Santo Rosario on line

Venerdi, 29 marzo 2024 - Misteri dolorosi - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:Gesù era di una bontà smisurata. Chi Lo incontrava - i malati, i peccatori, la gente comune - si accorgeva di una possibilità in più di vita e di felicità a sua disposizione. Quando tutti dicevano "non c'è nulla da fare, non disturbare il Signore", Gesù senza dire niente, si avvicinava e faceva sospettare che era possibile la speranza e che c'era ancora del tempo a loro disposizione. Possa anche tu incontrare Gesù per scoprire una possibilità di vita in più. Infinite volte il Signore passa nella tua vita e ti si avvicina... Come è vantaggioso aprirsi a Colui che senza misura si dona a noi.

Novena a San Pier Battista e ai martiri giapponesi

martirigiapponesi I martiri giapponesi

Sesto giorno

I. Per quello zelo veramente apostolico onde voi, degnissimi figli di S. Francesco e di S. Ignazio, capitanati dall’ammirabile Pier Battista, continuaste a predicare la vera fede in tutte le Giapponesi contrade anche allora che il nemico della salute suscitò contro di voi, più ancora che contro tutti i novelli cristiani della vostra patria, la più crudele persecuzione, non desistendo dalla santa impresa nemmeno allora che, gravati di ceppi e di catene, foste sui carri più ignominiosi condotti in giro per le città più popolose se del regno, e stretti alla gola con collari di ferro aspettavate dall’alto dello vostre croci il colpo del ferro micidiale che doveva trafiggervi il cuore, impetrate a noi tutti la grazia di conservarci sempre fedeli a tatti i nostri doveri e di sempre procurare con ogni sforzo il vero bene dei nostri prossimi, a dispetto di tutti gli ostacoli con cui il mondo e l’inferno tentassero di sgomentare la nostra debolezza, e così ci assicuriamo quei premio che Dio riserva a tutti coloro che erudiscono i loro simili nella giustizia.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

II. Per quella serenità veramente ammirabile con cui voi, o illustri Maestri Giapponesi, sosteneste i tormenti più crudeli e specialmente il mozzamento dello orecchie, la affissione alla croce o la lanciata nel cuore, a cui in odio del Vangelo da voi predicato con l’esempio più ancora che con le parole, foste condannati dall’empio Taicosama, e così mostraste per primi alla nuova cristianità del Giappone che non v’ha patimento nel mondo che possa mettersi a confronto con quella gloria che è riservata nei cielo a chi confessa senza timore la vera fede sopra la terra, e lo mostraste sì bene che fino quei poveri giovinetti che vi servivan da chierici nella celebrazione della Messa, riputarono grande fortuna di poter essere a voi associati nel dar la vita per Gesù Cristo, impetrate a noi tutti la grazia di ricalcarne fedeli la via segnata dal vostro esempio, ond’essere un giorno partecipi della vostra eterna felicità.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

III. Per quella gloria veramente singolare con cui il Signore compensò anche qui in terra l’eroismo dalla vostra costanza o illustri martiri Giapponesi, facendo che i fedeli da voi convertiti, dopo aver sempre applaudito al vostro edificante eroismo, avessero a grande ventura il poter raccogliere una goccia del vostro sangue, un minuzzolo delle vostre vesti, e il rendere il debito onore allo sante vostre reliquie, poiché all’invocazione del vostro nome si vedessero piover dal cielo le grazie lo più strepitose a sussidio d’ogni bisogno così spirituale come temporale, per cui i sommi Pontefici si fecero un dovere e una gloria di decretarvi in tutto il mondo il supremo onor degli altari; e finalmente, che il vostro esempio divenisse così fecondo di veri frutti di vita da vedersi, pochi anni dopo il vostro martirio, risorgere a centinaia le chiese dedicate al vero Dio, e a contino dì migliaia professar nuovamente i Giapponesi il Vangelo da voi predicato, e professarlo con tanta generosità da affrontare per esso senza timore le tenaglie e lo lamine arroventate, non che i capestri ed i roghi, le mannaie o le croci ed ogni altro più orribile supplizio, impetrate a noi tutti la grazia di neri ambir mai altra gloria che quella di patire per Gesù Cristo, affine di assicurarci quella corona la cui speranza è la sola che possa rallegrarci nel tempo, e il cui godimento si è il solo che possa farci felici per tutta quanta l’eternità.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.