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Sabato, 20 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi )

Madre Teresa di Calcutta:L'umiltà non è altro che la verità. « Cosa posse­diamo, che non abbiamo ricevuto? », domanda San Paolo. Se ho ricevuto ogni cosa, che merito c'è da par­te mia? Se siamo convinti di questo, non leveremo mai in alto il capo con orgoglio. Se sarete umili, nulla vi toccherà, né lodi né ignominie, poiché sapete quel che siete. Se vi vedrete biasimati non vi deprimerete, se vi chiameranno santi non vi porrete sopra un piedistallo. Se siete santi, rendete grazie a Dio. Se siete pecca­tori, non rimanete in questa condizione.
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Antiche meditazioni alla Madonna Addolorata



Addolorata

26. Vita laboriosa.



Fra le altre pene nelle quali incorse l'uomo per il peccato, ci fu quella intimatagli da Dio con queste parole: « Maledetta la terra per quello che hai fatto da essa con grandi fatiche trarrai il nutrimento per tutti i giorni della tua vita... Mangerai il pane col sudore del tuo volto.

Da quel momento il lavoro, che sarebbe stato una dilettevole occupazione ed un sollievo gradito, divenne per l'umanità colpevole una fatica, un travaglio, un assillo continuo da sudarci e logorarsi la vita, per sostenere la quale pur è necessario lavorare. In sudore vultus tui vesceris pane! Triste condizione, amara schiavitù!

Il novello Adamo, Gesù Cristo, era venuto per redimerci dalla maledizione anche di questa legge, pigliandola sopra di sè, per convertire il nostro lavoro in fonte di meriti, e sorgente di benedizioni.

La giovinezza di Gesù da diciotto a trent'anni fu in Nazaret, oltre che una vita di ubbidienza, anche una vita di lavoro; per la quale egli giustamente poteva ripetere di sè il detto del salmo: « Pauper sum ego et in laboribus a iuventute mea ». Eccomi povero, e sottoposto alla fatica fin dalla mia prima gioventù! Infatti i Nazaretani suoi contemporanei che lo videro e lo spiarono, così attestano di lui più tardi, quando già esercitava il suo pubblico ministero: « Non è costui un fabro legnaiolo, figlio di Maria, fratello di Giacomo, di Giuseppe, di Giuda e di Simone? Non sono sempre qui tra noi le sue sorelle? » A parte la punta di disprezzo di quei superbi verso Gesù, le loro parole rispondono a verità. Gesù aveva passato molti anni in Nazaret lavorando da falegname: i suoi cugini sunnominati, le sue cugine non nominate o erano ancora in Nazaret, o erano ben conosciute dai Nazareta. La sua madre si chiamava Maria, questo pure tutti lo sapevano.

Ma noi dobbiamo considerare l'impressione che provò Maria nel vedersi sempre quel dilettissimo Figlio in faccende ruvide e faticose, maneggiare con quelle mani delicate gli strumenti di legnaiolo, ed ora sudato ora stanco vederlo sospendere a momenti quel faticoso lavoro per ripigliare un po' di lena. Si scorgeva ad occhio che troppo pesava quella occupazione al Giovinetto divino: gli si leggeva in volto la sublime devozione a Dio, e la carità verso gli uomini che gli facevano durar quelle fatiche, versare tanti sudori. Siano pure, sembrava dicesse, le mie membra madide di sudore, si sopporti anche questo penoso travaglio per espiare le colpe del genere umano.

E Maria osservando quel che vedeva ed indovinando col suo istinto materno ciò che non vedeva, si sentiva stringere il cuore, provava nell'animo un'angoscia indicibile.

Era la sua parte delle :amarezze del Figlio; sospirava, piangeva furtivamente sia che fosse intenta alle faccende sedentarie, sia che andasse e venisse per accudire ad altre bisogne.'La spada lancinante non le usciva mai dal cuore, nè le dava sollievo la diligenza amorosa con la quale si studiava di alleviare le fatiche del Figlio carissimo.

Ecco Gesù, Maria, Giuseppe, la famiglia più santa che il mondo mai vedesse, fatta partecipe della penosa sorte dei figli di Adamo! Ma da quell'ora ai figli di Adamo fu tolta via l'odiosità, l'avvilimento della condanna al lavoro, che fu mutato in istrumento di nobilitazione, di santificazione e di merito. Lavorare per adempiere la volontà di Dio, sudare per elevare se stesso al disopra della materia, faticare per l'acquisto di un tesoro immarcescibile, ecco la nobile condizione del cristiano evoluto e cosciente in verità. Ci affanniamo a lavorare con le nostre mani », diceva gloriandosi l'Apostolo: Procurate di vivere quieti ed attendere ai vostri affari, e di lavorare con le vostre mani, come vi ordinammo », così esortava i primi cristiani.

O quanto sono lontano dall'intendere questa lezione, o Vergine diligentissima, voi sola potete impetrarmi lume e conforto da Gesù, deh fatelo per vostra bontà!

Smontando l'orgoglio, deponendo l'ignavia, mi occuperò volentieri di quella parte di lavoro e di fatica che la volontà di Dio mi assegna, aborrendo sempre l'ozio.

ESEMPIO. S. Alfonso Maria de Liguori, devotissimo di Maria Madre di Dio sotto tutti i titoli, au. tore dell'aureo libro intitolato « Le glorie di Maria mostrò la sua seria e profonda devozione a lei con una portentosa attività nel lavorare alla sua gloria. Apostolo indefesso, Vescovo instancabile, fondatore di un istituto religioso, fu anche scrittore fecondo di cose teologiche ed ascetiche. Il Santo si era obbligato a non perdere alcuna particella del suo tempo senza fare qualche éosa di edificante per il suo pros. simo. L'ozio, l'inerzia, il riposo erano da lui aborriti, e così riuscì a promuovere la devozione alla Vergine Santissima anche presso i posteri, che ancora fanno le loro delizie della lettura delle sue opere. Ecco un ,esempio da imitare da tutti i veri devoti di Maria!

PREGHIERA. O Vergine santissima, che tanto stimolo provaste nell'indefesso studio di bene operare sull'esempio del vostro Figlio Dio, volontariamente sottopostosi al lavoro nella sua giovinezza, pregatelo per noi, che ci conceda la grazia d'imitarlo nella sua santa operosità. Intercedeteci da lui quell'amore costante al lavoro, che oltre ai nostri bisogni temporali, deve servirci di mezzo per scontare le nostre colpe, ed acquistarci riti per la vita eterna.

OSSEQUIO. Fuggite sempre l'ozio, che è padre de' vizi, sicchè il tentatore non vi trovi mai disoccu. pati, per dar retta alle sue prave sugestioni.



Fonte: www.preghiereagesuemaria.it