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Martedi, 23 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Giorgio ( Letture di oggi )

Sant'Antonio di Padova:Gesù risorto ha salutato i discepoli dicendo per ben tre volte: "Pace, pace, pace". Ha messo pace tra l'uomo e Dio versando il suo sangue; tra l'uomo e l'angelo elevando la natura umana al di sopra degli angeli; tra uomo e uomo facendo di due popoli un popolo solo: ebrei e pagani, un solo popolo di Dio.
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Devozioni di don Bosco della settimana - Il giovane provveduto





Preghiere pel giovedì' al SS. Sacramento.

Litanie del santissimo Sacramento.

Signore, abbiate pietà di noi.

Cristo, abbiate pietà di noi.

Signore, abbiate pietà di noi.

Cristo, ascoltateci

Cristo, esauditeci.

Padre Dio del cielo, abbiate pietà di noi.

Figlio di Dio, Redentor del mondo, abbiate pietà di noi.

Spirito Santo Dio, abbiate pietà di noi.

Santa Trinità un solo Dio, abbiate pietà di noi.

Pane vivo disceso dal cielo, abbiate pietà di noi.

Dio nascosto e Salvatore, abbiate pietà di noi.

Frumento degli eletti, abbiate pietà di noi.

Vino germinator dei vergini, abbiate pietà di noi.

Pane deliziosissimo, abbiate pietà di noi.

Sacrifizio perpetuo, abbiate pietà di noi.

Oblazione purissima, abbiate pietà di noi.

Agnello immacolato, abbiate pietà di noi.

Mensa ove si dispensa ogni santità, abbiate pietà di noi.

Cibo degli angeli, abbiate pietà di noi.

Manna soavissima, abbiate pietà di noi.

Compendio delle maraviglie di Dio onnipotente, abbiate pietà di noi.

Pane soprassostanziale, abbiate pietà di noi.

Verbo fatto carne, abbiate pietà di noi.

Dio con noi, abbiate pietà di noi.

Ostia santa e adorabile, abbiate pietà di noi.

Calice di benedizione, abbiate pietà di noi.

Mistero di fede, abbiate pietà di noi.

Sacramento sublime e venerabile, abbiate pietà di noi.

Sacrifizio di tutti il più santo, abbiate pietà di noi.

Sacrifizio veramente propiziatorio pei vivi e pei defunti, abbiate pietà di noi.

Miracolo stupendo, e il più grande dei divini prodigi, abbiate pietà di noi.

Memoria preziosa della passione del Signore, abbiate pietà di noi. Dono magnifico che supera la preziosità di tutti i doni, abbiate pietà di noi.

Testimonio il più certo dell'amore del nostro Dio, abbiate pietà di noi.

Fonte perenne della divina munificenza. abbiate pietà di noi.

Mistero il più alto ed il più augusto, abbiate pietà di noi.

Pegno consolante della nostra immortalità, abbiate pietà di noi.

Sacramento terrore dell'inferno, abbiate pietà di noi.

Vita delle anime nostre, abbiate pietà di noi.

Pane divenuto per l'onnipotenza dell'Incarnato Verbo suo proprio corpo, abbiate pietà di noi.

Sacrifizio incruento, abbiate pietà di noi.

Cibo di vita eterna, abbiate pietà di noi.

Convito delizioso a cui fanno corona gli angeli, abbiate pietà di noi.

Sacramento di amore, abbiate pietà di noi.

Vincolo di carità, abbiate pietà di noi.

Oblazione di un Dio che si offre vittima egli stesso, abbiate pietà di noi.

Dolcezza spirituale gustata nella propria sorgente, abbiate di noi pietà

Refezione delle anime sante, abbiate pietà di noi.

Viatico di coloro che muoiono nel Signore, abbiate pietà di noi.

Caparra sicura della nostra futura gloria, abbiate pietà di noi.

Siateci propizio, perdonateci, o Signore.

Siateci propizio, esauditeci, o Signore.

Dalla disgrazia di ricevere indegnamente il vostro Corpo ed il vostro Sangue adorabile, Liberateci o Signore.

Dalla concupiscenza della carne, Liberateci o Signore.

Dalla concupiscenza degli occhi, Liberateci o Signore.

Dalla superbia della vita, Liberateci o Signore.

Da ogni occasione di offendervi, Liberateci o Signore.

