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Capitolo VI

TERZA PARTE DELLA MEDITAZIONE: AFFETTI E PROPOSITI

La meditazione arricchisce la volont�, che � la parte affettiva della nostra anima, di buoni movimenti, quali l’amore di Dio e del prossimo, il desiderio del Paradiso e della sua gloria, lo zelo per la salvezza delle anime, l’imitazione della vita di Nostro Signore, la piet� per gli altri, l’ammirazione, la gioia, il timore di cadere in disgrazia di Dio, del suo giudizio, dell’inferno, l’odio per il peccato, la fiducia nella bont� e nella misericordia di Dio, la vergogna per i disordini della vita passata: il nostro spirito deve esprimersi ed allargarsi il pi� possibile in questi affetti.

Tuttavia, cara Filotea, non soffermarti troppo sugli affetti generali, ma mutali subito in propositi specifici e dettagliati per correggerti e liberarti dai difetti. Per esempio, la prima Parola che Nostro Signore disse sulla Croce, far� sorgere senz’altro nella tua anima un affetto che ti spinger� all’imitazione, ossia il desiderio di perdonare ed amare i tuoi nemici. Io ti dico che questo � poco se non ci aggiungi un proposito cos� formulato: Coraggio, allora, d’ora in poi non mi offender� pi� di certe parole cattive del tal vicino o della tal vicina, del mio domestico o della mia domestica; e nemmeno di quelle ingiurie sprezzanti che mi sono stae rivolte da quell’altro. Al contrario far� questa o quella cosa gentile per conquistarlo, e cos� per gli altri.

In tal modo, Filotea, in poco tempo correggerai le tue colpe, mentre, poggiando soltanto sugli affetti, ci metteresti molto di pi� e con un risultato dubbio.

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