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Venerdi, 19 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Leone IX Papa ( Letture di oggi )

Madre Teresa di Calcutta:Una Sorella mi diceva che proprio due o tre setti­mane prima, a Bombay, lei ed alcune Sorelle avevano raccolto un uomo dalla strada e lo avevano portato a casa. Disponiamo di un luogo spazioso che ci è stato regalato e che noi abbiamo trasformato in una casa d'accoglienza degli incurabili. Quell'uomo venne por­37 tato là e le Sorelle si presero cura di lui. Lo amarono e lo trattarono con dignità. Subito si accorsero che la sua schiena non aveva più pelle né carne. Era intiera­mente mangiato. Dopo averlo lavato lo misero a letto e una Sorella mi disse che mai aveva veduto tanta gio­ia quanta ne aveva scorta sul volto di quell'uomo. Al­lora le domandai: « Cosa avete provato quando avete tolto i vermi dal suo corpo, ditemelo! ». Lei mi guardò e poi disse: « Mai avevo sentito la presenza di Cristo; non avevo mai creduto veramente alla parola di Gesù che dice: "Ero malato e voi questo l'avete fatto a me Ora la sua presenza era in quell'uomo e io la potevo vedere su quel viso ». Questo è un donò di Dio.

LETTURE A CASO

Lc 5,1-39

1Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genèsaret 2e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. 3Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca.

4Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: "Prendi il largo e calate le reti per la pesca". 5Simone rispose: "Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti". 6E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. 7Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. 8Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: "Signore, allontanati da me che sono un peccatore". 9Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto; 10così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: "Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini". 11Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

12Un giorno Gesù si trovava in una città e un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si gettò ai piedi pregandolo: "Signore, se vuoi, puoi sanarmi". 13Ges&uugrave; stese la mano e lo toccò dicendo: "Lo voglio, sii risanato!". E subito la lebbra scomparve da lui. 14Gli ingiunse di non dirlo a nessuno: "Va', mostrati al sacerdote e fa' l'offerta per la tua purificazione, come ha ordinato Mosè, perché serva di testimonianza per essi". 15La sua fama si diffondeva ancor più; folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro infermità. 16Ma Gesù si ritirava in luoghi solitari a pregare.

17Un giorno sedeva insegnando. Sedevano là anche farisei e dottori della legge, venuti da ogni villaggio della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. 18Ed ecco alcuni uomini, portando sopra un letto un paralitico, cercavano di farlo passare e metterlo davanti a lui. 19Non trovando da qual parte introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e lo calarono attraverso le tegole con il lettuccio davanti a Gesù, nel mezzo della stanza. 20Veduta la loro fede, disse: "Uomo, i tuoi peccati ti sono rimessi". 21Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere dicendo: "Chi è costui che pronuncia bestemmie? Chi può rimettere i peccati, se non Dio soltanto?". 22Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: "Che cosa andate ragionando nei vostri cuori? 23Che cosa è più facile, dire: Ti sono rimessi i tuoi peccati, o dire: Àlzati e cammina? 24Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati: io ti dico - esclamò rivolto al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e va' a casa tua". 25Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e si avviò verso casa glorificando Dio. 26Tutti rimasero stupiti e levavano lode a Dio; pieni di timore dicevano: "Oggi abbiamo visto cose prodigiose".

27Dopo ciò egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi!". 28Egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.

29Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C'era una folla di pubblicani e d'altra gente seduta con loro a tavola. 30I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: "Perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?". 31Gesù rispose: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; 32io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi".

33Allora gli dissero: "I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno orazioni; così pure i discepoli dei farisei; invece i tuoi mangiano e bevono!". 34Gesù rispose: "Potete far digiunare gli invitati a nozze, mentre lo sposo è con loro? 35Verranno però i giorni in cui lo sposo sarà strappato da loro; allora, in quei giorni, digiuneranno". 36Diceva loro anche una parabola: "Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per attaccarlo a un vestito vecchio; altrimenti egli strappa il nuovo, e la toppa presa dal nuovo non si adatta al vecchio. 37E nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spacca gli otri, si versa fuori e gli otri vanno perduti. 38Il vino nuovo bisogna metterlo in otri nuovi. 39Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: Il vecchio è buono!".


