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Venerdi, 19 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Leone IX Papa ( Letture di oggi )

San Filippo Neri:Per fare buona orazione deve l'anima prima profondissimamente umiliarsi e conoscersi indegna di stare innanzi a tanta maestà, qual è la maestà di Dio, e mostrare a Dio il suo bisogno e la sua impotenza, ed umiliata gettarsi in Dio, che Dio le insegnerà a fare orazione.

Novena a Maria Ausiliatrice di don Bosco

OTTAVO GIORNO: Onorare Gesù Sacramentato nelle solennità, nelle processioni, nell'accompagnamento del s. Viatico e nelle visite alla chiesa.

V. Deus, in adiutorium meam intende.

R. Domine, ad adiuvandum me festina.

V. Gloria Patri etc.

R. Sicut erat etc.

V. Maria, Auxilium Christianorum,

R. Ora pro nobis.

1. Per onorare Gesù nel SS. Sacramento la santa Chiesa celebra lungo l'anno delle grandi solennità, come quella del Giovedì Santo e specialmente del Corpus Domini con ottava, ed anche delle Quarant’ore. In questi giorni ella si sforza di onorare il suo celeste Sposo, e vorrebbe tributargli tutto quell'onore e quella gloria, che a Lui è dovuta. Ma qual madre pietosa ella invita tutti i suoi figli a volersi con lei associare, affinchè sia maggiore l'omaggio che si vuole prestare alla divina Maestà esposta in questo augusto Sacramento. La Chiesa addobba in quei giorni i templi e gli altari cogli ornamenti più ricchi; brucia gl'incensi più grati; moltiplica i lumi e le lampade. Ma sa per altro che per Gesù gli ornamenti più belli sono le anime in grazia, i più graditi incensi sono le loro preghiere, i lumi e le lampade più risplendenti sono i cuori verso Gesù palpitanti d'amore. Noi pertanto, o cristiani, per corrispondere ai materni desiderii ed inviti della santa Chiesa dobbiamo unirci per onorare e adorare Gesù nel miglior modo che ci è possibile, e mostrare di quanta venerazione ed amore sia ripieno il nostro cuore verso di Lui. Le solennità del SS. Sacramento sono per Gesù ciò che sono le feste pei principi temporali. Nelle feste di un principe della terra osserva ciò che fanno i buoni sudditi; mira gli atti di ossequio che gli prestano. La gioia e l'entusiasmo si manifesta tra loro specialmente nella Capitale, e intorno al reale palazzo. E noi dal canto nostro faremo di meno per Gesù, Re dei re, Prìncipe del Cielo e della terra, nostro amico, nostro fratello, nostro padre? Sarebbe questa una mancanza troppo grave e disonorevole per un cristiano, troppo penosa pel cuore di Gesù amabilissimo.

Perciò in questi giorni solenni rechiamoci ad adorarlo presso al suo trono, e al mattino procuriamo di andarlo a ricevere nel nostro cuore per mezzo della santa Comunione.

2. Oltre alle solennità vi sono altre circostanze nelle quali vi è opportunità di onorare Gesù Sacramentato; ed è quando si fanno solenni processioni, o lo si porta per viatico agli infermi. Un buon cristiano pertanto deve farsi allora una premura di accompagnarlo, e fargli corteggio. Sì, acompagniamolo volentieri nelle processioni, che sono come i suoi trionfi in questo mondo, e uniamoci divotamente cogli angeli che gli fanno corona. Rechiamoci eziandio ad accompagnarlo allorchè pieno di bontà Egli per le mani del suo ministro è portato a visitare i suoi amici malati, a consolarli nelle loro pene, ad aiutarli nel gran passaggio dell'eternità. In un regno quelli che sono destinati ad accompagnare il principe nei suoi viaggi, nelle sue visite, si stimano grandemente onorati. Perchè non faremo noi altrettanto col Re del cielo? Imitiamo i due discepoli di Emmaus. Questi accompagnarono Gesù per buon tratto di via, trattenendosi con Lui in santi colloquii, ascoltando con attenzione e con piacere le sue parole, sebbene non l'avessero conosciuto. Che cosa non avrebbero eglino fatto di più se lo avessero fin da principio scorto pel loro buon Maestro]? Coloro che divotamente accompagnano Gesù nel Sacramento imitano fin d'ora quel glorioso coro di Vergini, veduti da s. Giovanni, i quali in Cielo seguono il divino Agnello dovunque ei vada: sequuntur Agnum quocumque ierit.

