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Sabato, 20 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi )

Madre Teresa di Calcutta:L'amore ha un orlo al suo vestito, che sfiora la polvere, spazzando via le macchie dalle strade e dai vicoli e poiché può, deve farlo. La Missionaria della Carità, se vuole essere conse­guente al nome che porta, deve essere piena di carità dentro l'anima e diffondere la stessa carità nelle ani­me altrui, siano essi cristiani o no.
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Antiche meditazioni alla Madonna Addolorata



Addolorata

25.Vita di umile sudditanza.



E Gesù si partì con esso loro, e venne a 1\azaret, ed era loro sottomesso ». Et erat subditus ittis. Queste quattro parole di altissimo significato-compendiano diciott'anni della vita dell'Uomo-Dio. Era soggetto, ubbidiente in ogni cosa a Viaria ed a Giuseppe. Chi è soggetto, ubbidiente? L'Uomo. Dio! A chi? A due sue crature! Perchè? E che cosa di meglio poteva fare il maestro di ogni virtù, che adempiere gli offici della pietà? Qual meraviglia che faccia sempre a modo del Padre celeste, se proprio per questo si assoggetta alla Madre terrena? Questa ubbidienza del divino Giovinetto era una di quelle cose ordinategli dal Padre suo, ixelle quali egli si doveva sempre occupare. Tanto ci voleva per insegnare al mondo l'umiltà e l'ubbidienza, che sono il fondamento sicuro della vera santità.

Mentre Gesù progrediva in sapienza, in statura, in grazia presso Dio e presso gli uomini, Maria certo non osava comandare nulla a tanto Figlio; ma vedeva ogni suo desiderio, ogni suo bisogno indovinato e diligentemente eseguito Meno ancora comandava Gìuseppe; ma con sua grande tenerezza si vedeva sempre attorno premuroso il Giovinetto Dio, che non isdegnava di por mano ai suoi ruvidi lavori; quanta edificazione per tutti e due! Chi con-. siderava l'umiltà, la diligenza, la disinvoltura con cui il Figlio di Dio :accudiva alle umi. lì faccende della povera santa Famigliola, ne rimaneva estasiato, e scorgeva sempre più evidentì i segni di una sapienza celeste che i appalesava in quel giovinetto a propor zione che cresceva di età e di statura, divevendo a tutti ognor più grazioso, guadagnandosi il cuore di tutti. Quella graziosa amabilità era un vivo riflesso del favore divino e del tesoro di sapienza e scienza divina che erano in lui in tutta la pienezza.

Maria era la più attenta osservatrice dei movimenti del Figlio suo; più che madre si sentiva discepola, e studiosamente ricopiava in sè le divine virtù di lui. Quante volte per imitarlo insisteva nell'offrire a Gesù i suoi servizi, dicendosi obbligata procurare il vantaggio ed il Figlio! Con quali amorevoli persuasioni pregavalo a risparmiarsi, ad aversi qualche riguardo! Ma Gesù deve aver detto alla Madre 'sua, quel che dirà al Battista: « Lascia stare per ora, poichè in questa maniera si conviene a noi adempiere ogni giustizia! » ktu come madre devi comandare al tuo figlio; io eome figlio debbo ubbidire alla madre! Sublime lezione, se la intendessimo!

Riflettiamo però che l'eroismo di tanta virtù da una parte e dall'altra non poteva esssere senza dolore fisico e morale, massime di due virtù come l'umiltà e la ubbidienza ché importano sacrificio. Il Giovinetto Gesù soffriva nei corpo la fatica e le privazioni di tutti gli agi della vita: soffriva nell'anima per quello stato di nascondimento, di inazione per tutte le cose grandi; di occupazione continua in cose umili e basse. Non che in Gesù ci fosse ripugnanza o amor proprio sregolato: ma la retta stima della sua eccellenza anche come uomo, gli faceva sentire l'abbassamento al quale si era volontariamente ridotto. La pena ed il dolore son sempre più sentite dalle anime grandi.

E voi, Vergine, riputata da Dio degna di esercitare sopra di lui, divenuto vostro Figlio, l'autorità di Madre; deh per quel dolore sottile ma pungente che vi cagionava la vista del Figlio di Dio umiliato sino a farsi vostro suddito, pregateci da lui quel sentimento di umiltà creatura per tutti coloro Dio.

Mi attaccherò alla santa ubbidienza, come un naufrago alla tavola che gli si offre per non essere soffocato dalle,passioni, e sommerso nella perdizione.

che ci renda soggetti ad ogni amor di Dio, ed ubbidienti a che per noi rappresentano con tutta la forza dell'animo.

ESEMPIO. S. Rita da Cascia umile figlia della campagna, dopo provate le asprezze della vita coniugale, e le sollecitudini amare della maternità sopportando tutto con cristiana pazienza, rimasta vedova ed orbata dei figli, si rifugiò al chiostro, ove fu accettata quale sorella conversa. Gesù e Maria che erano sempre stati i suoi modelli da imitare, lo divennero anche più nelle umili ma laboriose ed incessan. ti faccende del monastero. Ella propose d'imitare Gesù ubbidiente a Maria ed a Giuseppe, e ritrarre in sè i sentimenti della Madre, e del Custode della santa Famiglia. E ci riuscì tanto bene con la grazia di Dio, che in pochi anni, con una vita nascosta, ubbidiente ed operosa raggiunse la più alta santità; e Dio operò ed opera tuttora meraviglie intorno all'umile sua serva.

PREGHIERA. O Gesù, della vera ubbidienza esemplare perfetto e premio gloriosissimo, per intercessione della vostra Madre Maria, e del castissimo sposo di lei S. Giuseppe, concedetemi la grazia di decidermi una buona volta ad imitare la vostra umiltà ed ubbidienza, non essendovi mezzo più sicuro per menare una vita ertile e piena di meriti pel santo Paradiso. Così sia.

OSSEQUIO. Rifletterò con serietà a questo fatto: Gesù Uomo Dio ubbidiente ai suoi parenti, ed io miserabile voglio sempre regolarmi a mio modo!



Fonte: www.preghiereagesuemaria.it