Santo Rosario on line

Mercoledi, 24 aprile 2024 - Misteri gloriosi - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi )

Santa Faustina Kowalska: Perché, Gesù, oggi sei tanto triste? Gesù mi rispose: «Lo sono a cagione delle anime che io scelsi dal mondo per vivere con me. Le vedo attaccate alla lettera di forme esteriori, che preferiscono al mio spirito d'amore. Ho fondato la mia legge sull'amore, ma non la vedo seguita nemmeno nelle comunità religiose. Ecco perché quest'oggi a te mi mostro triste».

LETTURE A CASO

Mt 21,1-45

1Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli 2dicendo loro: "Andate nel villaggio che vi sta di fronte: subito troverete un'asina legata e con essa un puledro. Scioglieteli e conduceteli a me. 3Se qualcuno poi vi dirà qualche cosa, risponderete: Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà subito". 4Ora questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato annunziato dal profeta:

5Dite alla figlia di Sion:
Ecco, il tuo re viene a te
mite, seduto su un'asina,
con un puledro figlio di bestia da soma.


6I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: 7condussero l'asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. 8La folla numerosissima stese i suoi mantelli sulla strada mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla via. 9La folla che andava innanzi e quella che veniva dietro, gridava:

Osanna al figlio di Davide!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Osanna
nel più alto dei cieli!

10Entrato Gesù in Gerusalemme, tutta la città fu in agitazione e la gente si chiedeva: "Chi è costui?". 11E la folla rispondeva: "Questi è il profeta Gesù, da Nàzaret di Galilea".

12Gesù entrò poi nel tempio e scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe 13e disse loro: "La Scrittura dice:

La mia casa sarà chiamata casa di preghiera
ma voi ne fate una spelonca di ladri".

14Gli si avvicinarono ciechi e storpi nel tempio ed egli li guarì. 15Ma i sommi sacerdoti e gli scribi, vedendo le meraviglie che faceva e i fanciulli che acclamavano nel tempio: "Osanna al figlio di Davide", si sdegnarono 16e gli dissero: "Non senti quello che dicono?". Gesù rispose loro: "Sì, non avete mai letto:

Dalla bocca dei bambini e dei lattanti
ti sei procurata una lode?
".

17E, lasciatili, uscì fuori dalla città, verso Betània, e là trascorse la notte.

18La mattina dopo, mentre rientrava in città, ebbe fame. 19Vedendo un fico sulla strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò altro che foglie, e gli disse: "Non nasca mai più frutto da te". E subito quel fico si seccò. 20Vedendo ciò i discepoli rimasero stupiti e dissero: "Come mai il fico si è seccato immediatamente?". 21Rispose Gesù: "In verità vi dico: Se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo monte: Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà. 22E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete".

23Entrato nel tempio, mentre insegnava gli si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo e gli dissero: "Con quale autorità fai questo? Chi ti ha dato questa autorità?". 24Gesù rispose: "Vi farò anch'io una domanda e se voi mi rispondete, vi dirò anche con quale autorità faccio questo. 25Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?". Ed essi riflettevano tra sé dicendo: "Se diciamo: "dal Cielo", ci risponderà: "perché dunque non gli avete creduto?"; 26se diciamo "dagli uomin", abbiamo timore della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta". 27Rispondendo perciò a Gesù, dissero: "Non lo sappiamo". Allora anch'egli disse loro: "Neanch'io vi dico con quale autorità faccio queste cose".

28"Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: Figlio, va' oggi a lavorare nella vigna. 29Ed egli rispose: Sì, signore; ma non andò. 30Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, ci andò. 31Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?". Dicono: "L'ultimo". E Gesù disse loro: "In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. 32È venuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli.

33Ascoltate un'altra parabola: C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se ne andò. 34Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto. 35Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono. 36Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo. 37Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio! 38Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità. 39E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero. 40Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli?". 41Gli rispondono: "Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo". 42E Gesù disse loro: "Non avete mai letto nelle Scritture:

La pietra che i costruttori hanno scartata
è diventata testata d'angolo;
dal Signore è stato fatto questo
ed è mirabile agli occhi nostri?


43Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare. 44Chi cadrà sopra questa pietra sarà sfracellato; e qualora essa cada su qualcuno, lo stritolerà".

45Udite queste parabole, i sommi sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro e cercavano di catturarlo; ma avevano paura della folla che lo considerava un profeta.


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Lc 13,1-9: Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.

1 Cor 4,1-21

1Ognuno ci consideri come ministri di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. 2Ora, quanto si richiede negli amministratori è che ognuno risulti fedele. 3A me però, poco importa di venir giudicato da voi o da un consesso umano; anzi, io neppure giudico me stesso, 4perché anche se non sono consapevole di colpa alcuna non per questo sono giustificato. Il mio giudice è il Signore! 5Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, finché venga il Signore. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno avrà la sua lode da Dio.

