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Mercoledi, 24 aprile 2024 - Misteri gloriosi - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi )

Santa Faustina Kowalska:Anche se i suoi peccati fossero neri come la notte, il peccatore che ricorre alla divina misericordia dà gioia a Dio e onora la passione di Gesù. Quando un'anima accoglie il perdono del Signore e glorifica la sua misericordia, il demonio trema e si rifugia nel profondo dell'inferno. Che Dio sia infinitamente misericordioso, nessuno può negarlo. Egli desidera che tutti lo vengano a sapere. Prima di ritornare come giudice, vuole che le anime conoscano ch'egli è il sovrano della misericordia.

LETTURE A CASO

Mc 7,1-37

1Allora si riunirono attorno a lui i farisei e alcuni degli scribi venuti da Gerusalemme. 2Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani immonde, cioè non lavate - 3i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavate le mani fino al gomito, attenendosi alla tradizione degli antichi, 4e tornando dal mercato non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, stoviglie e oggetti di rame - 5quei farisei e scribi lo interrogarono: "Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani immonde?". 6Ed egli rispose loro: "Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto:

Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me
.
7Invano essi mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini
.

8Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini". 9E aggiungeva: "Siete veramente abili nell'eludere il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione. 10Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e chi maledice il padre e la madre sia messo a morte. 11Voi invece dicendo: Se uno dichiara al padre o alla madre: è Korbàn, cioè offerta sacra, quello che ti sarebbe dovuto da me, 12non gli permettete più di fare nulla per il padre e la madre, 13annullando così la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte".

14Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: "Ascoltatemi tutti e intendete bene: 15non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall'uomo a contaminarlo". 16.

17Quando entrò in una casa lontano dalla folla, i discepoli lo interrogarono sul significato di quella parabola. 18E disse loro: "Siete anche voi così privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell'uomo dal di fuori non può contaminarlo, 19perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?". Dichiarava così mondi tutti gli alimenti. 20Quindi soggiunse: "Ciò che esce dall'uomo, questo sì contamina l'uomo. 21Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, 22adultéri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. 23Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l'uomo".

24Partito di là, andò nella regione di Tiro e di Sidone. Ed entrato in una casa, voleva che nessuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto. 25Subito una donna che aveva la sua figlioletta posseduta da uno spirito immondo, appena lo seppe, andò e si gettò ai suoi piedi. 26Ora, quella donna che lo pregava di scacciare il demonio dalla figlia era greca, di origine siro-fenicia. 27Ed egli le disse: "Lascia prima che si sfamino i figli; non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini". 28Ma essa replicò: "Sì, Signore, ma anche i cagnolini sotto la tavola mangiano delle briciole dei figli". 29Allora le disse: "Per questa tua parola va', il demonio è uscito da tua figlia".

30Tornata a casa, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n'era andato.

31Di ritorno dalla regione di Tiro, passò per Sidone, dirigendosi verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. 32E gli condussero un sordomuto, pregandolo di imporgli la mano. 33E portandolo in disparte lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; 34guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e disse: "Effatà" cioè: "Apriti!". 35E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. 36E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo raccomandava, più essi ne parlavano 37e, pieni di stupore, dicevano: "Ha fatto bene ogni cosa; fa udire i sordi e fa parlare i muti!".


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Lc 14, 1. 7-14: Chi si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.

Gal 6,1-18

1Fratelli, qualora uno venga sorpreso in qualche colpa, voi che avete lo Spirito correggetelo con dolcezza. E vigila su te stesso, per non cadere anche tu in tentazione. 2Portate i pesi gli uni degli altri, così adempirete la legge di Cristo. 3Se infatti uno pensa di essere qualcosa mentre non è nulla, inganna se stesso. 4Ciascuno esamini invece la propria condotta e allora solo in se stesso e non negli altri troverà motivo di vanto: 5ciascuno infatti porterà il proprio fardello.

