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Mercoledi, 24 aprile 2024 - Misteri gloriosi - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi )

San Pio da Pietrelcina:Dio ci ama, e che ci ama è dimostrato dal fatto che ci tollera nel momento dell'offesa.
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Antiche meditazioni alla Madonna Addolorata



Addolorata

32. Maria compagna di Gesù nelle persecuzioni.



Col progredire del pubblico ministero di Gesù, l'ostilità dei suoi avversari si faceva più palese ed ostinata. Lo si osservava in ogni sua azione, e si trovo modo di calunniarlo come disprezzatore della legge, perchè non pigliava il riposo sabatico con quel rigore che pretendevano i Farisei; disprezzatore delle tràdizioni dei padri, perchè gli Apostoli non osservavano tutte le abluzioni ímposte da quei puritani; si disprezzarono i suoi miracoli, perchè li faceva in giorno di sabato; si arrivò persino ad attribuirli a satana: era il colmo: Eppure non bastava a quei ciechi superbi.

Ecco la tragica notizia della decollazione del Battista, la cui testa veneranda fu consegnata a strazio ad una ballerina ed alla impudica sua madre! La congiura dei capi della Sinagoga stringe le sue fila, si delibera di disfarsi ad ogni costo dell'inviso banditore della verità. Cosiiochè Gesù non ebbe più un villaggio dove stare sicuro, e fu bisogno che passasse di regione in regione, secondo l'opportunità, per isfuggire tante insidie.

Queste trame contro 1a vita dell'Uomo Dio erano troppo bene conosciute da lui, ma per la maggior parte sfuggivano ai suoi discepoli ed alle turbe che lo applaudivano. C'era anche un'altra persona che tutto osservava, alla quale le dolorose notizie giungevano frequenti come i nunzi di Giobbe ('), accumulando nel suo tenero cuore amarezza ad amarezza, senza però alterare la invitta sua pazienza, nè -pezzarne la costanza. Quando in particolare fu recata a Gesù ed ai discepoli la funesta notizia della decapitazione del Battista, con Gesù pianse, anche Maria, che ricordava con quanto affetto avesse levato di terra quel suo nipotino appena nato. E Dio sa quante altre tristi nuove le fecero sanguinare il cuore e ne spremettero lacrime amare.

Non era Maria una debole donna che inconsapevole dell'avvenire potesse farsi illusione di eventi lieti, di successi brillanti, di onori, agi, felicità. Non era di coloro che speravano il vero Messia essere per regnare alla maniera dei re di questo mondo: troppo bene conosceva il tragico termine a che sarebbero venute quelle feroci persecuzioni. Il Cristo doveva soffrire ogni strazio sino alla morte, e per questa via entrare in possesso della sua gloria. Non solo Maria sapeva tutto questo, e ne aveva la visione continua innanzi agli occhi, ma ne provava ogni giorno l'amarezza ognor crescente.

Eppure non si lamentava nè con Dio né con gli uomini; non dava in ismanie ne in im. pazienze, ma sempre più si confermava nel volenteroso proposito di partecipare ai patimenti di Cristo, perchè questa era la parte che il suo ufficio di Corredentrice le riservava. Ripeteva le parole che Isaia aveva posto in bocca al Messia paziente: « Dio mi ha fatto conoscere il suo volere: non contradirò, non mi volterò indietro!» ed eccola pronta e perseverante nell'accompagnare il Figlio in tutte le persecuzioni.

Quanto dobbiamo imparare da Maria noi che ci stanchiamo tanto presto nella via della virtù; noi che messa la mano all'aratro guardiamo indietro, e ci rendiamo inetti al regno dei cieli. Se ci manca la consolazione, se incrudisce la prova, crescono le tentazioni, si dilegua l'idealè che ci eravamo proposti, siamo capaci di annoiarci del nostro stato abbracciato per vocazione divina. Siamo fiacchi, Ieggieri, mutevoli, non sappiamo perseverare nell'adempimento del dovere per puro amore di Dio. Che possiamo dire a nostra scusa? Il solito sofisma, Maria era santissima e confermata in grazia, noi miserabili peccatori! Forse che la conferma in grazia toglieva a Maria la libera volontà o il senso del dolore? Niente affatto! Forsechè noi siamo miserabili e peccatori perchè ci manca la grazia, o non piuttosto perchè le resistiamo, la rifiutiamo? Su, via, raccomandiamaci alla Madre della divina grazia, alla ministra delle divine misericordie, perchè ci ,assista con la sua materna intercessione, sicchè noi diventiamo più saldi nei nei nostri propositi, più perseveranti bene.

Il dono della perseveranza finale non si può meritare, ma Dio lo concede ordinariamente ,a chi corrisponde fedelmente alla serie di grazie a sè preparate: mi studierò dunque di star sempre saldo nella vocazione in cui Dio mi ha posto.

ESEMPIO. S. Benedetto Giuseppe Labre, pellegrino volontario per amor di' Dio, nella prima gioventù assetato di desiderio della perfezionè evangelica, aveva abbracciato reiteratamente la vita reli. Osa, ma per ragioni affatto indipendenti dalla sua volontà, era stato costretto a ritornare al secolo. TI Signore gli fece intendere che voleva da lui una vita povera, mortificata e santa pur vivendo nel mondo. Il Santo si arrende docile alla sua vocazione; lascia patria, famiglia, relazioni tutte, e comincia a pellegrinare elemosinando di santuario in santuario in Francia, in Ispagna, in Italia, ed in quel tenore di vita persevera sino alla morte, sempre unito a Dio, distaccato da tutto, vero ospite e straniero in ogni luogo, sempre alieno dai carnali desideri che avversano l'anima. Lo sosteneva una grande devozione a Maria santissima, che gli ottenne dal Signore il dono della perseveranza in tanta abiezione e povertà volontaria. Fu un vero amatore dell'obbrobrio di Cristo, e ne guadagnò la corona di gloria.

PREGHIERA. Vergine Ss.ma Addolorata, cui furono continua spada di dolore le persecuzioni incessanti mosse al vostro dilettissimo Figlio Gesù, mentre andava attorno facendo del bene a tutti, e sanando le infermità di quegli ingrati; ottenetemi dalla bontà di lui, che anch'io abbia un cuore . sensibile alle persecuzioni che oggi si muovono alla Chiesa sua sposa; e non mi perda mai di coraggio, dovessi pur anch'io essere perseguitato ed anche ucciso per amore del mio Redentore. Così sia.

OSSEQUIO. Offrirò a Dio con gran devozione il Sangue di Gesù Cristo per il trionfo della santa Chiesa!

Fonte: www.preghiereagesuemaria.it