Per l'ardente desiderio che aveste di celebrare l'ultima Pasqua coi vostri Apostoli, Liberateci o Signore.

Per la profonda umiltà colla quale lavaste i piedi ai vostri discepoli, Liberateci o Signore.

Per l'ardente carità che vi spinse ad istituire questo divin Sacramento, Liberateci o Signore.

Pel vostro prezioso Sangue che ci lasciaste nel sacrifizio dell'altare, Liberateci o Signore.

Per le cinque dolorose piaghe che per nostro amore ricevette il vostro Corpo adorabile, esauditeci.

Sebben peccatori noi vi preghiamo, o Signore, ascoltateci.

Degnatevi di accrescere e di conservare in noi la fede, il rispetto e la divozione verso di questo ammirabile Sacramento.

Degnatevi di guidarci per mezzo di una umile e sincera confessione dei nostri peccati all'uso frequente della santa Eucarestia.

Degnatevi di farci godere i frutti celesti, che produce nelle anime ben disposte questo Sacramento, il quale contiene la stessa Santità.

Degnatevi finalmente di sostenerci e di fortificarci al punto della morte colla virtù efficace di questo Viatico celeste.

Figlio eterno del vero Dio, noi vi preghiamo, esauditeci.

O Agnello di Dio, che togliete i peccati del mondo, perdonateci.

O Agnello di Dio, che togliete i peccati del mondo, esauditeci.

O Agnello di Dio, che togliete i peccati del mondo, abbiate pietà di noi.

Y. Voi donaste loro il pane del cielo,

R. Avente in sè ogni dolcezza.

ORAZIONE.

O Dio, il quale nell'ammirabile Sacramento ci lasciaste la memoria della vostra Passione, concedeteci, ve ne preghiamo, che noi in tal modo veneriamo i misteri sacrosanti del vostro Corpo, e del vostro Sangue, da provare in noi continuamente il frutto della vostra redenzione, Voi, il quale vivete e regnate in tutti i secoli dei secoli. Così sia. Ai vostri piedi prostrato, divino Gesù, io vi adoro sotto le specie di pane in unione con tutti gli angeli e santi del cielo, i quali nella più profonda adorazione vi offrono un odoroso incenso. Oh foss'io infiammato del fuoco, di cui ardono i Serafini, per potermi a voi consacrare qual vittima! Lodato sia il vostro nome adorabile! Oh! i popoli tutti conoscessero le vostre infinite perfezioni o sovratutto l'amore che loro dimostrate nel Sacramento dell'Eucaristia! Oh! avess'io forza e virtù bastanti a farvi conoscere da tutti i popoli della terra, a convertire gli eretici che vi bestemmiano in questo Sacramento, ad impedire tutte lo irriverenze e profanazioni che commettonsi dai cattivi cristiani. Sì, mio Salvatore, potess'io adorarvi in ispirito e verità, e ottenere che tutti gli uomini facessero altrettanto! Potess'io rendervi in questo augusto Sacramento tanto onore e tanta venerazione quanta voi rendete all'Eterno Padre in cielo, e potessi ridurre gli uomini tutti a fare altrettanto! Ah che assai debolmente io posso lodarvi e glorificarvi, Gesù mio, sebbene grande e vivo desiderio io abbia di più fare, non rigettate tuttavia il sacrificio di lode, che io vi offro con sincerissimo affetto, sacrifìcio che possa continuare nel regno della vostra gloria. Così sia.

(del b. Umberto).

Breve formula per fare la Comunione Spirituale.

O Signore, sebbene per li miei peccati ed infedeltà io non sia degno di accostarmi al vostro altare, e di ricevervi nella santa comunione, nondimeno vi supplico di farmi parte delle vostre misericordie. Degnatevi di concedermi la grazia di partecipare alla virtù del vostro sacrifìcio; illuminate la mia mente, fortificate la mia volontà, e purificate il mio cuore, affinchè io non pensi che a voi, non voglia e non ami che voi. Fatemi la grazia, mio buon Gesù, che io desideri di vivere, soffrire e morire per voi.

(di Fénélon).

Ammenda onorevole a Gesù' Cristo degli oltraggi che riceve nel SS. Sacramento.

