[ Rosario on line - Libri Cattolici - La mistica citta' di Dio ]

CAPITOLO 6

Cristo, nostro Signore, si trasfigura sul Tabor alla presenza della sua Madre santissima, con la quale sale dalla Galilea a Gerusalemme per avviarsi alla passione. Si narra, inoltre, ci� che avviene in Betania, quando Maria di M�gdala va ad ungere il Redentore.

1099. Erano trascorsi pi� di due anni e mezzo dall'inizio della predicazione e dei miracoli di sua Maest�, e si avvicinava l'ora stabilita negli eterni decreti per il suo ritorno al Padre per mezzo della passione, attraverso la quale avrebbe soddisfatto la giustizia divina e riscattato il genere umano. Tutte le sue azioni erano orientate alla nostra salvezza e alla nostra istruzione e colme di sapienza, per cui egli decise di preparare qualcuno dei suoi seguaci allo scandalo della sua morte e di manifestarsi loro glorioso nel corpo passibile, che avrebbero visto flagellato e crocifisso, perch� lo contemplassero prima trasfigurato nello splendore che sfigurato dalla sofferenza. Aveva fatto questa promessa poco innanzi alla presenza di tutti, bench� non per tutti, ma solo per alcuni. A tale scopo scelse un alto monte, il Tabor, che si trova in Galilea, a due leghe di distanza verso est da Nazaret. Dai Vangeli risulta che, salito sulla cima con Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello, cambi� aspetto davanti a loro, e che c'erano anche Mos� ed Elia, i quali parlavano con lui della sua dipartita. In quell'istante venne dal cielo una voce che diceva: �Questi � il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo�.

1100. Gli autori sacri non specificano se Maria beatissima fosse o meno insieme ad essi, poich� questo non apparteneva al loro intento e non era opportuno svelare il segreto prodigio con il quale ci� avvenne. Perch� possa scrivere questa Storia, mi � stato confidato che ella, nell'attimo stesso in cui degli angeli andarono a prendere i due profeti, fu portata per mano dei suoi custodi su quella vetta, affinch� scorgesse Ges� avvolto di luce. Senza dubbio fu cos�, sebbene per lei non fosse necessario come per gli altri essere confermata nella fede, nella quale era gi� salda; Cristo aveva molti fini per tale meraviglioso evento e cerano tante altre ragioni perch� non lo celebrasse senza di lei. Quanto per gli apostoli era una grazia, era come dovuto alla Signora, che era sua compagna e collaboratrice nelle opere della redenzione e lo sarebbe stata fino al Golgota. Era conveniente che ella venisse confortata per i tormenti che avrebbe patito e per di pi�, dovendo restare come maestra della Chiesa, era bene che fosse testimone di questo arcano e colui il quale le mostrava tutti gli atti della propria anima santissima non le tenesse celato ci� che le era cos� facilmente palesabile. L'amore che egli aveva verso la Madre, poi, non era di qualit� tale che le potesse negare questo favore: non ne tralasci� mai alcuno di quelli che fossero in grado di esprimere il suo tenerissimo affetto e che fossero per lei segno di eccellenza e dignit�. Per questi motivi e per molti altri che non c'� bisogno di riferire adesso, come mi � stato reso noto, la Regina assistette a tale mistero del suo Unigenito.

1101. Non osserv� trasfigurata solo la sua umanit�, ma, per tutto il tempo, anche la divinit�, in modo intuitivo e con chiarezza, perch� il beneficio per lei non doveva essere come per i discepoli, ma pi� ricco e pieno; anzi, nella visione stessa della gloria del corpo, che fu comune a tutti, ci fu enorme differenza tra lei e loro. I tre non solo erano oppressi dal sonno, quando il Signore si ritir� a pregare, ma inoltre, udendo le parole provenienti dall'alto, furono colti da grande timore, caddero al suolo e cos� rimasero finch� egli stesso non parl� loro e li fece alzare. La Vergine, invece, stette immobile di fronte a tutto, sia perch� era abituata a tanti magnifici doni, sia perch� in quel momento era ricolma di nuove doti, di illuminazioni e di fortezza per contemplare Dio. Cos�, pot� fissare lo sguardo sul corpo trasfigurato senza la paura e l'imperfezione che quelli provarono nei sensi; bench� esso le si fosse manifestato altre volte, ci� accadde allora in maniera diversa e pi� mirabile, e con rivelazioni pi� particolari. Tali furono anche le conseguenze prodotte in lei, che si ritrov� tutta trasformata, infiammata e nobilitata, e finch� visse come mortale non perse mai le specie avute in questa occasione. Esse le furono di immensa consolazione mentre il Salvatore era lontano, fino a quando non le si ripresent� la sua immagine gloriosa in altro modo; ma le fecero anche percepire pi� acerbamente gli oltraggi del supplizio di chi le era apparso rivestito di onore.

