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Capitolo XV
Settima Meditazione: L’INFERNO
Preparazione
- Mettiti alla presenza di Dio.
- Umiliati e domanda la sua assistenza.
- Immagina
una citt� tenebrosa, affogata in un’atmosfera di zolfo infiammato e
pece nauseante; in quello scenario immagina un brulichio di cittadini
che non possono uscirne.
Considerazioni
- I
dannati all’inferno sono come prigionieri senza scampo in quella citt�
disgraziata. I loro sensi e tutte le loro membra sono sottoposti a
indicibili tormenti: infatti hanno usato le loro membra con i loro sensi
per peccare; per questo nei loro sensi e nelle loro membra pagano la
pena dovuta al peccato: gli occhi, per gli sguardi perversi e maliziosi,
soffriranno l’orribile vista dei diavoli e dell’inferno; le orecchie,
che si sono compiaciute dei discorsi licenziosi, udranno, per
l’eternit�, pianti, lamenti e grida di disperazione; e cos� di seguito.
- Oltre
a questi tormenti c’� poi quello che tutti li supera, ed � la
privazione e la perdita della vista di Dio, dalla quale sono esclusi per
sempre.
Se Assalonne trovava che la perdita della vista di suo
padre Davide era pi� dura da sopportare dell’esilio, quale tormento sar�
mai essere privati per sempre della vista del dolce e soave volto di
Dio. - Pensa
soprattutto all’eternit� di queste pene: da sola rende l’inferno
insopportabile. Se una pulce in un orecchio o l’alterazione di una
febbriciattola, rendono una breve notte cos� lunga e tormentosa, pensa a
quanto deve essere spaventosa la notte dell’eternit� con tanti
tormenti! Da quell’eternit� nascono la pi� nera disperazione, le
bestemmie, una rabbia senza fine.
Affetti e propositi
- Spaventa
la tua anima con le parole di Isaia: O anima mia, come potrai vivere
eternamente con quelle fiamme inestinguibili, dentro a quel fuoco che
divora? Perch� vuoi abbandonare per sempre il tuo Dio?
- Riconosci
di averlo meritato e molte volte. Ora voglio incamminarmi in senso
contrario; perch� dovrei sprofondare in quell’abisso?
- Far� dunque ogni sforzo per evitare il peccato, sola causa possibile di quella morte eterna.
Ringrazia, offri, prega