O mio amabile Gesù, quando io penso ai modi con cui venite disonorato nel Sacramento del vostro amore, ohimè! qual lagrimevole spettacolo si presenta alla mia mente! Quanti infedeli ancor non vi conoscono! quanti eretici scagliano contro di voi le più orrende bestemmie! quanti libertini fanno di questo mistero il soggetto dei loro sarcasmi! quanti empi profanano, calpestandolo, il vostro Corpo sacrosanto! quanti peccatori rinnovano il tradimento di Giuda, e colle sacrileghe loro comunioni vi danno la morte nel punto stesso che voi desiderate di loro comunicare una vita divina! quanti ingrati indifferenti cristiani non si danno cura di accostarsi a voi! Mio buono, mio tenero Maestro, oh! quanto desidererei di offrirvi una riparazione, che fosse capace di compensarvi di tanti oltraggi! Ma ohimè! che sono io mai agli occhi vostri da offrirvi una riparazione che vi riesca gradita? Ah! che pur troppo la coscienza mi accusa; io stesso vi ho spesso e lungamente contristato con tante dissipazioni nelle vostre chiese, con tante indifferenze, con tanta freddezza nel corrispondere agli inviti del vostro amore! Ahi! forse io pure m'assisi indegnamente alla vostra mensa, vi tradii con un perfido bacio, vi posi nel mio cuore sotto ai piedi del vostro mortale nemico, il demonio, il peccato! O padre pieno di misericordia, voi, che venite dal peccato offeso, ma dal pentimento placato, lasciatevi muovere a pietà pel grande dolore che io sento di tutte le mie colpe passate, e dopo di avermi perdonato e resomi nuovamente puro agli occhi vostri, permettetemi che io mi unisca a tante anime sante, le quali ogni giorno vi pregano per chi non vi prega, vi offrono gli ardori del loro amore per chi non vi ama, o Dio sì amabile e nel beneficar sì generoso!

Ah! caro Gesù, se voi trovate le vostre delizie nel dimorare fra gli uomini, io stimerò d'ora innanzi il mio paradiso in terra l'adorarvi, l'amarvi nel SS. Sacramento dell'Altare; io vi contemplerò al lume della fede, e il mio più dolce piacere sarà d'intrattenermi con voi, di darvi prove sincerissime del mio pentimento, di rendervi mille ringraziamenti per le ineffabili misericordie a me usate e a tutti i peccatori. In questo Sacramento io mediterò le vostre infinite perfezioni, e mi proporrò ad imitare le eminenti virtù che voi ivi esercitate; e mentre gli angeli in cielo cantano di continuo: Santo, Santo, Santo è il Dio d'Israele, io farò dapertutto risuonare queste amabili parole: Sia lodato e ringraziato ogni momento il Santissimo e Divinissimo Sacramento.

Divino Gesù, amabile Salvator mio, concedetemi la grazia di profferir queste parole con viva fede, con tutto il rispetto, con tutto l'amore, con tutta la divozione dei vostri servi fedeli, con tutto il pentimento dei santi penitenti, in tutto il tempo della mia vita, e specialmente al punto della mia morte. Così sia.

Sulla divozione al Sacratissimo Cuore di Gesù Cristo N. S. Breve istruzione.

Quantunque questa divozione, quale è praticata da circa due secoli, sia una istituzione nuova, nulladimeno nel suo fondo ella è antica quanto la Chiesa; la quale essendo stata invitata da Gesù Cristo medesimo ad imitare la mansuetudine ed umiltà del suo cuore, necessariamente sentì sempre mai una viva e profonda venerazione verso questo amabilissimo Cuore del suo divino Sposo e Redentore: cuore sì acceso di carità verso gli uomini sino a patire ogni sorta di umiliazioni e la morte più crudele per riscattarli dall'inferno e rendergli degni del paradiso. Quindi tra gli antichi Dottori s. Giovanni Grisostomo (Homil. 84 in Ioan.) parla del cuore di Gesù come della fonte misteriosa d'onde uscì insieme col sangue e l'acqua il prezzo della nostra salute, che dà ai sacramenti della Chiesa la virtù di conferire la vita eterna: S. Bernardo (Serm. 3 di Pan. Dom.) scriveva que' suoi sì teneri e soavi riflessi sopra il Cuore di Gesù, che la Chiesa ci fa leggere ogni anno nell'ufficio canonico di questa festa. E perciò non è da stupire se non appena e per la pietà del celebre Padre Eucles e per le rivelazioni della B. Margherita Alacoque, lo zelo del P. La Colombière della compagnia di Gesù cominciò a manifestarsi questa divozione, subito da per tutto i figli della Chiesa cattolica ed ecclesiastici e secolari la adottarono con uno slancio singolare, siccome cosa che corrispondeva a un bisogno pressante del loro cuore. Sorsero, è vero, nemici potenti a combatterla; ma si trovarono a fronte del sentimento universale dei cattolici, dal quale furono ben presto come schiacciati e conquisi, intervenendo l'autorità infallibile della Sede Apostolica a difendere, proteggere e promuovere una divozione, che si mostrava evidentemente suscitata dal nostro amabilissimo Redentore in questi tempi a fine di risvegliare nei nostri cuori la fiamma della sua divina carità. Infatti Clemente X approvò il disegno del suddetto P. Eucles di onorare il sacratissimo cuore di Gesù, il sommo Pontefice Clemente XIII diede licenza che se ne celebrasse la festa con Messa e con officio proprio: Pio VI nella sua Bolla Auctorem fidei condannò i Giansenisti che continuavano a fare scandali contro questa divozione e gli altri Papi, che succedettero aprirono abbondantemente i tesori della Chiesa a favore di coloro che la praticano e promuovono.