1102. Questo non pu� essere illustrato con alcun paragone. Non fu causato solo dal ravvisare circondata di tanto fulgore la sostanza che il Verbo aveva preso dal suo sangue e che ella aveva custodito nel suo castissimo grembo e allattato al suo seno, ma anche dall'intendere la voce del Padre riconoscere come figlio colui che era anche figlio suo e darlo a tutti come maestro. Penetrava e ponderava ogni cosa con straordinaria gratitudine e ne rendeva degnamente lode all'Onnipotente, componendo con i suoi angeli eccelsi cantici, per festeggiare quel giorno tanto felice. Non mi diffondo oltre su questo e non preciso in che cosa consistesse il cambiamento di aspetto di Ges�; basti sapere che il suo volto risplendette come il sole e le sue vesti divennero pi� bianche della neve. Questa gloria trabocc� nel corpo da quella che egli aveva sempre nella sua anima divinizzata; infatti, cess� temporaneamente, riprendendo subito dopo, il miracolo realizzato nell'incarnazione con la sospensione degli effetti che altrimenti dall'anima avrebbero dovuto ridondare permanentemente nel corpo purissimo, che per questo ne partecip� con l'intensa luce vista dai presenti. L'anima era sempre beatificata, per cui fu un prodigio anche che il corpo ottenesse provvisoriamente ci� che secondo l'ordine naturale gli sarebbe spettato di continuo.

1103. Quando tutto fu compiuto, Maria fu riportata a casa, a Nazaret. Immediatamente sua Maest� scese dal monte e si rec� da lei, per congedarsi dalla sua patria ed avviarsi verso la citt� santa, nella quale avrebbe dovuto affrontare la sua passione nella Pasqua successiva, che per lui sarebbe stata l'ultima. Dopo non molto part�, accompagnato da sua Madre, dagli apostoli, dai discepoli e da alcune pie donne, e cominci� a percorrere la Galilea e la Samar�a, finch� arriv� in Giudea e, quindi, alla sua meta. L'evangelista san Luca narra questo viaggio dicendo che egli si diresse decisamente verso Gerusalemme', perch� si incammin� con sembiante lieto, con fervoroso desiderio di soffrire e con volont� propria ed efficace di consegnarsi per tutti, e inoltre perch� non avrebbe pi� fatto ritorno nei luoghi dove aveva operato tante meraviglie. Con questa determinazione, magnific� l'Altissimo e lo ringrazi� come uomo, perch� l� aveva ricevuto la forma e la vita terrena che per la redenzione offriva alla morte, alla quale andava ad abbandonare se stesso. Tra le altre espressioni della sua orazione, che io non posso spiegare con le mie, ci furono queste:

