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Venerdi, 19 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Leone IX Papa ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:Con la parabola della Pecorella smarrita Gesù voleva dire che Dio non si rassegna alla perdita. La parabola ha del paradossale: "Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta?" Ognuno di noi risponderebbe: "Nessuno, Signore!" Vale davvero la pena rischiare tutto? Solo un folle, come Dio, oserebbe tanto. Dio infatti non fa calcoli come noi: è pronto a tutto pur di raggiungerci nei nostri smarrimenti. Anche di fronte al l'evidente fallimento, Dio non si rassegna alla perdita ma va a cercarci. E quando ci ritrova, ci porta sulla spalla e ci dà una nuova possibilità. Sembra impossibile, ma vero: io valgo davvero. Se Dio non smette mai di cercarmi, vuol dire che io sono prezioso per Lui. La Sua volontà di cercarmi restituisce il valore e il prezzo alla mia dignità.

Novena a Santa Tecla di Iconia, protomartire delle donne

SantaTecla Santa Tecla di Iconia

Secondo giorno

I. Ammirabile santa Tecla, che al primo udire in Iconio le prediche di s. Paolo, rinunziaste subito agli errori del gentilesimo, e convertita appena alla fede, faceste vostra delizia, non solo l’esatta osservanza di tutti i divini precetti, ma ancora la pratica sempre fedele di tutti gli evangelici consigli, subordinando alla direzione dell’Apostolo tutti quanti i vostri voleri, distaccando il vostro cuore da tutte quello che poteva lusingare i vostri sensi, consaerando all’Agnello immacolato il giglio della vostra verginità, e mortificando con ogni sorta di asprezze la vostra carne per sempre meglio vivificare il vostro spirito, ottenete a noi tutti la grazia di sempre ascoltare con religiosa attenzione la santa divina parola e di sempre praticare con esattezza quanto crederanno di ingiungerci e consigliarci i sacri Ministri ordinati dall’eterna Sapienza ad esserci guido e maestri nella via dell’eterna salute.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

II. Ammirabile santa Tecla, che, risoluta di non avere su questa terra altro sposo che il Re dei Vergini, resisteste immobile come uno scoglio così alle più tenere insinuazioni, come alle più severe minacce con cui i parenti, gli amici, e specialmente chi vi era dai vostri genitorì già preparato in sposo, tentarono di farvi desistere dal vostro santo proposito, quindi tutto il mondo edificaste con la serenità o con la gioia con cui affrontaste nel pubblico anfiteatro il morso dei più fiori leoni e l'ardore delle fiamme più divoranti, a cui specialmente, per opera di chi vi professava maggior affetto,foste condannata e desposta in pena della vostra costanza, impetrate a noi tutti la grazia di conservarci sempre fedeli così alle solenni promesse del nostro santo battesimo, come agli impegni particolari del nostro stato, senza declinare giammai dal retto cammino della santità, nè per le persecuzioni con cui il mondo cercasse di scuotere la nostra fermezza, nè coi travagli con cui il Signore credesse di esercitare la nostra fede.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

III. Ammirabile santa Tecla, che in premio della vostra fermezza nel confessar la fede di Gesù Cristo al cospetto dei suoi più barbari persecutori, vi vedeste da Gesù Cristo medesimo così prodigiosamente assistita da non ricevere il più piccolo danno nè dai leoni più volte aizzati, nè dalle fiamme furiosamente avvampanti contro di voi, indi salutata da tutto il mondo qual protomartire del vostro sesso, vedeste il vostro sepolcro fatto glorioso per tanti portenti che si operarono all’invocazione del vostro nome, non solo in Seleucia, onde aveste distinta sepoltura in maestose basilica a vostro onore innalzate, e in Milano nel cui maggior tempio riscossero sempre distinto culto le vostre sante reliquie, ma ancora in ogni contrada del Cristianesimo a cuì sì estese la fama delle vostre santissime gesta, impotrate a noi tutti la grazia di non gloriarci mai d’altro che di esser sempre fedeli nel conformarci alle massime ed agli esempi del nostro divin Salvatore, onde meritarci sempre speciale la sua sovrana assistenza in tutte le vicende del tempo, e così assicurarci la partecipazione alla infinita sua gloria nelle delizie dell’eternità.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.