Santo Rosario on line

Giovedi, 28 marzo 2024 - Misteri luminosi - San Castore di Tarso ( Letture di oggi )

San Giovanni Bosco:Ciò che cagiona maggior male al demonio, ciò che temo di più si è l’osservanza dei proponimenti che si fanno in confessione.

Novena a San Gregorio Taumaturgo

I. Ammirabile s. Gregorio, che, amante solo della verità, l'abbracciaste con il maggior cuore unitamente al vostro fratello Atenodoro, appena vi venne fatte di conoscerla per mezzo del grande Origene da voi spontaneamente consultato, che vi fece toccare con mano la vanità della profana filosofia, e la sodezza della cristiana sapienza, fate che noi pure amiamo sempre di conversare con quelli che impreziosiscono i propri lumi con la più soda pietà, e camminano sempre fedeli dietro i loro savi suggerimenti e i loro santissimi esempi.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

II. Ammirabile s. Gregorio, che ancor catecumeno vi mostraste vero modello d’ogni più eminente virtù, conservandovi sempre illibato in mezzo alla gioventù la più discola nella università d’Alessandria, per cui il Signore vi rese così potente da liberar con breve preghiera da ogni suo male quella femmina sciagurata che, in punizione della sua sfrontatezza nel calunniar la vostra innocenza, era stata data in balia del più crudele demonio, ottenete a noi pure la grazia di conservarci sempre immacolati in mezzo alla gente non santa, e di soffrir sempre con tale tranquillità tutti i torti che ci vengono fatti, da meritarci dal Signore le grazie più distinte e singolari.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

III. Ammirabile s. Gregorio, che rispondeste sì bene alla grazia del santo battesimo, da spogliarvi tosto in vantaggio dei poveri di tutte le vostre sostanze, e da rendervi un vero modello di pastorale sollecitudine allora quando Fedimo vescovo di Amasea vi sforzò ad uscire dalla solitudine per meglio servire al Signore sulla cattedra episcopale di Neocesarea vostra patria, ottenete a noi pure la grazia di esser sempre staccati da tutti i beni del mondo, di sempre corrispondere fedelmente a tutti i divini favori, e di applicarci sempre col maggior impegno a far la volontà del Signore nel sempre esattissimo adempimento di tutti i doveri del nostro stato.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

IV. Ammirabile s. Gregorio, che, in premio delle vostre virtù, vi trovaste da Dio favorito d’un potere non più veduto per operare i miracoli più strepitosi, fino al vedersi a un vostro cenno guarire da ogni morbo gli infermi che a voi facevano ricorso, ed ora muoversi i monti dal loro posto per lasciar libero il luogo da voi designato alla costruzione di un sacro tempio, ora arrestarsi come immobile dei fiumi, davanti ad un bastone da voi piantato dove l’abbattuto argine ne apriva più largo o più rovinoso il corso, ora a un vostro cenno fuggire dagli idoli e rientrarvi il padre della menzogna, per così mostrare ai sacerdoti idolatri la potenza del nome di Gesù Cristo da voi invocato contro di lui, onde a tutta ragione foste distinto con l'onorevolissimo titolo di taumaturgo, ottenete a noi tutti la grazia di vivere sempre in maniera da poter esser sicuro della divina assistenza in qualsivoglia nostro bisogno così di corpo come di spirito.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

V. Ammirabile s. Gregorio, che, illustrato da lumi tutti celesti, e graziato di potere tutto divino, con la vostra predicazione, coi vostri scritti, con le vostre virtù e coi vostri prodigi riportaste un trionfo così compito sul regno dell’errore e del vizio che, mentre al principio del vostro episcopato non poteste contare in Neocesarea più di diciassette cristiani, al termine della vostra carriera (17 Nov. 270) aveste la singolar consolazione di veder guadagnate a Gesù tutte le pecore a voi affidate, non trovandovi più fra di loro che diciassette infedeli, impetrate a noi tutti la grazia di adoperarci sempre con tanto impegno alla santificazione di tutti coloro che sono da noi dipendenti, o coi quali avviene di trovarci, che possiamo prometterci in cielo quella specialissima gloria che Cristo promette a tutti coloro che, non paghi di santificare sè stessi, dilatano ancora negli altri il regno santissimo della giustizia.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.