[ Rosario on line - Libri Cattolici - L'imitazione di Cristo ]

Capitolo settimo

SPERANZE FALLACI. DOVERE DI FUGGIRE LA PRESUNZIONE

Stolto � chi ripone la sua speranza negli uomini o nelle creature. Non vergognarti di servire gli altri per amore di Ges� Cristo e d'apparire povero in questo mondo. Non appoggiarti su te stesso, ma poni la tua speranza in Dio. Fa' quello che puoi da parte tua e Dio verr� in aiuto alla tua buona volont�. Non confidare nel tuo sapere o nella destrezza di qualsiasi uomo, ma nella grazia di Dio, che soccorre gli umili ed umilia i presuntuosi. Non gloriarti delle ricchezze, se ne possiedi, n� degli amici perch� sono potenti; ma gloriati in Dio, che tutto ci dona e, sopra tutte le cose, desidera di donarci Se stesso. Non insuperbirti per la gagliardia o per la bellezza del corpo, che, per una leggera infermit�, si guasta e si deforma. Non compiacerti con te stesso della tua abilit� od intelligenza, per non dispiacere a Dio, al quale appartiene tutto ci� che hai avuto di buono dalla natura. Non crederti migliore degli altri, perch� non ti accada d'essere giudicato peggiore davanti a Dio, che conosce l'intimo dell'uomo. Non montare in superbia per le tue buone opere, perch� i giudizi di Dio sono diversi da quelli degli uomini: a Lui spesso dispiace quel che piace agli uomini. Se hai ricevuto in dono qualche buona qualit�, pensa che gli altri ne hanno di migliori, perch� tu possa conservare l'umilt�. Non ti nuoce, se ti posponi a tutti; ti nuoce invece moltissimo, se ti anteponi anche ad uno solo. Con l'umile sta sempre insieme la pace; nel cuore del superbo, invece, ci sono spesso invidia e rancore.

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