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Lc 5,1-11: Lasciarono tutto e lo seguirono.

Ef 2,1-22

1Anche voi eravate morti per le vostre colpe e i vostri peccati, 2nei quali un tempo viveste alla maniera di questo mondo, seguendo il principe delle potenze dell'aria, quello spirito che ora opera negli uomini ribelli. 3Nel numero di quei ribelli, del resto, siamo vissuti anche tutti noi, un tempo, con i desideri della nostra carne, seguendo le voglie della carne e i desideri cattivi; ed eravamo per natura meritevoli d'ira, come gli altri. 4Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, 5da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati. 6Con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù, 7per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù.

8Per questa grazia infatti siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; 9né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. 10Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone che Dio ha predisposto perché noi le praticassimo.

11Perciò ricordatevi che un tempo voi, pagani per nascita, chiamati incirconcisi da quelli che si dicono circoncisi perché tali sono nella carne per mano di uomo, 12ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d'Israele, estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio in questo mondo. 13Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate i lontani siete diventati i vicini grazie al sangue di Cristo.

14Egli infatti è la nostra pace,
colui che ha fatto dei due un popolo solo,
abbattendo il muro di separazione che era frammezzo,
cioè l'inimicizia,
15annullando, per mezzo della sua carne,
la legge fatta di prescrizioni e di decreti,
per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo,
facendo la pace,
16e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo,
per mezzo della croce,
distruggendo in se stesso l'inimicizia.
17Egli è venuto perciò ad annunziare pace
a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini.
18Per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri,
al Padre in un solo Spirito.

19Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, 20edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù. 21In lui ogni costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; 22in lui anche voi insieme con gli altri venite edificati per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito.


La vita contemplativa e i due modi della preghiera : Sulla respirazione controllata

Isaia l'eremita e con lui molti altri, riguardo al controllo della respirazione dice: "Domina l'instancabile pensiero, cioè la mente agitata e divagata dalla potenza del nemico che, a motivo della negligenza è ritornato, anche dopo il Battesimo, nell'anima neghittosa, seguito da numerosi spiriti maligni, conformemente a quanto il Signore disse: "l'ultima condizione dell'uomo è peggiore della prima". Un altro dice: "Il monaco abbia l'invocazione di Dio al posto del respiro". Un altro: "L'amore di Dio deve precedere il respiro". Simone il Nuovo Teologo: "Comprimi il ritmo della respirazione in modo da non respirare nel modo abituale". Giovanni Climaco ammonisce: "Il ricordo di Gesù sia unito al tuo respiro, imparerai la forza del silenzio". E l'Apostolo Paolo afferma: "Non io, ma Cristo vive in me" operando in lui insufflandogli la vita divina. E il Signore dice: "lo Spirito soffia dove vuole", prendendo l'immagine del vento che spira. Quando fummo purificati nel battesimo, ricevemmo la eredità dello Spirito e i germi della parola interiore.

Avendo trascurato i comandamenti, custodi della grazia, siamo nuovamente caduti nelle passioni, e invece di respirare lo Spirito Santo, ci siamo riempiti del respiro dei maligni spiriti. Da essi hanno origine gli sbadigli e gli stiramenti delle membra, a dire dei Padri. Chi ha accolto lo Spirito e da Lui si è lasciato purificare, è anche da Lui riscaldato e respira la vita divina, la parla, la pensa, e la vive, conformemente alle parole del Signore. "Non siete voi a parlare ma lo Spirito del Padre che parla in voi". In maniera identica chi è abitato da uno spirito opposto al Signore, parla e agisce in maniera contraria al Signore.

