprio gruppo. 4. Consegnarono quelli che avevano i rami per due parti secchi e una terza verde. Molti di loro li consegnarono mezzo secchi, altri secchi e rosi, altri meta secchi e con fessure, pochi verdi. Tutti questi si misero nel proprio gruppo. 5. Consegnarono quelli che avevano i rami verdi, una piccolissima parte secca e con fessure; tra questi alcuni li consegnarono verdi, altri verdi e con germogli. Essi andarono al proprio gruppo. 6. Poi consegnarono quelli che li avevano per una piccolissima parte verdi e il resto mezzo secchi. I loro rami erano per la maggior parte mezzo verdi e con germogli che portavano il frutto, gli altri erano tutti verdi. Per questi rami il pastore si rallegrò assai, perché trovati così. Ognuno di loro andò nel proprio gruppo.

LXXII (6), 1. Dopo aver ispezionato i rami di tutti, il pastore mi parlò: "Ho detto che quest'albero è vitalissimo. Vedi quanti fecero penitenza e si salvarono?". "Li vedo, signore". "Sappi, mi disse, che la misericordia del Signore, grande e gloriosa, ha concesso lo spirito di penitenza a coloro che erano degni di pentirsi". 2. "Come mai, chiedo, tutti non si pentirono?". "Il Signore concesse pentimento a quelli il cui cuore vede che sta per diventare puro e sta per servirlo dal profondo. A quelli, invece, di cui vede l'inganno e la malizia e che si sarebbero pentiti ipocritamente non concesse pentimento per non far bestemmiare di nuovo la legge di Dio". 3. Gli chiesi: "Signore, spiegami ora chi sono quelli che hanno consegnato i rami e il loro posto. Il motivo è che, dopo averlo inteso, quelli che hanno creduto e ricevuto il sigillo, che hanno rovinato invece di conservare integro, riconoscendo le loro azioni si pentano". "Essi poi ricevendo da te il sigillo, glorificheranno il Signore che ha avuto pietà di loro e inviò te a rinnovare i loro spiriti. 4. Ascolta, disse: i rami secchi e rosi dal tarlo sono gli apostati e i traditori della Chiesa. Bestemmiando nei loro peccati il Signore, si vergognarono del nome del Signore invocato su di loro. Questi per sempre sono morti a Dio. Vedi che nessuno si pentì, sebbene essi avessero sentito le parole che dicesti loro e che io ti ordinai. Da loro la vita si è allontanata. 5. Quelli che li hanno consegnati secchi e non guasti sono vicini ai precedenti. Erano ipocriti e portavano dottrine estranee e pervertirono i servi di Dio, principalmente perché non lasciavano che si pentissero quelli che avevano peccato, mentre li persuadevano con stolte opinioni. Questi hanno speranza di pentirsi. 6. Vedi che molti di essi si sono pentiti da quando hai parlato loro dei miei precetti e altri ancora si pentiranno. Quanti non si pentiranno hanno perduto la vita. Quelli che si pentirono, diventando buoni, hanno la loro dimora nelle prime mura. Altri salirono nella torre. Vedi dunque, mi dice, che il pentimento dei peccatori salva la vita, mentre il mancato pentimento è la morte".

LXXIII (7), 1. "Ascolta di quelli che consegnarono i rami mezzo secchi e con le fessure. I rami di quelli che erano mezzo secchi sono i dissociati che né vivono né sono morti. 2. Quelli che li hanno mezzo secchi e con fessure sono i dissociati e i calunniatori, che non trovano mai pace in sé e sono sempre in discordia. Anche per questi, dice, c'è ancora possibilità di penitenza. Vedi, disse, che alcuni si sono già pentiti. In loro c'è speranza di pentimento. 3. Quelli che si sono pentiti hanno dimora entro la torre, quelli, invece, che si pentiranno molto tardi, abiteranno nelle mura. Quanti poi non si pentiranno, persistendo nelle loro azioni, morranno sicuramente. 4. Quelli che hanno consegnato i rami verdi con fessure furono sempre fedeli e buoni. Hanno avuto qualche invidia tra loro per i primi posti e per qualche onore. Stolti sono quelli che hanno una tale invidia! 5. Anche questi avendo ascoltato i miei precetti ed essendo buoni si purificarono e si pentirono subito. La loro dimora era dentro la torre. Però se qualcuno tornerà alla discordia, sarà cacciato dalla torre e rovinerà la sua vita. 6. La vita è di coloro che osservano i precetti del Signore. Nei precetti non è da parlare di priorità o di onore, ma di pazienza e di umiltà dell'uomo. In questi c'è la vita del Signore; nei sediziosi e nei trasgressori, invece, la morte".