1104. �Eterno sovrano, per obbedire al vostro comando vado con gioia e volentieri a soddisfare la vostra giustizia, a patire sino alla fine e a riconciliare con voi tutti i discendenti di Adamo pagando il debito dei loro peccati e aprendo le porte del cielo, che sono loro chiuse. Vado a cercare quelli che si sono perduti disprezzandomi e che devono essere salvati dalla forza del mio amore. Vado a radunare i dispersi della casa di Giacobbe, a risollevare i caduti, ad arricchire i poveri, a dissetare gli assetati, ad abbattere i superbi e ad esaltare gli umili. Voglio sconfiggere l'inferno e rendere insigne il vostro trionfo contro Lucifero e contro i vizi da lui seminati. Voglio innalzare lo stendardo della croce, sotto il quale devono militare tutte le virt� e tutti quelli che lo seguiranno. Voglio saziare il mio cuore avido di umiliazioni e di ingiurie, che ai vostri occhi sono tanto stimabili. Voglio abbassarmi fino ad essere ucciso dai miei avversari, affinch� i nostri amici ed eletti siano ossequiati e consolati nelle loro tribolazioni e siano elevati con premi generosi allorch� sul mio esempio si piegheranno a sopportarle. O croce sospirata, quando mi accoglierai tra le tue braccia? O dolci insulti e tremendi affronti, quando mi condurrete alla morte perch� la vinca nella mia carne, in tutto innocente? Oltraggi, ignominie, flagelli, spine, passione, morte, venite, venite a me che vi bramo, fatevi trovare subito da chi vi ha cari e conosce il vostro pregio. Se il mondo vi detesta, io vi ambisco; se esso per ignoranza vi denigra, io, che sono la sapienza, vi agogno perch� vi prediligo. Venite, dunque, a me; se come uomo vi accetter�, come Dio vi dar� la dignit� che la colpa e chi l'ha commessa vi hanno tolto. Venite a me e non defraudate i miei aneliti, perch�, se sono onnipotente e per questo non vi avvicinate, vi do io stesso licenza di impiegare sulla mia umanit� ogni vostra energia. No, da me non sarete rigettati n� aborriti come lo siete generalmente. Si eliminino ormai l'inganno e la fallace seduzione di quanti servono la vanit� e la menzogna, reputando infelici i miseri, afflitti e dileggiati da tutti. Se, infatti, vedranno colui che � il loro vero Creatore, maestro e padre sostenere onte vergognose, strazi, scherni, nudit� e supplizi, cesser� finalmente l'errore e riterranno un motivo di vanto imitare il loro stesso Signore crocifisso�.

1105. Queste sono alcune delle parole che, secondo quanto mi � stato rivelato, il nostro Salvatore formulava dentro di s�. Gli effetti e le opere manifestarono quello che i miei termini non sono capaci di esprimere, per avvalorare le sue sofferenze con la carit� con la quale le ricerc� e port�; eppure noi, gente terrena, continuiamo ad avere un cuore di pietra e non ci allontaniamo dalle cose vacue. Anche mentre la stessa verit� e vita pende da un duro legno davanti a noi, la superbia ci trascina, l'umilt� ci � sgradita, i diletti ci rapiscono e giudichiamo ripugnante ci� che � amaro. Oh, sbaglio che muove al pianto! Penare molto per non penare un poco, affaticarsi oltre misura per non farsi carico di una piccola molestia, decidere stoltamente di andare incontro ai tormenti perpetui per non subirne alcuni molto leggeri o per non privarsi di un onore falso o apparente! Quale persona che sia sana di mente potr� affermare che chi agisce cos� ama se stesso, quando un suo efferato nemico, nonostante tutto il suo odio, non potr� mai fargli tanto male quanto se ne fa egli stesso con quanto compie contro la volont� divina? Noi riteniamo ostile chi ci adula ed accarezza se, nascondendolo con queste dimostrazioni, trama un tradimento; e sarebbe pazzo chi, essendone informato, si lasciasse raggirare per quel breve piacere. Se ci� � certo, e senza dubbio lo �, che diremo del senno di coloro che vanno dietro alle realt� mondane? Chi lo ha sottratto loro, chi impedisce loro di ragionare? Oh, quanto � grande il numero degli sconsiderati!

