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Capitolo XXXV

BISOGNA ESSERE FEDELI NELLE GRANDI E NELLE PICCOLE OCCASIONI

Nel Cantico dei Cantici lo Sposo confessa che la Sposa gli ha rapito il cuore con uno sguardo e un capello. Tra tutte le parti del corpo umano nessuna � pi� nobile dell'occhio, sia per la sua perfezione come organo, sia per la sua attivit�; e niente � pi� trascurabile di un capello. Lo Sposo divino in tal modo vuole farci capire che non gli sono accette soltanto le opere importanti dei devoti, ma anche le minori e quelle che sembrano di nessun conto. Sar� contento di noi soltanto se avremo cura di servirlo bene nelle cose importanti e di rilievo come nelle piccole e insignificanti; sia con le une che con le altre, possiamo rapirgli il cuore per amore.

Preparati dunque, Filotea, a soffrire un gran numero di grosse afflizioni per il Signore, fors'anche il martirio; deciditi a fargli dono di quanto hai di pi� prezioso, sempre che si degni di accettare: padre, madre, fratello, marito, moglie, figli, i tuoi occhi e la tua vita; a tutto ci� devi preparare il cuore.

Quando la Divina Provvidenza non ti manda afflizioni acute e pesanti, insomma non ti chiede gli occhi, donale almeno i capelli: voglio dire, sopporta con dolcezza le piccole offese, gli inconvenienti insignificanti, quelle sconfitte da poco sempre all'ordine del giorno; per mezzo di tutte queste piccole occasioni, usate con amore e direzione, conquisterai totalmente il suo cuore e lo farai tuo.

I piccoli gesti quotidiani di carit�, un mal di testa, un mal di denti, un lieve malessere, una stranezza del marito o della moglie, un vaso rotto, un dispetto, una smorfia, la perdita di un guanto, di un anello, di un fazzoletto; quel piccolo sforzo per andare a letto presto la sera e alzarsi al mattino di buon'ora per pregare, per fare la comunione; quella piccola vergogna che si prova a fare in pubblico un atto di devozione; a farla breve, tutte le piccole contrariet� accettate e abbracciate con amore fanno infinitamente piacere alla Bont� divina, che, per un bicchiere d'acqua, ha promesso il mare della felicit� completa ai fedeli; e siccome queste occasioni si presentano in continuazione, servirsene bene � un mezzo sicuro per accumulare grandi ricchezze spirituali.

Quando nella vita di S. Caterina da Siena ho letto tanti rapimenti ed elevazioni di spirito, tante parole

di sapienza e persino di predicazioni tenute da lei, ho avuto la certezza che con quell'occhio di contemplazione aveva rapito il cuore dello Sposo celeste; ma mi ha consolato nella stessa misura vederla in cucina girare umilmente lo spiedo, attizzare il fuoco, preparare il cibo, impastare il pane e fare tutti gli uffici pi� umili della casa, con un coraggio pieno di amore e di dilezione per il Signore. Ho uguale stima per la piccola e semplice meditazione che faceva consacrandosi a quei compiti cos� umili e disprezzati, come per le estasi e i rapimenti cos� frequenti in lei, e che forse le furono concessi proprio in ricompensa di quell'umilt� e di quell'abiezione.

Ecco com'era la sua meditazione: mentre preparava da mangiare per suo padre, pensava di prepararlo per Nostro Signore, come S. Marta; per lei sua madre le ricordava la Madonna; i fratelli, gli Apostoli. In tal modo pensava nel suo spirito di servire tutta la corte celeste e si adoperava in quei piccoli lavori con molta dolcezza, perch� sapeva che quella era la volont� di Dio.

Ti ho presentato quest'esempio, Filotea, perch� tu ti renda conto quanto sia importante indirizzare bene tutte le nostre azioni, per vili che siano, al servizio della divina Maest�.

A questo scopo ti consiglio vivamente di imitare la donna forte tanto lodata da Salomone e che poneva mano alle imprese forti, alte e generose senza trascurare di filare e girare il fuso: Ella ha posto mano a cose grandi e la sua mano gira il fuso. Poni mano a cose forti, applicandoti alla meditazione e all'orazione, all'uso dei sacramenti, a donare amore a Dio e alle anime, -a spargere buoni pensieri nei cuori, a fare insomma opere grandi e importanti secondo la tua vocazione; ma non dimenticare il fuso e la conocchia, ossia pratica quelle piccole e umili virt� che crescono come

fiori ai piedi della Croce: il servizio dei poveri, la visita ai malati, la cura della famiglia, con tutto quello che comporta, con una diligenza che non ti lascer� mai tempo per l'ozio; e in tutte queste faccende cerca di avere pensieri simili a quelli che, come ti ho detto, aveva S. Caterina in tali situazioni.

Le grandi occasioni di servire Dio si presentano raramente, le piccole invece le hai sempre: ora, chi sar� fedele nel piccolo, dice il Salvatore, avr� un incarico grande. Fa dunque tutto in nome di Dio, e tutto sar� fatto bene. Sia che tu mangi, sia che tu beva, sia che tu dorma, sia che ti diverta, sia che tu giri lo spiedo, purch� tu porti avanti bene le tue faccende, trarrai sempre grande profitto al cospetto di Dio, perch� fai tutte le cose che Dio vuole che tu faccia.

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