6Chi viene istruito nella dottrina, faccia parte di quanto possiede a chi lo istruisce. 7Non vi fate illusioni; non ci si può prendere gioco di Dio. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato. 8Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna. 9E non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo, a suo tempo mieteremo. 10Poiché dunque ne abbiamo l'occasione, operiamo il bene verso tutti, soprattutto verso i fratelli nella fede.

11Vedete con che grossi caratteri vi scrivo, ora, di mia mano. 12Quelli che vogliono fare bella figura nella carne, vi costringono a farvi circoncidere, solo per non essere perseguitati a causa della croce di Cristo. 13Infatti neanche gli stessi circoncisi osservano la legge, ma vogliono la vostra circoncisione per trarre vanto dalla vostra carne. 14Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo. 15Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l'essere nuova creatura. 16E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l'Israele di Dio. 17D'ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: difatti io porto le stigmate di Gesù nel mio corpo.

18La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.


I Lettera ai Corinti: XXXIII. Le opere buone

1. Che faremo o fratelli? Cesseremo di fare il bene e trascureremo la carità? Giammai permetta il Signore che questo avvenga tra noi, ma con zelo ed ardore sforziamoci di compiere ogni opera buona. 2. Lo stesso artefice e signore dell'universo si compiace delle sue opere. 3. Con la sua immensa potenza fissò i cieli e li ornò con la sua incomprensibile intelligenza. Separò la terra dall'acqua che la circonda e la stabilì sul saldo fondamento della sua volontà e con il suo comando chiamò in vita tutti gli animali che in essa s'aggirano. Avendo preparato il mare e gli animali che sono in esso con la sua potenza li rinchiuse. 4. Con le mani sacre ed immacolate plasmò l'uomo, l'essere superiore e che tutto governa, quale impronta della sua immagine. 5. Così dice il Signore: "Facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza. E Dio creò l'uomo; li fece maschio e femmina". 6. Avendo compiuto tutte queste cose le approvò e le benedisse col dire: "Crescete e moltiplicatevi". 7. Vediamo che tutti i giusti furono ornati di opere buone, e lo stesso Signore che si era ornato di opere buone provò gioia. 8. Con un tale modello volgiamoci senza indugio alla Sua volontà e con tutta la nostra forza applichiamoci all'opera di giustizia.

(Autore: San Clemente Romano)

L'imitazione di Cristo: L’INCOSTANZA DEL CUORE E L'INTENZIONE ULTIMA, CHE DEV'ESSERE RIVOLTA A DIO

PAROLE DEL SIGNORE
Figlio, non ti fidare dei tuoi affetti; ben presto essi cambieranno in disposizioni diverse da quelle che provi ora. Finché vivrai, sarai soggetto, anche contro la tua volontà, a questa mutevolezza; ti sentirai ora lieto, ora triste; ora tranquillo, ora turbato; ora fervente, ora arido; ora voglioso, ora indolente, ora pensoso, ora svagato. Ma chi è sapiente e ben illuminato nelle cose dello spirito, sta saldo sopra questo variar d'affetti, non badando a quanto senta dentro di sé o da qual parte soffi il vento della sua instabilità, ma procurando a che tutta la tensione del suo animo giovi al fine dovuto e desiderato.

Soltanto così, infatti, egli potrà rimanere sempre uguale a se stesso, irremovibile, con l'occhio puro della sua intenzione fisso in continuazione a Me, pur nel variare di tanti eventi. E quanto più puro sarà l'occhio dell'intenzione, tanto più grande è la costanza con la quale si procede tra le varie procelle di questa vita. Ma l'occhio puro dell'intenzione in molti s'offusca, perché presto essi volgono lo sguardo a qualcosa di piacevole che si presenti davanti a loro. E poi, raramente si trova uno del tutto mondo da questo nèo: la ricerca della propria soddisfazione. Così i Giudei s'erano recati un giorno a Betania, in casa di Marta e Maria, "non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro" (Gv 12,9). Dunque, bisogna purificare l'occhio dell'intenzione, perché sia semplice e retto; bisogna rivolgerlo a Me, oltrepassando tutti i vari obiettivi che si frappongono.