1106. Tra tutti i figli di Adamo solo Maria, come ritratto autentico di Cristo, si uniform� al suo volere e alla sua condotta, senza discordare in niente dai suoi insegnamenti e dalle sue azioni. Fu ricolma di accortezza e di scienza e pot� compensare le mancanze della nostra insensatezza, guadagnandoci cos� lo splendore della verit� in mezzo alle nostre fitte tenebre. Nell'occasione di cui sto parlando, ella mir� nello specchio dell'anima beatissima di Ges� tutti i suoi atti interiori e i suoi desideri. Poich� da esso imparava come comportarsi, nello stesso momento preg� cos� nel suo intimo: �Eccelso Padre delle misericordie, proclamo il vostro essere infinito ed immutabile, vi lodo e glorifico perennemente. In questo luogo, infatti, dopo avermi plasmata, la vostra bont� ha spiegato il vigore della vostra destra, innalzandomi ad essere Madre del vostro Unigenito con la pienezza dello Spirito e degli antichi favori, che avete fatto rifulgere in me, vostra vile ancella; e in seguito, per sua sola benignit�, egli nell'umanit� ricevuta dal mio corpo si � degnato di tenermi nella sua tanto incantevole compagnia per trentatr� anni, durante i quali ne ho goduto con gli influssi della sua grazia e con i suoi ammonimenti, che mi hanno rischiarato nel profondo. Oggi io abbandono la mia patria e vado con il mio Maestro secondo il vostro beneplacito, per assisterlo nel sacrificio della sua vita, che deve essere donata per tutti. Non c'� alcun dolore simile al mio dolore, poich� devo vedere in potere dei lupi pi� feroci l'agnello che toglie i peccati dal mondo, consegnato alle umiliazioni e alla morte colui che � immagine e impronta della vostra sostanza, colui che dall'eternit� � generato da voi di quella stessa sostanza e lo sar� per sempre, colui al quale ho dato l'esistenza come uomo nel mio grembo, e sfigurata dalla sofferenza la bellezza del suo volto, che � la luce dei miei occhi e il gaudio degli angeli. Oh, se fosse possibile che ricadessero su di me le pene che incombono su di lui e mi venisse concesso di spirare al suo posto! Accettate, o Dio, l'offerta che, con il mio amato, il mio strazio vi presenta affinch� siano eseguiti i vostri decreti. Oh, come passano rapidi i giorni e i minuti perch� giunga la notte del mio affanno! Sar� un giorno fortunato per il genere umano, ma sar� una notte di angoscia per il mio cuore, immerso nella tristezza per l'assenza del sole che brillava in esso. O voi tutti, ingannati e dimentichi, � ormai ora che vi svegliate da un sonno cos� pesante e vi rendiate conto della gravit� delle vostre colpe da ci� di cui sono state causa nel vostro Creatore. Guardatelo nel mio deliquio e nella mia amarezza, e cominciate finalmente a vagliare i loro danni�.

1107. Non sono in grado di riferire adeguatamente tutti i gesti e i pensieri della nostra Signora nel congedarsi da Nazaret, le sue invocazioni all'Onnipotente, i suoi colloqui dolcissimi e mesti con il Figlio, l'intensit� della sua afflizione ed i meriti incomparabili che acquist�. Combattuta tra l'affetto santo e naturale proprio di una vera madre, con il quale bramava l'incolumit� di colui che aveva generato e aspirava a risparmiarlo dai tormenti che egli doveva sopportare, e la sua conformit� alla volont� di lui e dell'Altissimo, veniva trafitta dalla spada che le aveva profetizzato Simeone. Gli diceva parole intrise di prudenza e di sapienza, ma molto soavi e dolenti, sulla sua impossibilit� a liberarlo dalla passione e a condividerla con lui. In questa tribolazione super� senza paragone tutti i martiri di ogni epoca. Con tale disposizione e con tali sentimenti nascosti alla gente, i sovrani del cielo e della terra proseguirono il viaggio attraverso la Galilea, dove il Salvatore non rientr� pi� prima di morire. Mentre nei suoi ultimi mesi si faceva per lui breve il tempo in cui avrebbe potuto ancora affaticarsi per la redenzione, dalla sua partenza da casa fino all'ingresso trionfale in Gerusalemme egli fece i miracoli maggiori, come raccontano gli evangelisti. Sino ad allora, dopo la celebrazione della festa delle Capanne, percorse la Giudea e si occup� di essa, aspettando il momento stabilito nel quale si sarebbe dovuto dare in olocausto, quando e come egli stesso avesse voluto.

