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Giovedi, 28 marzo 2024 - Misteri luminosi - San Castore di Tarso ( Letture di oggi )

Santa Faustina Kowalska:O Gesù mio, per quanto provi in me una grande spinta a lavorare per le anime, devo tuttavia ubbidire ai sacerdoti. Da sola, con la mia precipitosità potrei finire col guastar la tua opera. Gesù, tu mi riveli i tuoi segreti e vuoi che li trasmetta alle altre anime. Tra breve, s'aprirà per me la possibilità di entrare in azione. Nell'istante in cui il mio annientamento sembrerà totale, comincerà la mia missione inarrestabile. Gesù mi disse: «Conosci l'onnipotenza della grazia divina, e ciò ti basti!».
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Antiche meditazioni alla Madonna Addolorata



Addolorata

54. La Consolata.



Non era ancora trascorsa la Parasceve dopo chiusa la tomba di Gesù, che tutti coloro, che avevano assistito, se ne tornavano in Città ciascuno a casa sua. Le donne poi che già se. guivano Gesù, e che con lui erano venute a Gerusalemme dalla Galilea, guardato bene il sepolcro, e resesi conto della maniera con la quale Gesù era stato sepolto, se ne ritornarono, non a casa loro, bensì per i bazar della città, che ancora fervevano negli ultimi momenti di tempo utile per vendere, e vi fecero acquisto di aromi e d'unguenti. Datisi poi l'appuntamento per il giorno dopo, Sabato, di buon ora, si ritirarono presso i loro ospiti, dove rimasero tranquille per tutto il Sabato secondo il prescritto della legge. Quel sabato era il gran giorno della solennità pasquale per i Giudei.

Ma accompagnamo Maria desolata che con il figlio adottivo Giovanni, e forse la vera madre di costui Maria Salome, se ne torna a lenti passi verso la casa di Giovanni Marco, che aveva lasciata fin dal mattino. Dovette ripassare per il Calvario, là dove ancora sorgevano le croci sanguinolenti, e quella più rossa, che era stata letto tormentoso dell'agonizzante Gesù. Maria l'abbraccia inginocchiata, e la saluta, omai insegna risplendente e bella fregiata della porpora del gran Re, del quale reca ancora in alto il titolo per ostentarlo al mondo! Speranza unica ai naufraghi della vita, fonti di ogni gaudio, di ogni consolazione. Oh chi potesse avere i sentimenti della Madre del Redentore nell'amplesso della Croce in quell'ora solenne del tramonto del Venerdì Santo!

Raccogliamoci con lei in quella solitaria celletta della casa ospitale, dove giunge con la sua compagnia. Giovanni, da figlio devoto, le offre qualche ristoro dopo sì lungo digiuno, per farle piacere si ristora anche lui, che ben ne aveva bisogno. Non è in Maria desolata nè accasciamento, nè sconforto, ma soltanto calmo fiducioso dolore, che ringrazia Dio per averle dato forza e coraggio di tollerarlo. Se ai primi Cristiani potè dire l'Apostolo che non- si attristassero nella morte dei loro cari, come i pagani che non hanno speranza: « Ut non contristemini sicut et ceteri qui sfrem non habent; pensi chi può, se la santissima Madre dì Dio potesse nutrire talì sentimenti, per lo meno troppo umani a riguardo del suo Figlio Gesù, morto e sepolto secondo che le Scritture avevano predetto di lui.

Eccola l'eroica Vergine che tutta immersa nel pensiero di Dio, e nel mistero della umana redenzione testè compiuto, ringrazia il Signore Iddio d'Israele, che ha visitato il suo popolo, ed ha operato la sua redenzione; salvandolo dai suoi nemici, la morte, ed il peccato; e strappandolo dalla tirannia dell'omicida fin dal principio, il diavolo. Benedice Iddio, il Padre del suo Figlio Gesù, Padre delle misericordie, e Dio di ogni consolazione, che è il solo suo conforto in quel desolato momento: per questo conforto anche l'Addolorata Maria può confortare tutti i tribolati, poichè quanto più ella è partecipe della Passione di Cristo, così in egual misura abbonda la consolazione ineffabile che Dio le concede.

Tutta la notte passa Maria quanto amareg. giata dalla sua desolazione altrettanto confortata dalla speranza che vede sempre più prossimo il. suo compimento. Così tutto il giorno di Sabato, così la notte appresso, ripetendo col Profeta: « L'anima mia te sospira notte e giorno, ed al mattino già sono sveglia pensando a te! ». Ed ecco che al priino raggio di sole del terzo giorno, Maria si vede innanzi redivivo Gesù, glorioso e trionfante, omai in eterno immortale.

Che cosa si dicessero il Figlio e la Madre in quel delizioso momento, non isperare, anima mia, di comprenderlo appieno, contentati dì assaporarne la dolcezza considerandolo specialmente nei momenti amari della tribolazione. Ecco come finiscono i patimenti ed i dolori sopportati per amor di Dio e del prossimo.

Cercherò di stare tanto più tranquillo e santamente lieto, quanto più mi opprime la tribolazione, ripetendo con l'Apostolo: Superabundo gaudio in omni tribolazione nostra.

ESEMPIO. S. Filippo Neri, studiosissimo d'imitare le virtù di Gesù Cristo e di Maria, della quale sembrò essere il Beniamino, si formò, sotto la guida dello Spirito Santo, una forma di mente ed un senso squisitamente cristiano. Di tempra adamantina nel sopportare persecuzioni, calunnìe, avversità, disinganni anche nelle opere buone, con invitta pazienza: di una gioviale amabilià in ogni suo atto, che consolava e rapiva chiunque gli si avvicinasse. Sensibilissimo alle avversità, tanto da soffrirne indicibilmente; calmo ed imperturbabile, tanto da dare l'impressìone che per lui fosse sempre Pasqua? Spirito magnanimo, superiore alle gracidi piccinerie del vanitoso mondo: sollecito solo di amare Dio sopra ogni cosa, e consumarsi negli ardori di questa carità. Ecco il frutto squisito che ogni Cristiano dovrebbe ricavare dalla devozione verso Maria Addolorata!

PREGHIERA. O Signore Iddio, che per la resurrezione del vostro Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo, vi siete degnato di recare al mondo perduto l'abbondanza di ogni vero bene: stante che Gesù morendo distrusse la nostra morte, e risorgendo ci aprì l'adito alla vera vita: deh fate che per intercessione di Maria sempre Vergine, Madre di lui, che voleste elevare alla dignità di nostra Corredentrice.

Noi, poveri miserabili, ma pieni di voi solo Padre nostro, meritiamo i gaudi della vita beata. Così sia.

OSSEQUIO. Ad imitazione di Maria, non invanite nella prosperità, nè perdete la calma nell'avversità: in quella ringraziate Dio: in questa rallegratevi di somigliare a Gesù ed a Maria: sempre cercate Dio solo!



Fonte: www.preghiereagesuemaria.it