Santo Rosario on line

Sabato, 20 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi )

Suor Maria Consolata Betrone: Le diceva (5 dicembre 1935): Sai perché con il confessore ordinario non ti lasciò espandere? Vedi; Io lascio tutti liberi; non sferzo le volontà, ma la diffidenza in Me mi ferisce. No, Io non costringo a credere alle mie manifestazioni di misericordia a forza di miracoli. Anche nella mia vita mortale - e lo leggi nel santo Vangelo - la condizione per ottenere le mie grazie era sempre questa: « Puoi credere? A chi crede tutto è possibile » Ecco perché ciò che Io dico alle anime piccole, dalla fede semplice e integra, non lo rivelo alle anime grandi. No non è colpa per loro, perché la volontà l'ho lasciata libera, ma essi si privano di tanta luce... mi comprendi?
Gesu

III frammento: Frammento di Apollinare di Laodicea. La morte di Giuda


1. Giuda non morì al capestro, ma, liberato dal laccio prima di soffocare, visse ancora. Lo dimostrano anche gli Atti degli Apostoli, dicendo che egli cadde in avanti e si aprì nel mezzo e si sparsero le sue viscere . Questo lo narra più apertamente Papia, discepolo di Giovanni, nel quarto libro della spiegazione dei detti del Signore, dicendo così:

2. "Grande esempio d’empietà fu in questo mondo Giuda, le cui carni gonfiarono talmente, che, per dove sarebbe facilmente passato un carro, non avrebbe potuto passare lui, anzi neppure la sola stessa mole del suo capo. Poiché dicono che anche le palpebre dei suoi occhi s’ingrossarono tanto, che egli non poteva più vedere affatto la luce, e neppure il medico con la diottra riusciva a vedere i suoi occhi, tanto erano profondi dalla superficie esterna. I suoi genitali apparivano ingrossati e più ripugnanti d’ogni deformità, e da essi uscivano marcia e vermi che da tutto il corpo affluivano, per ludibrio, insieme agli escrementi.

3. Dopo molti tormenti e supplizi, egli morì, come dicono, in un suo podere, che, per il puzzo, è rimasto fino ad ora deserto e disabitato ed anche oggi nessuno può traversare quel luogo senza turarsi il naso con le mani. Tanto fu lo scolo che dalle sue carni penetrò nella terra".