1108. La Regina lo accompagn� per tutto il tragitto, tranne che in alcune circostanze nelle quali si separarono per attendere entrambi a differenti opere a beneficio delle anime. In tali periodi Giovanni le rimaneva accanto per assisterla, osservando gi� in lei mirabili misteri e venendo illuminato sublimemente per comprenderli. Tra le altre cose straordinarie che ella compiva, quelle in cui la sua carit� risaltava di pi� erano le implorazioni per la giustificazione dei rei. Fece allora, come anche Cristo, favori eccezionali, riconducendo molti sulla strada della vita, guarendo gli infermi, visitando i poveri, gli infelici, i bisognosi e gli abbandonati, sostenendoli nell'agonia e servendoli di persona, soprattutto i pi� disprezzati, piagati e addolorati. Di tutto ci� era testimone il discepolo pi� caro, che riteneva gi� suo compito specifico prendersi cura di lei. Nella Vergine purissima, per�, la forza dell'amore verso il suo Unigenito era assai cresciuta ed ella sapeva che presto si sarebbe distaccato per ascendere all'empireo, per cui era incessantemente rapita nel desiderio di lui, tanto che arrivava a venir meno per la lontananza quando egli ritardava parecchio. Il Signore, come Dio e figlio, conosceva ci� che accadeva a Maria, cos� infiammata nei suoi confronti; sentendosi vincolato da questo, le corrispondeva con fedelt�, rivolgendole nell'intimo il versetto del Cantico, che qui si adempi letteralmente: Tu mi hai rapito il cuore, sorella mia, sposa, tu mi hai rapito il cuore con un solo tuo sguardo. Ella, appunto, lo attirava subito a s�, come ferito e vinto dal suo ardore. In base a quello che mi � stato rivelato su questo particolare, sua Maest�, in quanto uomo, non poteva starle distante, se lasciava spazio alla tenerezza che provava per lei come madre, e madre che tanto gli voleva bene. Ella lo sollevava e consolava con la sua presenza, e lo ricreava con la bellezza del suo candore, rendendogli dolci i travagli e le pene; infatti, era guardata come frutto unico e singolare fra tutti da lui, che nelle sofferenze riceveva grande ristoro dalla sua deliziosa vista.

1109. Ges� continuava i suoi prodigi in Giudea, dove tra l'altro a Betania fece risorgere il fratello di Marta e Maria, che lo avevano chiamato. Ora, poich� tale luogo era molto vicino alla citt� santa, il portento si divulg� immediatamente anche l�; i sommi sacerdoti e i farisei, irritati, tennero il consiglio nel quale decisero di eliminare il Redentore e deliberarono che, se qualcuno avesse avuto sue notizie, lo avrebbe dovuto manifestare. Dopo tale meraviglia, infatti, egli si era ritirato a �fraim, per restarvi fino alla Pasqua, che era ormai prossima. Quando giunse l'ora di tornare a celebrarla con la sua morte, si espresse in modo pi� chiaro con i Dodici, comunicando solo a loro che sarebbero saliti a Gerusalemme, dove il Figlio dell'uomo, cio� lui stesso, sarebbe stato consegnato, arrestato, flagellato, schernito e infine crocifisso; frattanto, i suoi nemici erano attenti a spiare se egli si recava l� per la solennit�. Sei giorni prima di essa, and� di nuovo dalle due sorelle, che lo ospitarono e prepararono un lauto convito per lui, per la Signora e per tutti quelli che erano con loro. Fra i commensali c'era anche Lazzaro, colui che era stato recentemente risuscitato.

1110. Mentre il Salvatore del mondo era steso a questa cena, secondo il costume dei giudei, entr� Maria di M�gdala, piena di luce divina e di nobili pensieri. Con il fervente affetto che aveva per lui, sua guida, gli cosparse i piedi e la testa di un olio profumato assai prezioso, composto di nardo e di altri aromi, che era contenuto in un vasetto di alabastro; poi, gli asciug� i piedi con i capelli nello stesso modo in cui l'aveva fatto nell'abitazione del fariseo al momento della sua conversione, come racconta san Luca. Sebbene gli altri Vangeli narrino questa seconda unzione con qualche differenza, ho capito che non si tratta di due persone diverse, ma di una sola, mossa dallo Spirito e dall'ardente amore per Cristo. Tutta la casa si riemp� della fragranza di questi unguenti, perch� erano abbondanti e molto pregiati, e la prodiga innamorata aveva rotto il recipiente per versarli senza risparmio in suo onore. Il corrotto Giuda, che avrebbe desiderato prenderli lui per mercanteggiarli ed incassarne il guadagno, cominci� a mormorare di questo gesto misterioso e a turbare alcuni degli altri apostoli, con il pretesto della povert� e della carit� verso gli indigenti. Egli affermava che questi venivano defraudati, poich� si spendeva inutilmente e con spreco una cosa di tanto valore; ma tutto ci� era compiuto per volont� superna, ed egli era ipocrita, avaro e insolente.

