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Capitolo XX

LA COMUNIONE FREQUENTE

Si dice che Mitridate, re del Ponto, avesse inventato un veleno con il quale aveva talmente rinvigorito il proprio organismo, che, quando volle avvelenarsi per sfuggire alla schiavit� dei Romani, non riusc� a portare a compimento il proposito.

Il Salvatore ha istituito l’augusto sacramento dell’Eucarestia, che contiene realmente la sua carne e il suo sangue, affinch� chi ne mangia viva eternamente. Ecco perch�, chiunque vi ricorre spesso con devozione, rinforza talmente la salute e la vitalit� dell’anima, che � quasi impossibile che rimanga avvelenata dai cattivi affetti di qualunque sorta siano.

Non � possibile nutrirsi di questo cibo di vita e continuare a vivere gli affetti di morte; allo stesso modo che gli uomini nel paradiso terrestre non avrebbero potuto morire quanto al corpo in virt� del frutto della vita del Signore vi aveva collocato, cos� essi non possono morire spiritualmente in virt� di questo sacramento di vita.

Se � vero che i frutti pi� teneri, soggetti a corrompersi, come le ciliegie, le albicocche e le fragole, si conservano facilmente tutto l’anno una volta canditi nello zucchero e nel miele, nessuna meraviglia che i nostri cuori, bench� fragili e deboli, siano resi immuni dalla corruzione del peccato quando sono trattati con quello zucchero e quel miele che sono la carne e il sangue incorruttibili del Figlio di Dio. O Filotea, i cristiani che saranno condannati, resteranno senza parola allorch� il Giudice giusto rinfaccer� loro il torto che hanno avuto di lasciarsi morire spiritualmente, quando era loro cos� facile mantenersi in vita e buona salute nutrendosi del suo Corpo offerto a tal fine. Miserabili, dir� loro. Come avete potuto lasciarvi morire, quando avevate l’ordine di nutrirvi del cibo di vita?

"Io non lodo e non biasimo il fatto di ricevere la comunione eucaristica tutti i giorni; ma consiglio ed esorto ciascuno a fare la comunione tutte le Domeniche, purch� lo spirito non abbia affetti al peccato".

Sono parole testuali di S. Agostino, al quale mi associo non biasimando e non lodando chi fa la comunione tutti i giorni; lascio la decisione su questo punto alla discrezione del Padre spirituale di chi vorr� prendere decisioni a questo proposito; infatti le disposizioni per accostarsi cos� di frequente alla santa comunione devono essere di un livello di perfezione, che non � opportuno dare in materia un parere generico. D’altra parte, siccome tali disposizioni, bench� richiedono un livello di perfezione alto, possono trovarsi in molte anime buone, non � nemmeno bene distogliere e dissuadere tutti. Va deciso dopo aver preso in esame lo stato interiore di ciascuno in particolare.

Sarebbe imprudente consigliare a tutti indiscriminatamente la comunione frequente; ma sarebbe ugualmente imprudente biasimare chi la facesse, soprattutto quando c’� di mezzo il parere di un prudente direttore di spirito. Bella la risposta di S, Caterina da Siena, quando, a proposito della sua comunione quotidiana, le fu citato S. Agostino che non loda e non biasima chi si comunica tutti i giorni: Ebbene, disse, poich� S. Agostino non lo biasima, prego anche voi di fare altrettanto, e mi basta.

Ma vedi bene, Filotea, che S. Agostino esorta e consiglia con forza di fare la comunione tutte le domeniche; falla anche tu pi� spesso che puoi. Giacch�, io lo credo, tu non hai alcun affetto al peccato mortale, e nemmeno al peccato veniale, sei nella disposizione richiesta da S. Agostino, e anche qualcosa di pi�; perch� non solo non hai l’affetto a peccare, ma non hai nemmeno l’affetto al peccato. Sicch� se il tuo padre spirituale lo trova bene, puoi fare la comunione anche pi� spesso di ogni domenica.

Possono tuttavia sorgere molte difficolt�, non da parte tua, ma da parte di coloro che vivono con te, che potrebbero consigliare al tuo saggio direttore di non farti comunicare cos� spesso. Se, per esempio, tu sei sottomessa a qualcuno, e coloro cui devi obbedienza e rispetto siano cos� mal istruiti e cos� strani da sentirsi inquieti e turbati nel vederti fare la comunione cos� spesso, nel caso, tutto considerato, sar� bene andare incontro alla loro malattia e fare la comunione soltanto ogni quindici giorni; ci� solo nel caso che la difficolt� non possa esse superata in altro modo. In questo campo non bisogna dare direttive generali, occorre stare a quanto dice il padre spirituale; tuttavia mi sento in obbligo di affermare con certezza che la massima distanza tra una comunione e l’altra non deve superare il mese, almeno in quelli che intendono servire Dio devotamente.

Se sai essere molto prudente, non c’� n� madre, n� moglie, n� marito, n� padre che ti impedisca di comunicare spesso: e sai perch�. Perch� il giorno in cui avrai fatto la comunione, non diminuirai la cura per quello che fa parte dei doveri del tuo stato, anzi sarai pi� dolce e gentile e non rifiuterai l’adempimento di nessun dovere; la conseguenza sar� che gli altri non avranno alcun interesse a distoglierti da questo esercizio che non causa loro alcun pregiudizio; a meno che non siano gretti e incapaci di ragionare; in tal caso, come gi� detto, usa condiscendenza, secondo il consiglio del tuo direttore.

Devo aggiungere una parola per la gente sposata: Dio, nell’antica Legge, trovava cosa fatta male che i creditori esigessero il loro debito nei giorni di festa; ma non se l’aveva a male se il debitore pagava e rendeva il debito a chi lo esigeva. E’ cosa poco conveniente, bench� non sia un grande peccato, chiedere la soddisfazione del debito coniugale nel giorno in cui si � fatta la comunione; ma non � sconveniente, anzi direi che � meritorio, renderlo. Ecco perch� a causa di tali doveri, nessuno deve essere privato della Comunione, quando la sua devozione lo spinge a chiederla. Nella Chiesa primitiva i cristiani comunicavano tutti i giorni, pur essendo sposati e benedetti da tanti figli; ecco perch� ho detto che la comunione frequente non deve generare alcuna sorta di problemi n� ai pap�, n� alle mamme, n� ai mariti, n� alle mogli purch� l’anima che si accosta alla comunione sia prudente e discreta.

Quanto alle malattie corporali non ce n’� alcuna che impedisca questa santa partecipazione, eccetto quelle che causano vomito molto frequente.

Per fare la comunione ogni otto giorni occorre non avere peccati mortali e non avere affetto al peccato veniale, e avere un grande desiderio di fare la comunione; ma per fare la comunione tutti i giorni, oltre a ci�, bisogna aver superato la maggior parte delle cattive inclinazioni ed avere il parere favorevole del padre spirituale.

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