L'oggetto della divozione al sacratissimo cuore di Gesù ci viene esposto da Gesù Cristo medesimo, il quale facendosi vedere più volte alla B. Margherita Alacoque ed ordinandole di propagare questa divozione le fece intendere che era suo desiderio si onorasse la sua ardente carità verso gli uomini, che lo spinse a tutto patire, persino la morte per la loro salvezza; che gli si offerisse il maggior possibile risarcimento per li innumerevoli insulti che ha ricevuto e riceve: e si studiassero, imitassero e venerassero tutte le virtù di cui la sua anima umana è adorna.

Adunque l'oggetto principale di questa divozione è l'anima umana del nostro divin Redentore nei suoi sentimenti, nelle sue affezioni, nelle sue amarezze e sovrattutto nel suo amore. E siccome l'anima umana ne' suoi sentimenti e nelle sue afflizioni si serve del cuore materiale come di uno strumento e di un aiuto, cosicchè noi siamo soliti di attribuire al cuore tutte le qualità dell'anima, dicendo che il cuore è buono o cattivo, secondo chè l'anima è buona o cattiva, così noi in questa divozione prendiamo il cuore materiale del nostro divin Redentore e come l'emblema e la figura, e come lo strumento della sua anima, e particolarmente della sua carità, e rendiamo anche a questo cuore materiale, che per la unione ipostatica della natura umana colla divina è realmente il cuore del Figliuolo di Dio, il tributo della nostra adorazione.

Perciò, a coloro, che ci domandano la ragione perchè noi fermiamo la nostra attenzione sopra questa parte del corpo del nostro divin Salvatore più che sulle altre e la adoriamo con un'adorazione distinta, noi rispondiamo che a quel modo, che le piaghe delle mani, dei piedi e del costato per essere le cinque fonti principali d'onde uscì il sangue preziosissimo del nostro divino Gesù, meritano d'essere oggetti particolari della nostra divozione, così pure e più ancora lo merita il suo sacratissimo cuore, per essere stato lo strumento delle sue affezioni, delle sue virtù e del suo amore.

Dalle quali cose apparisce doversi conchiudere che la divozione al sacratissimo cuore di Gesù Cristo ha un duplice oggetto l'uno primario, l'altro secondario, ma che non si separa mai dal primo. Il primario sono le affezioni, i sentimenti, le amarezze, le virtù e sovratutto la carità dell'anima umana del nostro divin Redentore, il secondario è il suo cuore corporeo siccome strumento che aveva la sua parte in quei sentimenti e in quelle affezioni e virtù. Ma siccome nell'onorare un uomo qualunque noi non facciamo separazione del suo corpo dalla sua anima: benchè, il corpo sia distinto dall'anima, così nell'adorare il sacratissimo cuore di Gesù noi rivolgiamo il nostro culto alla sua anima e al suo cuore materiale nel tempo stesso. Quindi con sapienza celeste la santa Chiesa ci fa recitare questa bellissima e dolcissima preghiera: « O Gesù Signor nostro, fate che noi ci adorniamo delle virtù e ci infiammiamo degli affetti del vostro santissimo cuore, acciocchè noi diventiamo conformi all'immagine della vostra bontà e siamo partecipi della vostra redenzione. »

Il fine poi per cui adoriamo questo sacratissimo cuore è: 1° di ricambiare il suo amore col nostro, eccitandoci ad amare Gesù Cristo col meditare sopra la sua carità per noi: 2° di risarcirlo delle offese che ha ricevuto e riceve: 3° di studiarlo minutamente per modellarvi sopra il nostro cuore: 4° di trovare in esso ogni grazia ed ogni conforto di cui abbisognamo.

