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Giovedi, 25 aprile 2024 - Misteri luminosi - San Marco ( Letture di oggi )

San Filippo Neri:A chi si lamentava di certe prove diceva: Non sei degno, non sei degno che il Signore ti visiti.
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Antiche meditazioni alla Madonna Addolorata



Addolorata

2. Maria ministra di grazie.



« Guarda umiltà, guarda devozione! Maria si dice serva del Signore, che è eletta sua madre, nè si gonfia all'inaspettata promessa. Ascoltato l'annunzio, non quasi incredula all'oracolo, né incerta della notizia, nè diffidente dell'esempio; ma lieta pel desiderio compiuto, scrupolosa del dovere, frettolosa per la gioia, si reca alla montagna » di Giuda per visitare la parente Elisabetta, che dall'Angelo avea inteso essere incinta miracolosamente del Battista.

La via da Nazaret alle montagne di Giuda, ad Ebron, non era nè breve nè facile, ma un impulso divino ve la spingeva senza dimora. Si pensi, che Maria era incinta del Verbo di Dio fatto uomo nelle sue viscere immacolate: era il tempio vero e proprio che mai Dio si fosse fabbricato nel mondo. Nè il Verbo già fatto carne voleva stare ozioso nel tempo della sua gestazione. Voleva santificare il suo Precursore, voleva ricolmare di grazie la famiglia di lui. L'istrumento di tanta opera non poteva essere che il suo vivo tempio la Vergine, sua Madre, e costei ormai agile e volenterosa ad ogni impulso della grazia, intraprende il lungo viaggio: viene a farsi ancella delle persone che Dio vuol favorire: viene dispensatrice e canale delle benedizioni del suo divino Portato.

Tutto è gaudio e consolazione divina in questo mistero della Visitazione; ma è quel gaudio, quella consolazione della quale l'Apostolo dice: Sovrabbondo di gaudio in ogni nostra tribolazione. Gaudio che Maria, posto il piede oltre il limitare della casa di Elisabetta, si sentì salutare Madre di Dio: gaudio per l'augurio che tutte le divine promesse sarebbero senza fallo in lei adempiute: gaudio per d'esuberanza dell'affetto sovrumano, che prorompe nel cantico sublime: Magnificat anima mea Dominum: gaudio sopratutto per la copia di grazie che Dio concede alla madre annosa ed al bambino per mezzo di Maria, al suono del saluto della Madre di Dio. Tutto è consolazione divina, che non è conosciuta se non da chi la prova. Ma gaudio e consolazione sono anche qui fiore di sofferenza e di umiltà. Maria adempie il primo atto del suo ufficio di Corredentrice, ministra delle grazie del suo Figlio, e lo adempie con disagio suo proprio, con umiltà profonda, per cui si fa per un trimestre serva e consolatrice della vecchia madre del Battista bisognosa di assistenza e per giovare anche al bambino nato, come giustamente pensa S. Ambrogio, si prende in braccio il piccolo Giovanni, e lo avvicina a Gesù, che nascosto nell'utero verginale, conforta e ricolma di grazie il suo Precursore. Contempla, anima mia, la Vergine incinta di Dio, che accarezza e prodiga le sue cure a S. Giovannino. Quanti sentimenti di devozione, quanta tenerezza in questo quadro commovente! Oh se tu potessi meritare le eterne carezze di Maria! Le meriteresti se come lei tu fossi zelante nello studio di far conoscere Gesù a coloro che poco o punto lo conoscono. Ma quanta freddezza per la tua, e per l'altrui salute! Le cose di Dio e nell'anima non ti toccano, la sollecitudine per la vanità della vita presente è tutto per te!

Vergognati, e rifletti che questa tua condotta ti prepara amarissimi disinganni.

O Gesù Redentore nostro, che rendeste la vostra Vergine Madre una ministra zelantissima delle vostre grazie; concedetemi per sua intercessione di essere anch'io sollecito della salute mia propria e zelante per la salute del mio prossimo.

Proporrò sull'esempio di Maria di attendere con fervore alla mia santificazione, scuotendo ogni tiepidezza, perchè ne tarda ntolintina Spiritus Sancti gratia.

ESEMPIO. Francesco Possenti giovinetto di famiglia illustre ed agiata, dotato di grazia ed eleganza singolari, e portato per inclinazione alle brillanti comparse in società, avea succhiato col latte una tenera devozione a Maria santissima, che le dure prove che ebbe nell'adolescenza, gliela fecero preferire sotto il titolo dell'Addolorata. Maria lo proteggeva con una singolare assistenza, e non solo lo preservò dal contagio del gran mondo, ma gl'impetrò anche da Dio la grazia preziosissima della vocazione religiosa. Ma il giovanetto non sapeva decidersi a rompere le dorate catene della vanità, finchè Maria stessa, da una sua devota leone venerata a Spoleto, non gli diede un mistico sguardo, che lo decise ad ubbidire immantinente alla divina chiamata. Troncati in breve tempo tutti i legami del secolo, si ritira tra i Passionisti nel noviziato di Morrovalle, emette i santi voti, e con la protezione di Maria santissima diviene in pochi anni S. Gabriele dell'Addolorata. Anche a questo Santo Maria fu la ministra della, divina grazia.

PREGHIERA. O Vergine santissima che siete meritamente riguardata come il canale, da cui derivano a noi le grazie meritateci dal Figlio vostro Crocifisso, non disprezzate le umili suppliche che vi porgiamo per ottenere il vostro validissimo patrocinio. Voi siete l'onnipotenza supplicante che potete con la preghiera quanto Dio può con la sua potenza a nostro spirituale vantaggio. Impetrateci, cara Madre nostra, la fedeltà nel divino servizio. e la perseveranza finale. Così sia.

OSSEQUIO. Promettete a Maria di essere sempre fedele alle divine ispirazioni che ella v'impetrerà.

Fonte: www.preghiereagesuemaria.it