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Sabato, 20 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi )

Sant'Antonio di Padova:Il genere umano ha qualcosa in comune con tutte le creature, con gli angeli, con gli animali, con le piante, con le pietre, con il fuoco e con l'acqua, con il caldo e con il freddo, con l'umido e con il secco: perciò l'uomo è chiamato microcosmo, cioè un mondo in piccolo. Quando l'apostolo, obbedendo al comando del Signore, annuncia la buona novella all'uomo, l'annuncia praticamente anche a tutta la creazione.
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Antiche meditazioni alla Madonna Addolorata



Addolorata

23. Affannosa ricerca.



Dopo una notte di ansia e d'incertezza trascorsa insonne che sembrava un secold nel canto del rifugio toccato loro, Maria e Giuseppe, tosto che la prima luce del nuovo giorno lo permette, Si levano, si licenziano dai già desti compagni di viaggio, ed unitisi ad altro gruppo che andava a Gerusalemme, riprendono la via a ritroso portati dall'ansia dolorosa di potere ritrovare lo smarrito Fanciullo. Non parlano, ma sospirano e gemono ciascuno in cuor suo, e solo Maria chiede con insistenza affannosa a quanti incontra reduci dalla santa città Num quem diligit anima mea vidistis? « Ditemi, per amor di Dio, avete niente visto il mio figliolo Gesù!? » Chi le risponde che non l'ha visto;. chi le confessa che neppur lo conosce. Ma l'amatissima Madre fa qui la parte intera della Sposa dei sacri Cantici: «Tutta la notte, nel mio giaciglio cercai il Diletto dell'anima mia: lo cercai non l'ho trovato ancora. Eccomi in moto, eccomi ritorno in fretta alla città? Per le vie e per le piazze andrò in cerca di Colui che forma l'oggetto di ogni mio amore; ma finora lo cerco invano, non lo trovo! » Invano da ieri sera Maria cerca il suo Gesù tra parenti ed amici, nessuno è al caso d'indicarglielo. Quando Gesù si apparta dalle sue relazioni secondo la carne ed il sangue, è inutile cercarlo fra parenti ed amici. Chi non conoscesse Gesù per altro che per la sua umanità, non conoscerebbe mai il Signore. Paolo di Tarso chiamato A conoscerlo secondo la sua virtù divina dice: « Come piacque a colui che mi aveva segregato fin dal seno di mia madre, e mi aveva chiamato per sua grazia di rivelare in me il Figlio suo, affinchè lo facessi conoscere alle genti, subitamente non presi consiglio dalla carne e dal sangue »; ma se ne andò, come prosegue a dire, nei deserti dell'Arabia, dove sotto l'azione soave e forte dello Spirito Santo conobbe Gesù, lo ritrovò tutto, ne divenne l'Apostolo per eccellenza:

Così Maria giunta a Gerusalemme sul far della sera del secondo giorno che soffriva indicibilmente per l'assenza corporale del Figlio suo, si diede a cercarlo presso tutti coloro, che a suo sentire, glielo avrebbero potuto indicare; ma per una seconda notte dovette restare senza la desideratissima compagnia del suo Diletto.

Compatisci, anima mia, la Vergine santissima nelle indicibili amarezze che le cagiona questa desolante privazione: vedi come sospira, quanto piange, quale tristezza l'accora! Odi come spesso chiama il suo Gesù: O te che sei il dilettissimo dell'anima mia fammi conoscere, ove ti trovi, chi ti ha sostentato, o piuttosto ove elargisci i pascoli di salute alle tue pecorelle: non permettere che io smarrisca le tue traccie! (4). Immergiti, anima mia, in questo dolore della Vergine Madre: sforzati d'intenderlo bene. Prima però spogliati di ogni sentimento cardale, ànche di quello che pare sentimento di devozione, e non è. Rifletti che Gesù Dio cresce in questi giorni nell'anima di Maria a misura di grazia inestimabile; vi fa la dimora sempre più grata, sempre più degna di sè. Il mezzo di cui si serve per farla vien maggiormente meritare, è quello di sottrarle la sua presenza visibile e materiale. Maria è santissima immacolata creatura, ma pur sempre creatura e donna viatrice; ci sono misteri di Dio a santificazione delle anime, che ella comprenderà gloriosa in cielo. Intanto si tratta per lei di santificarsi ancora di più, seguendo fedelmente il volere di Dio, nella desolazione in cui si trova, nè comprende interamente. Ad ogni modo ella segue con serafico amore i disegni di Dio, ed il suo dolore è mirra preziosissima, che profuma il sacrificio.

O Madre ammirabile, nella vostra odorosissima ma altrettanto amara santità; degnatevi di farmela conoscere almeno in parte; traetemi dietro a voi alla ricerca di Gesù amato, conosciuto, servito come Dio Redentore, con tutto il sacrificio dei miei sentimenti naturali e carnali. Post te curremus in odorem unguentorum tuorum .

Cercherò al lume della fede, implorando la grazia dello Spirito Santo, di fomentare in me una divozione soda e maschia ai dolori di Maria, cercando d'imitarla in tutto.

ESEMPIO. S. Paolo della Croce aveva imparato alla scuola di Maria Addolorata ad immedesimarsi con Gesù Crocifisso per mezzo di un amore quanto ardente, altrettanto amara e tormentoso. Talora l'interna fiamma gli dilatava il petto e gli faceva irraggiare il volto; ma più spesso Dio lo privava delle interne consolazioni, lasciandolo desolato ed arido, e come naufrago in balia dei flutti. In queste circostanze applicava a se stesso le parole di Ézechia: Ecce in pace amaritudo mea amarissima: Nell'estrema amarezza sta la mia pace! E rivolto al Crocifisso diceva: Amor mio, avete un bel fuggirmi, ma io vi cercherò sempre, e vi seguirò dovunque! Ecco come si portano le anime generose nelle aridità ed abbandoni.

PREGHIERA. Se considero la frequenza e la gravezza delle mie colpe, o amabilissimo Gesù, debbo purtroppo riconoscere che tante volte san io che vi chiudo le porte del mio cuore, sicchè voi passate oltre lasciandomi nella mia turbolenta desolazione. Almeno l'abisso della mira miseria mi spingesse a-cercare l'abisso della vostra misericordia, o Gesù, Dio di ogni consolazione! Vi prego quanto so e posso, o Redentore amabilissimo, che almeno mi facciate sentire tutta la nostalgia di voi: cercare voi, trovarvi, stringervi.

OSSEQUIO. Fate per amor di Maria un serio esame di coscienza, e se vi sentite lontano da Dio, senza dimora andate a confessarvi.



Fonte: www.preghiereagesuemaria.it