I vantaggi di questa divozione sono molti e della prima importanza, imperocchè secondo le promesse che Gesù Cristo ne fece alla B. Margherita Alacoque, è un mezzo certissimo: 1° per accendere in noi l'amor di Dio perciò per farci abborrire il peccato e praticar la virtù: 2° per meritarci grazie speciali ed una speciale protezione dal nostro divin Redentore: 3° per ottenere la conversione dei peccatori: 4° per meritarci la perseveranza finale.

La pratica principale di questa divozione secondo quanto dichiarò Gesù Cristo alla suddetta Beata è la frequenza della SS. Comunione.

Sul divin Cuore di Gesù'. Istruzione del Cardinale Lambruschini.

La divozione e la venerazione al Sacro cuore di Gesù si può dire che era nel cuore della Chiesa fin dagli antichi tempi, poichè non appena venne proposta in modo formale e distinto, subito per tutta la Chiesa e dai Vescovi e dai Sacerdoti e dai fedeli fu accolta e con zelo particolare promossa. Più tardi veniva approvata da Clemente XIII e da altri papi: e queste approvazioni la rendevano più cara a tutti i cattolici, i quali da figliuoli docili ed obbedienti sono sempre disposti a ricevere con ossequio e amore gli insegnamenti ed i comandi della loro madre.

L'oggetto e il fondamento di questa divozione altro non sono, secondo la dottrina della Chiesa, se non l'infinito amore del divin Salvatore verso gli uomini, pei quali egli offrì sull'albero della croce il proprio sangue, e la sua vita, dopo averci lasciato un preziosissimo pegno di tale amore nell'istituzione del Sacramento dell'altare. Laonde l'intenzione e lo scopo di ogni divoto del cuore di Gesù deve esso dimostrarsi, per quanto glielo permettono le sue forze, riconoscente all'infinito amore di Gesù nel Sacramento Eucaristico, e compensarlo del suo grande affetto. Perciò ognuno deve avere un fermo proposito di compensare questo cuore divino delle innumerevoli ingiurie ed offese, che dagli uomini di ogni condizione riceve sulla terra, e di quelle sovratutto che gli si fanno colle sacrileghe comunioni, e presentargli così qualche compenso per mezzo della propria divozione, amore ed opere di penitenza. Pertanto, secondo il sentimento della Chiesa, lo spirito di questa divozione consiste nel proporci il sacratissimo cuore del nostro Redentore a modello del nostro, e nel cercare in tutti i modi di ricambiare l'amore ferventissimo che ci ha portato e ci porta, e specialmente con riceverlo nella santa comunione, onde risarcirlo degli innumerevoli oltraggi che gli sono fatti. L'oggetto poi di questa divozione viene figurato colla rappresentazione del cuore materiale di Gesù. (La sacra Congregazione dei Riti ha ordinato, che nelle chiese alla pubblica venerazione si debba sempre esporre l'immagine di Gesù Cristo che mostra il suo cuore, e non la semplice immagine del suo cuore). Siccome sorgente del sangue quindi della vita corporea è anche lo strumento e l'organo principale di cui si serve l'anima umana nello svolgere e fomentare i suoi affetti: perciò noi siamo soliti di attribuire al cuore le affezioni della volontà dicendo che il tale ha un buon cuore oppure un cattivo cuore secondo che ama il bene oppure lo odia. Laonde il cuore materiale del nostro divin Redentore giustamente si prende siccome l'emblema della sua anima e del suo grande amore verso gli uomini. L'amore ne è l'oggetto, l'amore il fondamento, l'amore lo scopo; e siccome nella nostra maniera di pensare, cuore ed amore sono sinonimi, quindi la figura del cuore di Gesù può benissimo servire per un'immagine parlante di amore. In quel modo che la Chiesa col dipingere le cinque piaghe ci richiama alla mente i patimenti di Gesù, così col dipingere il cuore ci rappresenta la pienezza del suo amore divino verso di noi, e con ciò anima la nostra freddezza a corrispondergli con sincero affetto.