LXXIV (8), 1. "Quelli che consegnarono i rami mezzo secchi e mezzo verdi sono gli immersi negli affari e distaccati dalle cose sante. Perciò una metà è viva, una metà è morta. 2. Molti avendo inteso i miei precetti si pentirono. Quelli che si pentirono, hanno la loro dimora nella torre. Alcuni, però, si separarono completamente e non hanno avuto pentimento. Per i loro affari hanno bestemmiato e rinnegato il Signore. Perdettero la loro vita per la cattiveria che fecero. 3. Molti di essi furono indecisi. Hanno ancora modo di pentirsi se si danno subito alla penitenza. La loro dimora sarà entro la torre. Se invece indugiano a pentirsi abiteranno nelle mura; se non si pentono affatto perdono la loro vita. 4. Quelli che hanno consegnato i rami per due parti verdi, e per una terza secchi sono i rinnegatori, di varie specie, del Signore. 5. Molti si pentirono e sono entrati ad abitare nella torre, molti altri, invece, si staccarono completamente da Dio perdendo irrimediabilmente la loro vita. Alcuni sono incerti e discordi ed hanno possibilità di pentirsi se si convertono rapidamente e non permangono nei loro piaceri. Se persistono nelle loro cose si procurano la morte".

LXXV (9), 1. "Quelli che hanno consegnato i rami per due parti secchi e un terzo verdi sono i fedeli arricchiti e onorati presso i pagani. Si rivestirono di una grande superbia e divennero sfrontati. Abbandonarono la verità, non si unirono ai giusti, e vissero con i pagani. Questa fu la via loro più gradita. Tuttavia non si distaccarono da Dio, ma rimasero nella fede, senza compiere le opere della fede. 2. Molti di essi fecero penitenza e la loro dimora fu entro la torre. 3. Altri poi, vivendo sino alla fine con i pagani e trascinati dalla vanagloria di costoro, si separarono da Dio. Agirono da pagani e furono annoverati tra questi. 4. Altri, invece, rimasero incerti, senza la speranza di salvarsi per le azioni compiute. Alcuni, rimasti nella dissociazione, gettavano discordie tra loro. Anche per questi dissociati delle loro azioni c'è pentimento; ma deve essere sollecito perché abitino nella torre. Per quelli, invece, che non si pentono, ma persistono nei loro piaceri, la morte è vicina".

LXXVI (10), l. "Quelli che hanno consegnato i rami verdi, con le punte secche e le fessure, furono sempre buoni, fedeli e gloriosi presso Dio, ma peccarono di poco, per vani desideri e piccole cose tra loro. Dopo aver ascoltato le mie parole, la maggior parte subito si pentì, e la loro dimora fu entro la torre. 2. Alcuni di essi furono incerti, altri nell'incertezza suscitarono grossi dissensi. In loro c'è ancora speranza di penitenza perché furono sempre buoni. Difficilmente qualcuno di loro morrà. 3. Quelli che hanno consegnato i rami secchi con pochissimo verde, sono coloro che ebbero solo fede, compiendo poi opere di ingiustizia. Non apostatarono mai da Dio, e ne portarono volentieri il Nome accogliendo affabilmente nelle loro case i servi di Dio. All'annunzio di questa penitenza si convertirono subito, praticando ogni virtù di giustizia. 4. Alcuni di essi, conoscendo le azioni che fecero, soffrono e soffrono con piacere. Per tutti questi la dimora è entro la torre".

