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Giovedi, 18 aprile 2024 - Misteri luminosi - San Galdino ( Letture di oggi )

Madre Teresa di Calcutta:Il silenzio ci dona una visione nuova di ogni cosa. Abbiamo bisogno del silenzio per essere in grado di accostarci alle anime. La cosa più importante non èquel che diciamo ma quello che Dio dice a noi e attra­verso noi. Gesù è sempre lì ad aspettarci, in silenzio. In quel silenzio, ci ascolta, parla alle nostre anime, e lì noi udiamo la sua voce.
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Settembre, mese dedicato alla Madonna Addolorata



Addolorata

6 settembre: Vita di umile sudditanza.

E Gesù si partì con esso loro, e venne a Nazaret, ed era loro sottomesso ». Et erat subditus ittis. Queste quattro parole di altissimo significato compendiano diciott'anni della vita dell'Uomo-Dio. Era soggetto, ubbidiente in ogni cosa a Viaria ed a Giuseppe. Chi è soggetto, ubbidiente? L'Uomo. Dio! A chi? A due sue crature! Perchè? E che cosa di meglio poteva fare il maestro di ogni virtù, che adempiere gli offici della pietà? Qual meraviglia che faccia sempre a modo del Padre celeste, se proprio per questo si assoggetta alla Madre terrena? Questa ubbidienza del divino Giovinetto era una di quelle cose ordinategli dal Padre suo, ixelle quali egli si doveva sempre occupare. Tanto ci voleva per insegnare al mondo l'umiltà e l'ubbidienza, che sono il fondamento sicuro della vera santità.

Mentre Gesù progrediva in sapienza, in statura, in grazia presso Dio e presso gli uomini, Maria certo non osava comandare nulla a tanto Figlio; ma vedeva ogni suo desiderio, ogni suo bisogno indovinato e diligentemente eseguito Meno ancora comandava Gìuseppe; ma con sua grande tenerezza si vedeva sempre attorno premuroso il Giovinetto Dio, che non isdegnava di por mano ai suoi ruvidi lavori; quanta edificazione per tutti e due! Chi con-. siderava l'umiltà, la diligenza, la disinvoltura con cui il Figlio di Dio accudiva alle umili faccende della povera santa Famigliola, ne rimaneva estasiato, e scorgeva sempre più evidentì i segni di una sapienza celeste che i appalesava in quel giovinetto a propor zione che cresceva di età e di statura, divevendo a tutti ognor più grazioso, guadagnandosi il cuore di tutti. Quella graziosa amabilità era un vivo riflesso del favore divino e del tesoro di sapienza e scienza divina che erano in lui in tutta la pienezza.

Maria era la più attenta osservatrice dei movimenti del Figlio suo; più che madre si sentiva discepola, e studiosamente ricopiava in sè le divine virtù di lui. Quante volte per imitarlo insisteva nell'offrire a Gesù i suoi servizi, dicendosi obbligata procurare il vantaggio ed il Figlio! Con quali amorevoli persuasioni pregavalo a risparmiarsi, ad aversi qualche riguardo! Ma Gesù deve aver detto alla Madre 'sua, quel che dirà al Battista: « Lascia stare per ora, poichè in questa maniera si conviene a noi adempiere ogni giustizia! » ktu come madre devi comandare al tuo figlio; io eome figlio debbo ubbidire alla madre! Sublime lezione, se la intendessimo!

Riflettiamo però che l'eroismo di tanta virtù da una parte e dall'altra non poteva esssere senza dolore fisico e morale, massime di due virtù come l'umiltà e la ubbidienza ché importano sacrificio. Il Giovinetto Gesù soffriva nei corpo la fatica e le privazioni di tutti gli agi della vita: soffriva nell'anima per quello stato di nascondimento, di inazione per tutte le cose grandi; di occupazione continua in cose umili e basse. Non che in Gesù ci fosse ripugnanza o amor proprio sregolato: ma la retta stima della sua eccellenza anche come uomo, gli faceva sentire l'abbassamento al quale si era volontariamente ridotto. La pena ed il dolore son sempre più sentite dalle anime grandi.

E voi, Vergine, riputata da Dio degna di esercitare sopra di lui, divenuto vostro Figlio, l'autorità di Madre; deh per quel dolore sottile ma pungente che vi cagionava la vista del Figlio di Dio umiliato sino a farsi vostro suddito, pregateci da lui quel sentimento di umiltà creatura per tutti coloro Dio.

Mi attaccherò alla santa ubbidienza, come un naufrago alla tavola che gli si offre per non essere soffocato dalle,passioni, e sommerso nella perdizione.

Che ci renda soggetti ad ogni amor di Dio, ed ubbidienti a che per noi rappresentano con tuta la forza dell'animo.

Fonte: www.preghiereagesuemaria.it