Santa Teresa di Gesù (d'Avila)
Quinto giorno
V. Pazientissimo immacolato agnello Gesù, che soffriste per noi tanto pene, fino a perdere su di una croce la vostra vita divina, oh come bene seppe imitarvi la prediletta vostra sposa S. Teresa, che non contenta di fare del suo corpo ogni strazio, e di assoggettarlo ad ogni sorta d’austerità, anelava sempre nuovi e maggiori patimenti, gridando continuamente: O patire, o morire! oh quanto tale a riflesso deve confonderci l’eccessiva nostra delicatezza! Beh, per l’intercessione di così gran Santa, concedeteci uno spirito di vera penitenza o mortificazione, affinchè, peccatori quali siamo, scontiamo volentieri lo nostre colpe, nè mai più abbiamo d’ora in avanti tanta ritrosia al patire.
Con dardo d’ amore - ferite ancor me.
ORAZIONE A S. TERESA.
O Serafina amantissima del Crocifisso,mia gloriosa avvocata s. Teresa, ecco ai vostri piedi un’anima che più d’ogni altra, ha bisogno del vostro patrocinio perchè, più d’ogni altra carica d’imperfezioni e di miserie. Quel desiderio così ardente che voi aveste qui in terra della salute de’peccatori, ben l’avrete ancora su in cielo per ottenermi dalla divina misericordia un vero pentimento delle mie colpe ed una ferma risoluzione di non peccare mai più. Deh! impetrate, vi prego, al freddo mio cuore una scintilla sola di quell’amor fervidissimo per cui meritaste dal vostro Dio di essere chiamata sua sposa; impetrato una sincera emendazione di costumi, e una costante perseveranza in ogni maniera di buone opere, onde, contrariando mai sempre tutti quei bassi appetiti che mi inclinano alle cose transitorie di questa terra, non abbia mai altri affetti che per amare quaggiù il sommo Bene, colla consolante speranza di godono poi in eterno insieme con voi nel paradiso.