LXXVII (11), 1. Dopo aver terminato la spiegazione su tutti i rami, mi disse: "Va' e riferisci a tutti che si pentano e vivano in Dio. Il Signore ha avuto pietà e mi ha mandato per dare a tutti la penitenza, sebbene alcuni non siano degni di essere salvati per le loro opere. Ma il Signore, poiché è magnanimo, vuole che sia viva la chiamata per mezzo di suo Figlio". 2. Gli dissi: "Spero che tutti, Signore, ascoltando queste cose si pentiranno. Sono convinto che ognuno, conoscendo le proprie opere e temendo Dio, si pentirà". 3. Rispondendo mi disse: "Quanti si pentono con tutto il cuore e si purificano dalle loro malvagità anzidette, senza accrescere di più i loro peccati, riceveranno dal Signore la guarigione delle loro colpe precedenti, se non sono indecisi in questi precetti, e vivranno con Dio. Invece, quelli che accrescono le iniquità e camminano nei desideri di questo mondo, condannano se stessi alla morte. 4. Tu cammina nei miei precetti e vivrai in Dio. E vivrà in Dio chiunque cammina in essi e agirà rettamente". 5. Dopo avermi manifestato questo e parlato di tutto, mi disse: "Ti mostrerò il resto tra pochi giorni".

(Autore: Erma)

L'imitazione di Cristo: NELLA SOPPORTAZIONE DELLE OFFESE STA LA PERFEZIONE DELLA PAZIENZA

PAROLE DEL SIGNORE
Che è quello che vai dicendo, figlio? Cessa di lagnarti, meditando sulle mie sofferenze e su quelle di tanti Santi. "Tu non hai ancora sofferto fino a spargere il sangue" (Eb 12,4). E’ poco quello che patisci, in confronto con coloro che tanto hanno patito, che sono stati gravemente tentati, in mille modi provati ed angariati. Per poter sopportare più pazientemente le tue sofferenze, così piccole, occorre, quindi, che tu ritorni con il pensiero a quelle degli altri, più penose. E se a te non sembrano piccole, guarda anche che questo non sia frutto della tua incapacità di sopportazione. Ad ogni modo, piccole o grandi che siano, cerca di sopportarle tutte pazientemente. Quanto meglio ti disponi a patire, tanto più agisci da saggio e tanto maggior merito guadagni; porterai, anche più lievemente, il peso della sofferenza, quando ti sia energicamente addestrato ad essa nello spirito e con l'abitudine. E non dire: non riesco a sopportare questo da parte del tale; né devo subire ingiurie siffatte; egli m'ha fatto un grave torto e mi rimprovera di quello che non ho mai pensato; potrei invece, sopportare volentieri affronti da parte di qualche altro, e nel modo che avrò ritenuto giusto doverli sopportare.

Un simile ragionamento è sciocco: invece di tener conto della virtù della pazienza o di Colui, dal quale un giorno sarà premiata, valuta piuttosto le persone e le offese subite. Non ha vera pazienza chi vuole patire soltanto quanto gli pare e da chi gli garba. Ha, invece, vera pazienza chi non bada da quale persona venga messo alla prova: se da un Superiore, da uno pari oppure da uno inferiore; se da una persona buona e santa oppure da un malvagio ed indegno. Ha vera pazienza chi, senza riguardo agli uomini, da qualunque creatura gli venga qualche contrarietà, per quanto grave sia e per quante volte succeda, tutto accetta con animo grato dalle mani di Dio e lo ritiene un grande acquisto. La ragione è che non c’è pena, per piccola che sia, ma sofferta per amore di Dio, che potrà passare senza merito presso di Lui.

Sii, pertanto, preparato alla battaglia, se vuoi conseguire la vittoria. Senza lotta non puoi raggiungere la corona per la tua sofferenza. Se non vuoi soffrire, tu rifiuti di essere un giorno coronato. Se, invece, desideri la corona, lotta con coraggio e sopporta con pazienza. Non si giunge al riposo senza fatica né si giunge alla vittorià senza battaglia.

PAROLE DEL DISCEPOLO
Rendimi possibile, o Signore, con la tua Grazia, ciò che a me sembra impossibile per la mia natura. Tu sai quanto poco io sia capace di soffrire; Tu sai che al sorgere d'una difficoltà, anche lieve, m'abbatto subito. Oh, mi diventi caro e desiderabile, a gloria del tuo nome, qualsiasi genere di tribolazione, poiché il patire e l'essere perseguitato per Te sono molto salutari per l'anima mia.