Santo Rosario on line

Giovedi, 28 marzo 2024 - Misteri luminosi - San Castore di Tarso ( Letture di oggi )

San Francesco di Sales:Tutto il tempo che s’impiega male e con trascuratezza nella preghiera, è tempo rubato a Dio.

Novena a San Giovanni della Croce

SanGiovanniDellaCroce San Giovanni della Croce

Quarto giorno

I. Cortesissimo Iddio, fu pur tenero e sollecito l’amore che voi dimostraste a Giovanni ancor fanciullino, quando sfortunatamente caduto in profondissima fossa, gli spediste la stessa vostra madre a stendergli graziosamente la mano e trarnelo fuori senza alcun danno. Deh! quella compassione medesima che mostraste verso il corpo pericolante di così caro vostro servo, mostrate spesso verso l’anima nostra; e poiché Maria si pregia di essere il rifugio dei peccatori, al pietoso di lei braccio affidate il riscuoterci dalle fangose affogatrici acque delle nostre colpe, e guidarci penitenti a quel porto di salute da cui non discostossi giammai l’innocente Giovanni.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

II. All’onnipotente vostra destra, o Signore, deve Giovanni l’aver camminato a piedi asciutti l’instabile onda di rapidissimo fiume, e l’essersi trovato miracolosamente trasportato colà dove il suo zelo per l’altrui salute lo chiamava a riacquistare alla Chiesa ed a Voi l’anima ormai perduta di un apostata già moribondo. Deh! concedete ancora a noi di fare sempre buon uso del vostro immenso potere, e con l’aiuto di esso correre per tale maniera l’ingannevole mare del mondo, da non essere mai adescati dalle sue lusinghe per vivere al par di Giovanni mai sempre intenti ad aumentare il vostro gregge con il ricondurvi pentiti i traviati nostri fratelli.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

III. Sopra noi puro, o amabile Redentore, scenda quel raggio mondissimo di sovrana celestiale luce che tutto investi l’animo del pari che il corpo del vostro diletto Giovanni. E siccome a lui ispirò sì maravigliosa purezza che col suo sguardo penetrava a rischiarare o mettere in perpetua calma gli spiriti più ottenebrati e sconvolti dal nero sedizioso fuoco della brutale concupiscenza, così ancora dentro di noi spieghi per tal maniera il suo candore che tutti dì lei c’invaghisca e innamorati ci lasci di quella pace beata che anche su questa terra riesce a possedere chi, seguendo fedelmente le orme del vostro cara Giovanni, vivo sempre mondo di cuore, e con piede immacolato le vie cammina della vostra santissima legge.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

IV. Qual premio brami alle molte fatiche che a tollerare ti condusse il mio amore? Così diceste una volta, o Redentore divino, al vostro caro Giovanni. Ma di tal vostra domanda non fu meno generosa la risposta che vi diede Giovanni allora quando dichiarò che la mercede a lui più cara era — patire ed essere disprezzato per voi, o Signore. Ah, se noi non siamo degni di udire dal vostro labbro la magnifica proferta che voi faceste al fedelissimo vostro servo, siamo però bisognosi e istantemente vi domandiamo la grazia di quel lume di celeste sapienza che condusse il vostro Giovanni a conoscere che l’onore e il contento dei cristiani sta veramente riposto nel partecipare il più che è possibile agli strapazzi e agli spasimi di voi crocifisso lor Capo.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

V. Molto ci riprende, o Signore, la generosa inestinguibile sete di patire che allora appunto più accese il vostro diletto Giovanni, quando carico di obbrobrii, col corpo impiagato su d’una croce, e con lio spirito in abbandono su un'altra, si vide soddisfatto nelle sue dimande per essere riuscito a partecipare alle interne ed esterne amarezze che accompagnarono la vostra morte, mentre ancor si trovavano nell'anno quarantesimo nono di sua vita. Ma, deh! ci accordate per vostra misericordia che, dietro sì giusto rimprovero, si spieghi l’animo nostro a invogliarci delle fino ad ora temute tribolazioni, e così capire una volta, che, siccome queste sole ci rendono più simili a voi sulla terra, così queste solo possono elevarci ad essere a voi più vicini, e quindi più gloriosi nel Cielo.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.