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Giovedi, 28 marzo 2024 - Misteri luminosi - San Castore di Tarso ( Letture di oggi )

Massime di perfezione cristiana: La menzogna rende vile e disonora sempre chi la proferisce.

Novena a San Mauro Abate

SanMauroAbate San Mauro Abate

Ottavo giorno

I. O glorioso s. Mauro, che non facendo alcun conto della nobiltà dei natali e dei più lusinghieri vantaggi che il mondo vi presentava, vi consacraste interamente all’amore di Gesù Cristo sotto la direzione del gran patriarca s. Benedetto, di cui emulaste fin dal principio lo sempre eroiche virtù, propagaste in modo meraviglioso il suo e vostro benemerito Ordine, fino a contare non meno di cento e venti case tutte fondate da voi nelle galliche provincie, impetrate a noi tutti la grazia di viver sempre staccati dai fragili beni di questa vita, onde consacrarci con ogni sforzo alla maggior glorificazione del nostro divin Redentore.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

II. O glorioso s. Mauro, che professando mai sempre la obbedienza la più ossequiosa al vostro gran padre s. Benedetto, operaste i più stupendi prodigi, ora camminando sulle acque per liberare il giovine Placido che stava per essere affogato, ora restituendo ai genitori salvo e parlante il fanciullo muto e storpiato che vi invitarono a benedire, ora ritornando alla vita quel buon sacerdote che serviva di architetto nell’edificazione del primo vostro monastero, e che caduto da luogo eminente s’era fracassato fra i sassi, ora moltiplicando nelle mani di Simplicio quel vino che doveva servire di ristoro ai vostri compagni, impetrate a noi tutti la grazia di vivere sempre così subordinati ai legittimi nostri maggiori da meritarci la divina assistenza e lo più speciali benedizioni in tutte le nostre necessità.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

III. O glorioso s. Mauro, che accertato dalla profezia del gran patriarca s. Benedetto, di non dover morire se non dopo compiuti quarant’anni di vostra professione, viveste sempre così umile, così mortificato, così fervoroso, da rendere tutti i giorni più bella la vostra corona di gloria, da divenire l’ammirazione dei Re che si prostravano ai vostri piedi, dei monaci che vi ascoltavano qual loro oracolo, tutto il mondo che vi esaltava come apostolo taumaturgo il più stupendo del vostro secolo, impetrate a noi tutti la grazia di vivere così santamente a Dio, al prossimo, ed a noi stessi, che i nostri giorni si possan dire una continua preparazione alla morte, onde, trovandoci a quel gran punto pieni di meriti, trionfiamo a vostra imitazione di tutte le nemiche potenze, e diventiamo poscia partecipi della vostra perpetua felicità.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.