(Autore: Gregorio il sinaita)

L'imitazione di Cristo: L'AMORE ARDENTE E IL FERVIDO DESIDERIO DI RICEVERE CRISTO

PAROLE DEL DISCEPOLO
Desidero riceverTi, Signore, con grandissima devozione e con ardente amore, con tutto l'affetto ed il fervore del cuore, come Ti desiderarono nella Comunione tanti Santi e tanti devoti, che Ti furono sommamente cari per la santità della vita e per l'ardentissima pietà. O Dio mio, amore eterno, che sei tutto il mio Bene, la mia felicità senza fine, io bramo riceverTi con il più intenso desiderio e con il più profondo rispetto, quale poté mai avere e sentire alcuno dei Santi.E per quanto io sia indegno d'avere tutti quei sentimenti di devozione, tuttavia offro a Te tutto l'affetto del mio cuore, come se io solo avessi tutti quegli ardenti desideri che Ti sono tanto graditi.

Anzi, Ti porgo e Ti offro con somma venerazione e con intimo fervore tutto quello che un'anima devota può concepire e desiderare. Nulla voglio riservare per me, ma voglio immolare a Te me stesso ed ogni mia cosa, di mia libera e sommamente gioiosa volontà. O Signore Dio mio, Creatore e Redentore mio, io desidero riceverTi oggi con quell'affetto, con quella venerazione, con quell'omaggio di lode e d'onore, con quei sentimenti di riconoscenza, di nobiltà e d'amore, con quella fede, speranza e purezza, Con cui Ti desiderò e T'accolse la tua santissima Madre, la gloriosa Vergine Maria, quando, all'Angelo che le annunziava il mistero dell'Incarnazione, rispose con umiltà e devozione: "Ecco l'ancella del Signore; sia fatto a me secondo la tua parola" (Lc 1,38).

E come il beato tuo precursore Giovanni Battista, il più grande dei Santi, ancora chiuso nel seno materno, alla tua presenza sobbalzò di gioia nel gaudio dello Spirito Santo; E come, più tardi, vedendo Gesù camminare tra la gente, disse con grande umiltà e con slancio devoto: "l'amico dello sposo, che è presente e l'ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo" (Gv 3,29), Così, anch'io desidero essere acceso di quei nobili e santi desideri e darmi a Te con tutto il cuore.

Perciò, Ti presento e Ti offro i gaudi, gli ardenti affetti, le estasi, le illuminazioni soprannaturali e le visioni celestiali di tutti i cuori devoti; e Te li offro, per me e per tutti coloro che si raccomandano a me nelle preghiere, in unione con tutte le opere buone e le lodi che Ti furono e saranno tributate da ogni creatura in Cielo e in terra, perché Tu sia da tutti degnamente lodato e glorificato in eterno.

Accetta, o Signore Dio mio, i miei voti ed il mio desiderio di tributarTi lodi senza fine e benedizioni senza misura, che di diritto Ti sono dovute per l'immensità della tua ineffabile grandezza. Te le rendo ora e desidero renderTele ogni giorno ed ogni momento, e con calorosa preghiera invito e supplico tutti gli spiriti celesti e tutti i tuoi fedeli ad unirsi a me, per ringraziarTi e lodarTi. Ti diano lode tutti quanti i popoli, le tribù e le lingue e, con sommo giubilo e ardente devozione, esaltino il tuo nome santo e dolcissimo.

E tutti i Sacerdoti che celebrano con riverenza e pietà il tuo divino Sacramento e con piena fede lo ricevono, possano meritare di trovare grazia e misericordia presso di Te, e Ti preghino, supplichevoli, per me peccatore. E quando avranno raggiunto la sospirata devozione e la gioiosa unione con Te, e quando, ricolmi delle tue consolazioni e meravigliosamente ristorati, saranno partiti dalla sacra Mensa celeste, si degnino di ricordarsi di me poveretto.