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Martedi, 16 aprile 2024 - Misteri dolorosi - Santa Bernadette Soubirous ( Letture di oggi )

San Giovanni Bosco:Una madre troppo tenera guastava un suo figliuoletto col soddisfare quanti capricci potevano venirgli in capo alla giornata. Una sera il fanciullo, mentre stava giuocando nel giardino con una cameriera, si mise a piangere e ad urlare. Non l'ebbe si tosto udito la madre, che affacciatasi ad una finestra, le ordinò di dare a suo figlio quant'ei voleva. - « Affè, signora mia, rispose la cameriera, questa volta è impossibile ch'io lo compiaccia. - Come? insolente! vattene tosto di casa mia. - Si calmi per amor del cielo, signora: suo figlio ha vista la luna nella fontana, e vuol ch' io gliela dia. » - La madre arrossì, e la lezione non fu perduta.

Novena a Santa Margherita Alacoque

I. Per quella pietà singolarissima che fin dalla età la più tenera formò sempre la vostra delizia, e per cui, di nove anni non ancor compiti, foste riputata meritevole di partecipare alla mensa degli Angeli nella santissima comunione, ottenete a noi tutti, o ammirabile Margherita, che facendo noi pure costantemente unica nostra delizia la pietà la più soda, meritiamo sempre più frequenti e più consolanti le visite della grazia divina nei nostri cuori, e la effettiva partecipazione all’angelica mensa, per cui si diventa una sola cosa con il nostro Signor Gesù Cristo.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

II. Per quella divozione tenerissima che voi professaste mai sempre alla vera arbitra d’ogni grazia, la santa vergin Maria, la quale, con aperti prodigi, vi rimontò della vostra affezione, facendovi passare improvvisamente dalle infermità le più gravi alla sanità la più florida, appena venne da voi invocata, impetrate a noi tutti, o ammirabile Margherita, che professando noi pure costantemente la divozione la più affettuosa a questa comun nostra Madre e universale Avvocata, meritiamo di essere da lei graziati dei più distinti favori in ogni nostra necessità così spirituale come temporale.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

III. Per quella pazienza sempre tranquilla con cui tolleraste mai sempre ogni disagio, ogni spregio, ogni dolore, e specialmente i continui maltrattamenti dei vostri stessi domestici, che sotto il vano pretesto di tutelar gli interessi della vostra inferma genitrice, cui voi prestaste mai sempre con la più affettuosa sollecitudine, i più importanti servigi, non vi pascevano che di amarezze, negandovi perfino il necessario al vostro quotidiano sostentamento, impetrato a noi tutti, o ammirabile Margherita, che noi pure costantemente tolleriamo con la rassegnazione la più inalterabile qualunque spregio, qualunque disgusto ci possa esser recato, così dalla indiscrezione e dal falso zelo dei nostri famigliari, come dalla crudeltà, o dalla perfidia dei nostri più aperti nemici.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

IV. Per quella magnanimità veramente eroica con cui, rigettando mai sempre le offerte le più lusinghiere delle nozze le più vantaggiose, preferiste ad ogni agio del secolo la vita penitente del chiostro, e, per meglio serbarvi fedele al divin vostro Sposo, cui vi eravate dai primi anni già consacrata con voto, sceglieste fra i molti quell’Ordine in cui vi diventasse più doveroso il rinnegamento continuo d’ogni vostra individuale inclinazione, qual è per le sue speciali costituzioni il Salesiano Istituto, ottenete a noi tutti, o ammirabile Margherita, che, disprezzando noi pure costantemente le vane fortune del mondo, non cerchiamo mai altro bene che la unione la più stretta col nostro Dio, in cui solo si può ritrovare la vera e perfetta felicità, e perciò riguardiamo mai sempre qual nostro preciso dovere il sincero e costante esercizio della evangelica mortificazione, la quale è quell’unica scala che può elevarci alla gloria, cui solo deve aspirare qualunque vero cristiano.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

V. Per quei privilegi veramente specialissimi con cui vi volle distinguere il divin vostro Sposo, rendendo a Voi sensibilmente visibile il suo amorosissimo Cuore, affidando a voi primieramente il nobilissimo incarico di promuoverne in tutti i fedeli il decorosissimo culto, e rendendovi in breve trionfatrice di quanti ostacoli si frapposero al compimento dei divini disegni, unico scopo dei vostri sforzi, impetrate a noi tutti, o ammirabile Margherita, che noi pure, a dispetto di qualsiasi contraddizione, professiamo sempre col massimo impegno una divozione specialissima al Sacro Cuor di Gesù Cristo, fonte non mai esauribie di tutte quante lo grazie, onde, ricopiando in noi stessi quella umiltà e quella mansuetudine che ne sono i distintivi caratteri, meritiamo di partecipare con voi a quello specialissime benedizioni, e temporali e eterne che saran sempre il retaggio dei fedeli imitatori dell’Uomo Dio.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

Inno a Santa Margherita Maria Alacoque

Fida discepola
Del divin Cuore
Perpetua vittima
Di santo amore:
Debole e instabile
Piu d’una foglia,
Ad ogni ostacolo
Io cangio voglia;
Deh, per te, o Vergine
cara a Dio,
Al tuo cuor rendasi
Simile il mio:
Sì mite ed umile
Qual tu l’avesti
Nei di più infausti
E più molesti.
Cuor d’ogni minima
Colpa ognor schivo
E al ben più eroico
Non mai tardivo.
Cuor insensibile
Ad ogni affetto
Men grato, o estraneo
Al tuo Diletto.
Cuor formidabile
Ai regni bui
Perche ognordocile
Ai cenni altrui.
Cuor sempre tenero,
Compassionoso
Con tutti i prossimi
Sempre amoroso:
Cuor sempre fervido
Di santo zelo
Pertrarre ogni ani ma
Sicura al Cielo.
Cuore si impavido,
Si fermo e forte
D'affrontar placido
Anche la morte.
Deh, un cuor si nobile
Si generoso,
Quale a te diedelo
il Divin Sposo,
Pietosa impetrarmi,
O Margherita,
In ogni stadio
Della mia vita.
E pien di giubilo
Per sì bel cuore,
Vivrò struggendomi
Di santo amore.
Sempre famelico
Di nuove pene
Per più congiungermi
Al sommo Bene.
Finché al santissimo
Divin consiglio
Piaccia di togliermi
Da questo esilio,
Per darmi il premio
D’ogni vittoria
Coi Santi e gli Angioli
L’eterna gloria.