6Queste cose, fratelli, le ho applicate a modo di esempio a me e ad Apollo per vostro profitto perché impariate nelle nostre persone a stare a ciò che è scritto e non vi gonfiate d'orgoglio a favore di uno contro un altro. 7Chi dunque ti ha dato questo privilegio? Che cosa mai possiedi che tu non abbia ricevuto? E se l'hai ricevuto, perché te ne vanti come non l'avessi ricevuto?

8Già siete sazi, già siete diventati ricchi; senza di noi già siete diventati re. Magari foste diventati re! Così anche noi potremmo regnare con voi. 9Ritengo infatti che Dio abbia messo noi, gli apostoli, all'ultimo posto, come condannati a morte, poiché siamo diventati spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini. 10Noi stolti a causa di Cristo, voi sapienti in Cristo; noi deboli, voi forti; voi onorati, noi disprezzati. 11Fino a questo momento soffriamo la fame, la sete, la nudità, veniamo schiaffeggiati, andiamo vagando di luogo in luogo, 12ci affatichiamo lavorando con le nostre mani. Insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; 13calunniati, confortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti, fino ad oggi.

14Non per farvi vergognare vi scrivo queste cose, ma per ammonirvi, come figli miei carissimi. 15Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri, perché sono io che vi ho generato in Cristo Gesù, mediante il vangelo. 16Vi esorto dunque, fatevi miei imitatori! 17Per questo appunto vi ho mandato Timòteo, mio figlio diletto e fedele nel Signore: egli vi richiamerà alla memoria le vie che vi ho indicato in Cristo, come insegno dappertutto in ogni Chiesa.

18Come se io non dovessi più venire da voi, alcuni hanno preso a gonfiarsi d'orgoglio. 19Ma verrò presto, se piacerà al Signore, e mi renderò conto allora non già delle parole di quelli, gonfi di orgoglio, ma di ciò che veramente sanno fare, 20perché il regno di Dio non consiste in parole, ma in potenza. 21Che volete? Debbo venire a voi con il bastone, o con amore e con spirito di dolcezza?


I Lettera ai Corinti: III: Funeste conseguenze della discordia

1. Ogni onore e abbondanza vi erano stati concessi e si era compiuto ciò che fu scritto: "Il diletto mangiò e bevve, si fece largo e si ingrassò e recalcitrò". 2. Di qui gelosia e invidia, contesa e sedizione, persecuzione e disordine, guerra e prigionia. 3. Così si ribellarono i disonorati contro gli stimati, gli oscuri contro gli illustri, i dissennati contro i saggi, i giovani contro i vecchi. 4. Per questo si sono allontanate la giustizia e la pace, in quanto ognuno ha abbandonato il timore di Dio ed ha oscurato la sua fede; non cammina secondo i comandamenti divini, non si comporta come conviene a Cristo, ma procede secondo le passioni del suo cuore malvagio, in preda alla gelosia ingiusta ed empia attraverso la quale anche "la morte venne nel mondo".

(Autore: San Clemente Romano)

L'imitazione di Cristo: L'OFFERTA DI CRISTO IN CROCE E LA DONAZIONE DI NOI STESSI

PAROLE DELL' AMATO
Come Io, con le braccia distese sulla Croce e con il Corpo nudo, ho liberamente offerto a Dio Padre me stesso per i tuoi peccati, cosicché nulla di Me rimanesse che non fosse trasformato interamente nel sacrificio della divina riconciliazione, Così tu pure devi volontariamente offrire te stesso a Me ogni giorno nella Messa, in oblazione pura e santa, con tutte le tue forze, con tutto il tuo slancio e con il maggiore raccoglimento possibile. Che cos'altro Io ti chiedo, se non che tu cerchi di rassegnarti interamente a Me? Qualunque cosa tu Mi offra, fuori di te stesso, non la curo, perché Io non cerco i tuoi doni, ma te stesso.

Come a te non basterebbe avere tutte le cose, se non hai Me, così neppure a Me potrebbe piacere qualunque cosa tu Mi offra, senza offrire te stesso. Offriti a Me e donati totalmente a Dio; allora, la tua oblazione sarà accetta. Ecco, Io mi sono offerto tutto al Padre, per te; ho dato in cibo perfino il mio Corpo ed il mio Sangue, per essere tutto tuo e perché tu rimanessi sempre mio. Ma, se tu rimarrai chiuso in te stesso e non ti offrirai volontariamente alla mia volontà, l'offerta non è piena e l'unione fra noi non sarà perfetta.

Perciò, l'offerta spontanea di te medesimo nelle mani di Dio deve precedere tutte le tue opere, se vuoi ottenere la vera libertà dello spirito e la mia grazia. Per questo motivo sono pochi quelli che raggiungono la luce e la libertà interiore, perché non sanno rinnegare del tutto se stessi. immutabile è la mia sentenza: "Se uno non avrà rinunciato a tutto, non potrà essere mio discepolo" (Lc 14,33). Se, dunque, tu desideri essere mio discepolo, offriti a Me con tutti i tuoi affetti.