3. Ma non basta mostrarci divoti di Gesù in Sacramento nelle sue solennità, accompagnarlo allorquando Egli si muove per benedire le nostre case, o consolare gli infermi. Dobbiamo eziandio andarlo ad ossequiare nelle chiese, dove giorno e notte ci attende. Egli avrebbe potuto lasciarsi soltanto presente nell’Ostia durante la santa Messa, oppure nell'atto che andiamo a riceverlo nella Comunione; ma no; volle trovarsi di continuo nelle nostre chiese, affinchè, come verso a tenera madre, noi gli possiamo correre in braccio, se fosse possibile, tutti i momenti; egli vi sta per largheggiarci le grazie più segnalate; vi sta insomma per tirarci al suo amore in terra ed averci poi con sè in Paradiso. Andiamolo dunque a visitare spesso.Gli amici del mondo trovano tanto contento tra loro, che perdono talvolta le giornate intiere per istarsene insieme. E perchè non troveremo noi qualche ora del giorno per intrattenerci col migliore degli amici? Oh! quanto è mai dolce la compagnia di Gesù! Ben lo provarono prima di tutti Maria e Giuseppe. In compagnia dì Gesù essi gustavano il Paradiso; e furono al contrario immersi nella più affliggente desolazione nei tre giorni in cui egli si tenne da loro nascosto: Ecce, gli disse Maria, pater tuus et ego dolentes quaerebamus te. Chi può esprimere la piena di gaudio che provò s. Giovanni nell'ultima cena, allorchè in compagnia di Gesù, anzi a Lui più vicino, potè posare il suo capo sopra il divin suo petto, come il bambino in seno alla madre? Or bene simile a quella è la gioia che si prova nel tenere compagnia a Gesù nel Sacramento. Di fatto tutti i santi vi hanno sempre trovate le più squisite consolazioni. A san Luigi Gonzaga perla sua cagionevole salute era stato proibito di trattenersi avanti a Gesù Sacramentato. Il santo giovane vi ubbidiva; ma quaundo doveva passare innanzi al Sacramento si sentiva tirare così fortemente a fermarsi, che era obbligato a prorompere in questa preghiera: O Gesù, lasciatemi andare, lasciatemi andare. S. Francesco Saverio, quando era nelle Indie, dopo aver passato il giorno in aiuto delle anime, spendeva poi gran parte della notte avanti al SS. Sacramento, dove egli trovava il suo ristoro, anzi il Paradiso anticipato. - Lo stesso faceva s. Giovanni Francesco Regis, il quale trovando qualche volta chiusa la chiesa si consolava col trattenersi genuflesso avanti alla porta anche per freddo, per vento e per pioggia. - Quante anime buone anche oggidi trovano il più dolce piacere nel trattenersi delle ore avanti al SS. Sacramento! Un giorno fu interrogato un pio giovanetto perchè così sovente si recasse in chiesa, e vi passasse la maggior parte della ricreazione? Egli rispose: «In chiesa essendovi Gesù, vi è il Paradiso; perciò io amo meglio stare in Paradiso che altrove.» Oh! sì, Gesù mio, Voi insieme con Maria Ausiliatrice sarete d'ora innanzi il mio unico Bene, l'unica mia Delizia.

Pratica. - Mi porterò ad accompagnare devotamente il SS. Sacramento, e a visitarlo spesso nelle chiese.

Esempio.
Il nome di Maria Ausiliatrice risuona ormai glorioso sino nei più lontani paesi. La China è uno di questi. Pare veramente che Iddio voglia tirare a sè il mondo intero per mezzo dei prodigi operati in favore degli infedeli ad intercessione della sua divina Madre. Ecco quanto si legge nel Museo delle Missioni Cattoliche di Torino: «La Vergine Santissima sempre propizia verso chi la prega, dimostra aggradire maggiormente di essere invocata col titolo di Maria Ausiliatrice. Ecco due fatti chedimostrano quanto sia potente l'intercessione di Maria invocata sotto questo titolo. Una donna cristiana era da lungo tempo paralitica d'un braccio, aveva usato ogni mezzo prescritto dai medici, ma senza ottenere alcun sollievo ai suo male. L'anno scorso all'inaugurazione della cappella di Zoo-Sai il marito di questa povera inferma fece ivi per lei un pellegrinaggio, mentre essa incominciava in casa una novena colla stessa intenzione. La sua speranza non fu delusa, poichè al termine dei nove giorni ella si trovò subito meglio, e in breve perfettamente guarita. Un'altra cristiana da parecchie settimane non poteva più prendere nutrimento alcuno. Nel mese di maggio ella fece il pellegrinaggio alla cappella di Zoo-Sai in onore di Maria, ed appena udita la Messa, e falla la comunione, ricuperò le perdute forze, e potè ristorarsi abbondantemente. D'allora in poi il suo stato andò ogni di più migliorando, da goder in seguito ottima salute.

Fonte: Don Bosco Santo