Santo Rosario on line

Giovedi, 25 aprile 2024 - Misteri luminosi - San Marco ( Letture di oggi )

San Filippo Neri:Un discepolo del Santo, un certo Salviati, aveva avuto il compito da Filippo di attendere un po’ agli ammalati dell’ospedale e servirli amorosamente. Questo Salviati qualche volta, credendo di fare cosa migliore se la svignava per andare a passare qualche ora davanti al Santissimo Sacramento nella Chiesa del Santo Spirito. Ma un giorno San Filippo se ne accorse. Era entrato anche lui nella stessa Chiesa quando scorse il Salviati immerso completamente nella preghiera. Ora ci penso io, si disse. Chiamò un altro discepolo e gli ordinò: Prendi questo grembiale, accostati piano piano al Salviati e, senza che se ne accorga, levagli il mantello e mettigli addosso questo cencio. L’ordine fu eseguito e riuscì a perfezione. Il Salviati era cosi assorto nella preghiera che non si accorse di nulla se non al punto di uscire. In quel momento stesso anche Padre Filippo fece sentire la sua presenza. Si avvicinò al discepolo, lo complimentò per la sua bella divisa e gli disse che quel grembiale stava molto meglio se lo usava in ospedale, anziché in Chiesa e che quel tempo era meglio speso se lo dedicava all’assistenza dei malati.

Novena a San Pier Battista e ai martiri giapponesi

martirigiapponesi I martiri giapponesi

Primo giorno

I. Per quello zelo veramente apostolico onde voi, degnissimi figli di S. Francesco e di S. Ignazio, capitanati dall’ammirabile Pier Battista, continuaste a predicare la vera fede in tutte le Giapponesi contrade anche allora che il nemico della salute suscitò contro di voi, più ancora che contro tutti i novelli cristiani della vostra patria, la più crudele persecuzione, non desistendo dalla santa impresa nemmeno allora che, gravati di ceppi e di catene, foste sui carri più ignominiosi condotti in giro per le città più popolose se del regno, e stretti alla gola con collari di ferro aspettavate dall’alto dello vostre croci il colpo del ferro micidiale che doveva trafiggervi il cuore, impetrate a noi tutti la grazia di conservarci sempre fedeli a tatti i nostri doveri e di sempre procurare con ogni sforzo il vero bene dei nostri prossimi, a dispetto di tutti gli ostacoli con cui il mondo e l’inferno tentassero di sgomentare la nostra debolezza, e così ci assicuriamo quei premio che Dio riserva a tutti coloro che erudiscono i loro simili nella giustizia.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

II. Per quella serenità veramente ammirabile con cui voi, o illustri Maestri Giapponesi, sosteneste i tormenti più crudeli e specialmente il mozzamento dello orecchie, la affissione alla croce o la lanciata nel cuore, a cui in odio del Vangelo da voi predicato con l’esempio più ancora che con le parole, foste condannati dall’empio Taicosama, e così mostraste per primi alla nuova cristianità del Giappone che non v’ha patimento nel mondo che possa mettersi a confronto con quella gloria che è riservata nei cielo a chi confessa senza timore la vera fede sopra la terra, e lo mostraste sì bene che fino quei poveri giovinetti che vi servivan da chierici nella celebrazione della Messa, riputarono grande fortuna di poter essere a voi associati nel dar la vita per Gesù Cristo, impetrate a noi tutti la grazia di ricalcarne fedeli la via segnata dal vostro esempio, ond’essere un giorno partecipi della vostra eterna felicità.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

III. Per quella gloria veramente singolare con cui il Signore compensò anche qui in terra l’eroismo dalla vostra costanza o illustri martiri Giapponesi, facendo che i fedeli da voi convertiti, dopo aver sempre applaudito al vostro edificante eroismo, avessero a grande ventura il poter raccogliere una goccia del vostro sangue, un minuzzolo delle vostre vesti, e il rendere il debito onore allo sante vostre reliquie, poiché all’invocazione del vostro nome si vedessero piover dal cielo le grazie lo più strepitose a sussidio d’ogni bisogno così spirituale come temporale, per cui i sommi Pontefici si fecero un dovere e una gloria di decretarvi in tutto il mondo il supremo onor degli altari; e finalmente, che il vostro esempio divenisse così fecondo di veri frutti di vita da vedersi, pochi anni dopo il vostro martirio, risorgere a centinaia le chiese dedicate al vero Dio, e a contino dì migliaia professar nuovamente i Giapponesi il Vangelo da voi predicato, e professarlo con tanta generosità da affrontare per esso senza timore le tenaglie e lo lamine arroventate, non che i capestri ed i roghi, le mannaie o le croci ed ogni altro più orribile supplizio, impetrate a noi tutti la grazia di neri ambir mai altra gloria che quella di patire per Gesù Cristo, affine di assicurarci quella corona la cui speranza è la sola che possa rallegrarci nel tempo, e il cui godimento si è il solo che possa farci felici per tutta quanta l’eternità.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.