1111. Il Maestro della verit� difese la sua seguace, che costui riprendeva come scialacquatrice e poco giudiziosa, intimando a lui e agli altri di non infastidirla; quell'azione, infatti, non era vana n� priva di una precisa causa, e con essa non si toglieva l'elemosina ai bisognosi, ai quali sempre avrebbero avuto la possibilit� di farla, mentre a lui non sempre avrebbero potuto rendere tale ossequio, che gli veniva dato in vista della sua sepoltura. Quella donna generosa e appassionata la anticipava, ispirata dall'alto, testimoniando cos� che egli gi� si accingeva a patire per il genere umano, e che la sua uccisione e deposizione nel sepolcro erano imminenti. Il perfido discepolo, per�, non comprese niente di ci� ed anzi s'infuri� contro di lui, che l'aveva giustificata. Lucifero, osservando la disposizione del suo intimo depravato, avvent� in esso ulteriori dardi di cupidigia, ira e feroce odio verso l'Autore della vita. Da allora, il traditore si propose di macchinarne la cattura, di dare notizia ai capi del suo arrivo e di screditarlo sfacciatamente presso di loro, come in effetti fece. Li incontr� di nascosto e disse che egli insegnava nuove leggi contrarie a quelle di Mos� e degli imperatori, era amante dei banchetti ed amico di gente disso)uta, accoglieva molti peccatori, maschi e femmine, tenendoli in sua compagnia. Li preg�, quindi, di porre rimedio prima che accadesse loro qualcosa di irreparabile ed essi, poich� avevano gi� preso questa risoluzione governati nella stessa maniera dal principe delle tenebre, approvarono il suo parere e si accordarono sulla vendita di Ges�.

1112. Tutte le riflessioni di Giuda erano palesi non solo a sua Maest�, ma anche a Maria. Il Redentore non ne fece accenno con lui, n� cess� di parlargli come un padre tenerissimo e di inviare celesti suggerimenti a quell'ostinato; a ci�, la Madre della clemenza aggiunse altre esortazioni e attenzioni per fermarlo. In tale notte, il sabato precedente la domenica delle palme, chiamatolo in disparte, con parole dolcissime ed efficaci e abbondanti lacrime lo mise dinanzi al terribile pericolo in cui si trovava, e lo supplic� di cambiare decisione. Se nutriva sdegno verso il suo Signore, lo invitava a rivalersi contro di lei, perch� questo sarebbe stato un male minore, in quanto ella era una semplice creatura, mentre egli era il suo Dio. Per saziare la sua ingordigia gli offr� anche alcuni oggetti che aveva ricevuto a tale scopo dalle mani di Maria di M�gdala, ma nessuna di queste premure ebbe effetto nel suo animo ormai insensibile, e discorsi cos� vivi e soavi non fecero breccia in quel cuore pi� duro del diamante. Anzi, siccome non trovava che cosa rispondere e ci� che ascoltava dalla prudentissima Regina gli faceva forza, egli si irrit� maggiormente e tacque, mostrandosi offeso; non per questo, per�, ebbe vergogna di accettare quanto gli era stato donato, perch� era ugualmente avido e malvagio. Dunque, ella lo lasci� e se ne and� da suo Figlio: piena di amarezza e nel pianto si gett� ai suoi piedi e, con espressioni molto misurate ma anche assai dolenti, manifest� compassione e port� notevole sollievo a lui, che vedeva soffrire nella sua umanit� beatissima per le stesse ragioni per le quali, in seguito, egli confid� ai suoi che la sua anima era triste fino alla morte. Tutte queste pene erano dovute alle colpe degli uomini, perch� essi non avrebbero tratto profitto dalla sua passione.

