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Venerdi, 29 marzo 2024 - Misteri dolorosi - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:Non si entra nella preghiera da soli. Chi prega, ha una vasta famiglia a carico. Infatti, Dio ti domanda subito: dove è il tuo fratello? Ecco, Signore, ti porto quel malato che stamattina mi ha afferrato la mano e ha detto: "Non ce la faccio più. Perché è toccato a me questo dolore?" Signore, Ti giro la sua domanda angosciosa. C'è quella donna arrabbiata con tutti che sbraitava. Deve essere molto infelice. Tu, che la conosci, metti un po' di amore nel suo cuore. Ci sono i bambini che giocano spensierati. Proteggili e rendili capaci di regalare sempre la gioia. Ti affido tutti gli amici che mi hanno mandato un messaggio di saluto o di preghiera. Conservaci tutti nel Tuo amore. Ti presento quella donna di grande fede che oggi hanno ricoverato in ospedale. Non guarirà più, me l'ha detto il medico. E a casa è rimasto il marito con i figli. Signore, fa che il medico si sbagli e che la fiducia della donna non vacilli. Gesù, Ti porto tutte le persone che ho incontrato oggi, quelle che mi hanno salutato e soprattutto quelle indifferenti; quelle che mi hanno regalato la gioia ma anche quelle che mi hanno amareggiato. Ecco, Signore, Te li ho portati tutti. Spero di non aver dimenticato nessuno.

L'imitazione di Cristo

GLI AFFETTI DISORDINATI

Gesu
Quando l'uomo appetisce disordinatamente qualche cosa, diventa inquieto dentro di sé. Il superbo e l'avaro non hanno mai pace; il povero e l'umile di spirito, invece, vivono in grande pace. L'uomo che non è ancora completamente morto a se stesso, non tarda ad essere tentato ed è vinto pur nelle cose piccole e spregevoli. Chi è debole nello spirito e, in certo modo, tuttora carnale ed incline alle cose sensibili, difficilmente riesce a svincolarsi del tutto dai desideri terreni. E, perciò, spesso sente tristezza, quando riesce a distogliersene; e facilmente si sdegna, se qualcuno gli si oppone. Se, poi, riesce ad ottenere ciò che bramava, è immediatamente oppresso dal rimorso della coscienza: il motivo è che ha assecondato la sua passione, la quale non giova affatto alla pace di cui è andato in cerca. Perciò, la vera pace del cuore si trova resistendo alle passioni, non già nel farsi schiavo d'esse. Non c'è, dunque, pace nel cuore dell'uomo carnale; non c'è nell'uomo dedito alle esteriorità, ma solo in quello fervente e spirituale.