Settembre, mese dedicato alla Madonna Addolorata
8 settembre: Gesù comincia il suo ministero.
L'anno quindicesimo di Tiberio Cesare... la parola del Signore invase Giovanni Battista nel deserto, e uscì per tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di penitenza in remissione dei peccati ». Era l'adempimento di un oracolo di Isaia, che diceva: « Voce di colui che grida nel deserto: Preparate la via al Signore! » La grande austerità del predicatore, che tanti anni aveva passato nel deserto in atti di penitenza singolare e contemplazione sovrumana, ed ora si presentava alle turbe vestito di peli di camello e cinto le reni con zona di Delle, in breve tempo iniziò un moto religioso straordinario, e la fama di lui si sparse per la Giudea, Galilea ed oltre. Gesù, che come Dio disponeva quesse, mostrò alla sua santissima Madre, ormai vedova, che era venuto il tempo di dover egli essere nelle cose del Padre suo, senza riguardo ad umani impedimenti. « È tempo, dice villa dilettissima Madre sua, che io vada, glorifichi il Padre mio, lo faccia conoscere e manifesti me stesso al mondo, ed operi la salute delle anime, per la quale fui mandato. Confortati dunque, carissima Mamma, che tornerò presto a te: e piegando le ginocchia il maestro dell'umiltà, le chiede la benedizione. Anche Maria prevenendo l'umile gesto del Figlio, si inginocchia e con lacrime abbracciandolo teneramente gli dice: Figlio dilettissimo, vai pure benedetto dal Padre tuo e da me, e ricordati di me, e che io ti riveda al più presto. E Gesù si parte, va da Giovanni, è da lui battezzato, é tosto lo Spitito Santo lo spinge nel deserto, dove digiuna per quaranta giorni, vince la triplice tentazione del diavolo ed infine sente fame, e gli Angeli gli si accostano e gli recano da mangiare.
Il Serafico S. Bonaventura con isquisita delicatezza, e senza ombra d'inverisimiglianza, immagina che gli Angeli andassero a chiedere a Maria il cibo che volevano somministrare a Gesù, e che la tenera Madre, cotti subito alcuni pesci, con pane, erbe, bevanda e rustico servizio, consegnasse tutto ai messaggeri celesti, e così la Madre sovvenisse anche una volta ai bisogni dell'amatissimo figlio.
Questo commoventissimo pensiero possiamo senza troppa esitazione adottarlo per vero, ché risvegliandolo bene nella nostra mente, ci riempirà di soavissimi affetti il cuore.
Consideriamo Maria santissima ormai vedova e sola nella sua povera casetta di Nazaret N non si lamenta, no, della sua desolazione, nè materialmente era proprio sola. Già la moglie del fratello di S. Giuseppe, Maria di Cleofa con i suoi giovani figli Giacomo, Giuseppe, Giuda, Simone, e la sorella di lei Maria Salome moglie di Zebedeo con i suoi giovanetti figli solevano visitarla di frequente, sichè sembravanp della stessa famiglia, ed i Nazaretani chiamavano tutti quei figlioli col nome di fratelli e sorelle secondo l'uso ebraico; ma. qual differenza tra i sentimenti della Madre di Dio e quelli di tutti costoro! Più tardi molti crederanno, ma intanto Maria sola comprende la missione del Figlio di Dio, e sola partecipa alle sue umiliazioni, alle sue fatiche, al suo digiuno di. quaranta giorni. Parte di queste cose le indovina per sentimento materno, parte le comprende per lume di fede vivissima, parte le sono manifestate dagli Angeli. Di tutte sente quella sovrumana amarezza ed insieme gaudio divino, che la salute del mondo oramai cominci; e si offre a Dio con piena dedizione, per cooperare con tutte le sue energie all’opera del Figlio suo.
Considera, anima mia, questi nobili sentimenti della Vergine, che sebbene nascostamente, pur sarà dietro le vestigia del Figlio suo una grande missionaria. E tu che fai? Non rifletti che la Provvidenza ha affidato a ciascuno la propria salute e quella del prossimo suo? Sacrificarsi con pazienza ed insistenza è la virtù del Cristiano. Se Gesù Cristo ha fatto tanto per illuminarci e salvarci, chi sì rifiuterà di mettersi a sua disposizione per lavorare alla salute delle anime?
Vergine zelantissima, che non vi rifiutaste a nessuna privazione, a nessun sacrificio per adempiere il voetro ufficio di Corredentrice, pregate Gesù Redentore per noi che ci renda degni di associarci all'opera sua.
Secondo le mie forze e l'esigenza del mio stato, mi studierò di zelare la salute delle anime, e se non posso farlo con l'opera e la parola, lo farò con ogni altro mezzo a mia disposizione.
Fonte: www.preghiereagesuemaria.it
Il Serafico S. Bonaventura con isquisita delicatezza, e senza ombra d'inverisimiglianza, immagina che gli Angeli andassero a chiedere a Maria il cibo che volevano somministrare a Gesù, e che la tenera Madre, cotti subito alcuni pesci, con pane, erbe, bevanda e rustico servizio, consegnasse tutto ai messaggeri celesti, e così la Madre sovvenisse anche una volta ai bisogni dell'amatissimo figlio.
Questo commoventissimo pensiero possiamo senza troppa esitazione adottarlo per vero, ché risvegliandolo bene nella nostra mente, ci riempirà di soavissimi affetti il cuore.
Consideriamo Maria santissima ormai vedova e sola nella sua povera casetta di Nazaret N non si lamenta, no, della sua desolazione, nè materialmente era proprio sola. Già la moglie del fratello di S. Giuseppe, Maria di Cleofa con i suoi giovani figli Giacomo, Giuseppe, Giuda, Simone, e la sorella di lei Maria Salome moglie di Zebedeo con i suoi giovanetti figli solevano visitarla di frequente, sichè sembravanp della stessa famiglia, ed i Nazaretani chiamavano tutti quei figlioli col nome di fratelli e sorelle secondo l'uso ebraico; ma. qual differenza tra i sentimenti della Madre di Dio e quelli di tutti costoro! Più tardi molti crederanno, ma intanto Maria sola comprende la missione del Figlio di Dio, e sola partecipa alle sue umiliazioni, alle sue fatiche, al suo digiuno di. quaranta giorni. Parte di queste cose le indovina per sentimento materno, parte le comprende per lume di fede vivissima, parte le sono manifestate dagli Angeli. Di tutte sente quella sovrumana amarezza ed insieme gaudio divino, che la salute del mondo oramai cominci; e si offre a Dio con piena dedizione, per cooperare con tutte le sue energie all’opera del Figlio suo.
Considera, anima mia, questi nobili sentimenti della Vergine, che sebbene nascostamente, pur sarà dietro le vestigia del Figlio suo una grande missionaria. E tu che fai? Non rifletti che la Provvidenza ha affidato a ciascuno la propria salute e quella del prossimo suo? Sacrificarsi con pazienza ed insistenza è la virtù del Cristiano. Se Gesù Cristo ha fatto tanto per illuminarci e salvarci, chi sì rifiuterà di mettersi a sua disposizione per lavorare alla salute delle anime?
Vergine zelantissima, che non vi rifiutaste a nessuna privazione, a nessun sacrificio per adempiere il voetro ufficio di Corredentrice, pregate Gesù Redentore per noi che ci renda degni di associarci all'opera sua.
Secondo le mie forze e l'esigenza del mio stato, mi studierò di zelare la salute delle anime, e se non posso farlo con l'opera e la parola, lo farò con ogni altro mezzo a mia disposizione.
Fonte: www.preghiereagesuemaria.it