Insegnamento della Regina del cielo

1113. Carissima, mentre prosegui nella narrazione della mia storia, vai di giorno in giorno capendo e spiegando sempre meglio il fervente amore con il quale il mio diletto e tuo sposo - ed io con lui - abbracci� il cammino della croce, che noi scegliemmo come nostro unico bene nella vita peritura; perci�, � opportuno che, quanto pi� apprendi questo ed io te ne ripeto l'insegnamento, tanto pi� tu progredisca nel ricalcare le nostre orme. Il tuo debito va crescendo da quando egli ti ha eletto come sua sposa e tu non puoi pagarlo se non tieni stretti i travagli, bramandoli a tal punto che per te l'angustia pi� grande sia non subirli. Rinnova continuamente tale anelito, perch� devi essere molto sapiente in questa scienza, che il mondo ignora e disprezza; allo stesso tempo, per�, considera con diligenza che l'Onnipotente non vuole l'afflizione delle persone come fine a se stessa, ma piuttosto per renderle degne dei tesori superiori ad ogni immaginazione che tiene pronti per loro. Per attestare questa realt� e dare una caparra di questa promessa, si trasfigur� sul Tabor in presenza mia e di alcuni discepoli. Nell'orazione che allora rivolse al Padre, e che solo io conobbi, la sua umanit� santissima si umili� confessandolo vero Dio, infinito nelle perfezioni e negli attributi, come in genere quando intendeva fare qualche richiesta; quindi, lo implor� che tutti i corpi che si fossero sottoposti a patimenti e si fossero affaticati conformandosi a lui nella nuova legge evangelica partecipassero poi della gloria del suo e risuscitassero nel giudizio finale insieme alle loro anime, per goderne nel grado proprio a ciascuno. L'Eterno lo esaud� e stabil� che ci� fosse confermato come un contratto tra lui e i mortali con la gloria del corpo del loro Salvatore, concedendogli in pegno il possesso di quello che egli domandava per tutti i suoi seguaci. Questo rivela il valore della momentanea tribolazione che � per essi privarsi dei vili piaceri di quaggi� e mortificarsi per il mio Unigenito.

1114. Per i meriti incommensurabili con i quali egli present� tale invocazione, viene ad essere corona di giustizia per la creatura questa gloria, che le spetta come membro di Cristo, suo capo, che a lei l'ha guadagnata. Questa unione con lui, per�, deve verificarsi per mezzo della grazia e dell'imitazione nel dolore al quale corrisponde il premio. Se qualunque tormento fisico ne ha uno, di rilevanza assai superiore sar� il tollerare e scusare le ingiurie, ricambiandole con favori, come noi facemmo con Giuda. Ges�, infatti, non solo non lo escluse dall'apostolato e non si dimostr� adirato con lui, ma lo aspett� finch� egli, per la sua malizia, non fin� per diventare incapace di bene, sottomettendosi al potere del demonio. Durante la sua esistenza terrena il nostro Redentore procedette con passi molto lenti alla vendetta, ma poi compenser� questo con la severit� del castigo. Se l'Altissimo indulge e attende tanto, quanto un misero verme non deve sopportare l'altro, che � della sua stessa natura e condizione? Su questa verit� e con lo zelo della carit� del tuo Signore e sposo devi regolare la tua pazienza, la tua sofferenza e la premura per il riscatto di tutti. Non dico che tu debba ammettere ci� che sar� contro il suo onore, perch� cos� non avresti autentica sollecitudine per il tuo prossimo; devi piuttosto amarlo come sua opera ed aborrire il peccato, perdonare e dissimulare ci� che riguarda te stessa e adoperarti, per quanto ti sar� possibile, perch� ognuno sia salvo. Non perderti subito d'animo, quando non vedrai frutti, ma offri al Padre quello che ha acquistato mio Figlio, nonch� l'intercessione mia, degli angeli e dei santi; infatti, poich� Dio � amore e i beati stanno in lui, essi si prendono cura di coloro che sono pellegrini nel mondo.
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