Noi veneriamo dunque il cuor di Gesù, e lo preghiamo come tipo della sua divina benevolenza, del suo amore e delle prove che ne ha date. Noi crediamo ancora che questo Santissimo cuore è intimamente unito colla seconda Persona della SS. Trinità, che anzi è il cuore di questa medesima Persona, perciò si merita una vera adorazione.

Adorazione ed offerta.

Io vi adoro, divin cuore di Gesù, sorgente inesausta di misericordia e di grazia, il più sublime portento dell'onnipotenza, bontà, e sapienza divina, trono del santo Amore, unica vittima degna e capace di placare la divina giustizia. Col più profondo rispetto del mio cuore mi prostro dinanzi a voi, riconosco il vostro altissimo pregio, il merito di essere adorato da tutti gli spiriti celesti, e con essi mi unisco a darvi gloria, e a venerarvi con tutta l'anima mia.

Sacratissimo cuore del mio Redentore, essenzialmente e indissolubilmente unito col divin Verbo, partecipe perciò delle eterne ed incomprensibili sue perfezioni, e per conseguenza amore e delizia della SS. Trinità, io mi dedico, io mi consacro a Voi, a vostro onore e gloria offro ora e sempre quanto sono e possedo. Concedetemi, o dolcissimo cuore, di ferventemente amarvi, e voi benigno rendetemi un vivo olocausto, che si consumi nelle fiamme del vostro amore nel tempo e nell'eternità. Così sia.

(di s. Gertrude).

Consacrazione di se stesso al divin Cuore.

Io N. N. consacro e dono al Santissimo cuore del nostro Signore Gesù Cristo la mia persona, la mia vita, le mie opere, le mie pene, i miei patimenti per dedicarmi in avvenire intieramente alla sua gloria ed al suo amore. È mia ferma ed irrevocabile intenzione di darmi tutto ad esso, di compiere ogni cosa per amor suo, e con tutta l'anima mia rinunziare a quanto può dispiacere a questo divin cuore.

Perciò eleggo voi, Sacratissimo cuore, a unico oggetto del mio amore, a sostegno della vita mia, a sicurezza della mia salute, ad appoggio della mia debolezza. O cuore della bontà e della mansuetudine, siate voi il mio sicuro rifugio anche nell'ora della morte, siate voi la mia giustificazione innanzi a Dio, e da me allontanate i castighi della giusta sua collera. O cuore di amore, in Voi ripongo tutta la mia speranza. Dalla mia malizia io temo tutto, dalla bontà vostra tutto spero. Togliete da me quanto vi dispiace e quanto vi è contrario. Imprimete così profondamente nel mio cuore l'amore vostro, che più mai non vi dimentichi, non mai da voi mi separi. O divin cuore, io vi scongiuro per l'infinita vostra bontà, che il mio nome sia scritto dentro di voi poichè nel vostro servizio io voglio vivere e morire. Così sia.

(della beata Maria Alacoque).

Preghiera al sacro cuore di Gesù.

Nobilissimo, mansuetissimo, amorevolissimo cuore del mio fedelissimo amante Gesù Cristo, mio Dio e Signore, deh! umilmente ve ne supplico, rivolgete verso di voi, e a voi unite tutti i miei pensieri e desiderii, tutte le forze dell'anima mia del mio corpo, e tutto quanto io sono e posso: sì rivolgete ogni cosa che è in me alla vostra gloria e al vostro santo beneplacito. O misericordiosissimo cuore di Gesù, a voi mi raccomando, a voi mi consacro intieramente e per sempre. Togliete via da me, mio Dio, questo mio cuore cattivo e ingrato, e datemene uno secondo il vostro, e secondo la vostra perfetta ed eterna volontà.

Mio Dio, mio Salvatore e Redentore, cancellate da me ogni macchia e quanto a voi può dispiacere, e dal vostro sacratissimo cuore riversate nel mio tutto ciò che a voi piace. Convertitemi a voi, e disponete di me alla vostra santissima gloria ed amore. Concedetemi che il mio cuore sia così unito al vostro, la mia volontà così conforme alla vostra, che io non voglia mai altro, se non ciò che voi volete e vi piace. Fate che io vi ami, dolcissimo Gesù mio, con tutto il cuore, in tutto e sovratutto, adesso ed in eterno. Così sia.

(del b. Giovanni Landsperg).