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Giovedi, 25 aprile 2024 - Misteri luminosi - San Marco ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:Abbiamo bisogno dell'infinito, e l'infinito si scorge nella fede. Uno studioso, un teologo, con tutti i suoi ragionamenti e le sue teorie ne sa meno di un umile contadino al quale basta sapere di dover credere per immergersi nella luce della verità. Lo studioso si chiude in orizzonti limitati, invece l'uomo di fede si muove in un'immensita' senza limiti. Quello che si sente e si vive vale di più di quello che si studia. Abbiamo bisogno di Dio e del Suo amore. Dio non ci tratta dall'alto in basso, ma come un padre affettuoso con infinita tenerezza scende fino a noi per abbracciarci. Un padre, che provvede tutto per la famiglia, non deve rendere conto ai suoi bambini di quello che fa: se lo facesse li renderebbe infelici e toglierebbe loro la serena spensieratezza dell'infanzia. Il padre stringe al petto i suoi piccoli e li avvolge d'affetto. Basta questo per renderli felici e per far nascere in loro la piena fiducia in lui.
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Antiche meditazioni alla Madonna Addolorata



Addolorata

12. Segue la profezia del santo vecchio Simeone.



Osserviamo attentamente Marià nell'atto di riavere fra le braccia il Bambino Gesù riconsegnatole dal santo Vegliardo ancora tutto cominosso. Nell'atto di ristringerselo al e baciarlo affettuosamente, Maria si trafiggere il cuore come da un'acuta spada, persistendole nella memoria quelle fosche parole udite testè: « Costui è posto quale bersaglio della contradizione»! « In signum cui contradicetur »: ed oh quale eco ingrata risuona nell'anima di Maria al riflesso di queste parole! Prorompe in un singulto di pianto, e bagna di lacrime il volto del Bambinello!... Tu, il solo innocente fra i figli degli uomini; tu, fiore olezzante della mia verginità; tu, Figlio di Dio che ti sei fatto figlio dell'uomo per recare agli uomini la redenzione e la pace in terra e la. felicità eterna; tu, bersaglio della contradizione? Mai uomo sarà tanto cieco e

maligno, da osare di scagliare contro di te gli strali dell'odio suo, del suo furore dissennato?....

Eppure alla mente della Vergine risuonavano quelle parole scritte nel Libro « Tutti costoro, che mi guardano, mi scherniscono; sogghignano con le labbra; scuotono per disprezzo ìl capo: mi stanno attorno vitelli indomiti, tori di Basan mi assediano ». « Sorpassano il numero dei capelli del mio capo coloro che mi odiano senza ragione; si fanno ognora più formidabili i miei nemici che mi perseguitano ingiustamente: mi tocca pagare il fio di colpe che non ho commesse ». Oh, come per Maria divenivano tremendamente chiare le parole di Simeone! Sopra l'innocente suo Figliolo, e di rimbalzo sopra di lei sua Vergine Madre, sarebbe venuta a cadere, come una pioggia di dardi infocati, tutta l'amarezza della pena dovuta alle colpe degli uomini. Così voleva la divina giustizia e la divina misericordia: « I castighi che condurranno, noi alla pace, cadranno sopra questa vittima innocente; e le ferite che ne riporterà, ci saneranno! »

Maria ancora una volta china la fronte al mistero della divina carità verso gli uomini ingrati, e con un bacio materno all'Agnello senza macchia destinato al sacrificio, offre tutta se stessa a quella parte di dolore, che il suo privilegio di Corredentrice le riserva.

Anche noi, raccolti mente e cuore nella contemplazione di un mistero che tanto intimamente ci riguarda, « ripensiamo a colui che sopporta contro di sè tanta contradizione dai peccatori, per non perdere il coraggio, e vacillare nella via della virtù ». Due cose ci devono riempire di confusione e di spavento: la fiacchezza nel sostenere con Gesù la contradizione dei nemici della nostra salute: « Non siamo stati capaci sinora di resistere sino al sangue ripugnando al peccato »; e la temerità con la quale anche noi abbiamo scagliato i nostri strali contro Gesù. Possibile che noi lavati una volta nel Sangue di Gesù, rilavati ripetute volte in seguito, fatti partecipi di lui nell'Eucaristia, vogliamo rispondere a tanti, benefici pigliando a calci il benefattore! « Colui che mangia del mio pane, leverà contro di me il suo calcagno ».

Quanta materia di piangere te stessa, o miserabile anima mia, che pur dicendo con le labbra di voler bene a Gesù, pur baciandolo talora come amico, in cuor tuo gli contradici consentendo al peccato. Quanta viltà! Quanta malvagità! Piangi il tuo passato, chiedine perdono a Gesù, e promettigli che per l'avvenire sarai più fedele, piil risoluto a seguir lui senza vacillare.

E chi potrà impetrarmi la grazia necessaria per pentirmi utilmente (9), essere giustificato, e perseverare nel bene, se non voi, o Vergine eroica? A voi pertanto ricorro supplicandovi a ricevermi sotto il vostro patrocinio, ed ammettermi con voi alla partecipazione delle sofferenze del divin Redentore vostro Figliolo.

Farò un fervente atto di contrizione, e se occorre. una buona Confessione, e concepirò un odio irreconciliabile contro il peccato.

ESEMPIO. S. Paolo della Croce, come di Gesù Crocifisso, così di Maria Addolorata fu devotissimo fin dalla sua prima adolescenza. La continua meditazione dei patimenti di Gesù e dei dolori di Maria, gl'infuse tanto orrore al peccato, che per conto suo conservò la battesimale innocenza per tutto il lungo corso della sua vita; e per combattere il peccato ne. gli altri, si fece zelantissimo apostolo del Crocifisso e dell'Addolorata. Già più che ottantenne costretto a letto dall'età e dall'infermità, quando partivano o ritornavano i suoi figli dalle strepitose missioni di allora, li benediceva con grande effusione, gl'incoraggiava a combattere satana ed il peccato, ed esclamava commosso: Oh se avessi trent'anni di meno! Vorrei uscire in campo aperto a combattere questo mostro esecrando! Ecco l'essenza della devozione all'Addolorata: l'odio al peccato, che le uccise il Figlio.

PREGHIERA. Ecco ai vostri piedi, o Vergine santissima, il più grande. peccatore, che è consapevole. di aver tante volte contradetto al vostro dilettissimo Figlio! Non merito che castighi, non mi si deve meno dell'inferno! Ma il pensiero che voi siete l'Avvocata dei peccatori, mi infonde fiducia di ottenere da Dio per mezzo vostro il dolore e la penitenza necessarii ad ottenerne il perdono Pregate per me, Avvocata mia, che le vostre preghiere maternemi possono conciliare la grazia di Gesù Redentore, vostro Figlio. Così sia.

OSSEQUIO. Con un sincero atto di contrizione detestate tutti i peccati, che avete avuto la disgrazia di commettere.



Fonte: www.preghiereagesuemaria.it