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Martedi, 23 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Giorgio ( Letture di oggi )

Sant'Antonio di Padova:Chi ha ricchezze di questo mondo, e dopo aver trattenuto da esse ciò che gli è necessario per il vitto e il vestito, vede che il suo fratello, per il quale Cristo è morto, si trova nel bisogno, deve dargli ciò che gli sopravanza. E se non glielo dà, se chiude il suo cuore di fronte al fratello che è nell'indigenza, io affermo che pecca mortalmente, perché non c'è in lui l'amore di Dio; se ci fosse in lui questo amore, darebbe volentieri al suo fratello. Guai perciò a coloro che hanno la cantina piena di vino e il granaio pieno di frumento, e che hanno due o tre paia di vestiti, mentre i poveri di Cristo con il ventre vuoto e il corpo seminudo gridano aiuto alla loro porta.
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Settembre, mese dedicato alla Madonna Addolorata



Addolorata

5 settembre: Rinvenimento di Gesù nel tempio.

Sorgeva il sole del terzo giorno della desolazione dei due santissimi Sposi Maria e Giuseppe. Eccoli di nuovo per la santa città ansiosamente cercando Gesù per le case dei loro conoscenti ed amici. Nessuno sa dire parola che giovi a calmare la loro angoscia. Non resta che ricorrere a Dio, ed eccoli tempio, dove la Maestà divina si era degnata di porre la sua dimora. Ma ecco che si dànno a cercare nelle adiacenze del tempio, ove in alcune sale disposte allo scopo, i Rabbini, o scribi, come allora si chiamavano, solevano impartire l'insegnamento della legge alla gioventù maschile.

Oh meraviglia! Ecco in una di ques!e aule Gesù seduto fra altri giovanetti, che ascoltava quei dottori, e spesso li interrogava. « Lo ritrovarono nel tempio che sedeva fra i dottori e li ascoltava e li interrogava ». Si fermarono estasiati a rimirarlo, tanto più, che si accorsero come coloro che l'udivano, quei barbuti venerandi dottori « restavano attoniti della sua sapienza e delle sue risposte ». Ma l'incanto divino fu di brev'ora. Maria spinta dall'affetto materno, gli si avvicina, lo abbraccia e gli dice: « Figlio, perchè ci hai tu fatto questo? Ecco che tuo padre ed io addolorati andavamo in cerca di te! Ma egli disse loro: Perchè mi cercavate voi? Non sapevate come debba occuparmi delle cose spettanti al Padre mio? Ed essi non compresero quel che egli aveva loro detto »

Ecco innanzi allo sguardo della nostra mente il semplice, sublime quadro dipintoci dallo Spirito Santo. È meraviglioso, ma non è facile a comprendersi dalla nostra intelligenza annebbiata dal sentimento umano: eppure quanto c'è da riflettere, quanto da meditare, specialmente intorno alla figura di Maria santissima. Consideriamo la Madre pura allarga il cuore angustiato alla vista del Figlio in quell'atteggiamento, ed paziente di stringerlo al petto. Consideriamo la donna che sfoga il suo cuore in quelle meste parole: « Ecco il padre tuo ed io addolorati ti cercavamo! » Quanta delicatezza, quanta compassione per lo sposo rivelano queste parole! Ma più che altro argomento esse ci fanno conoscere l'amarezza del dolore che quell'anima delicatissima ha sofferto in questi giorni di desolazione. Ma, e qui sta il segreto per intendere la risposta del divino Fanciullo, bisogna considerare in Maria, accanto alla donna santissima ed alla Madre di Dio, la creatura viatrice, che vola al soffio dello Spirito Santo verso le cime dell'altissima perfezione. Questo Spirito soffia dove vuole, se ne sente il fruscìo, ma non si sa da qual parte venga nè dove tenda. « Ecco che il padre tuo ed io dolenti ti cercavamo », così esprime Maria l'angoscia dell'animo suo materno. «Perchè mi cercavate, risponde Gesù, non sapevate che io debbo essere sempre negli affari del Padre mio? Non occorreva cercarmi là dove voi mi cercavate, fra parenti ed amici, fra connazionali secondo la carne: io sto sempre là dove si trattano le cose, gli interessi di Dio ero anche con voi angustiati per amor mio, ma voi mi credevate perduto perchè non godevate della mia presenza corporale. Ma per allora nè Maria nè Giuseppe compresero la sublimità di questo insegnamento: come i dottori della legge, anche essi si stupirono ed ammirarono.

Quanto meno puoi capire tu, anima mia, dì questa sublime dottrina! Ti lusinghi di essere devota, di cercare Gesù in ogni cosa, di voler fare sempre la volontà di Dio; ma preferisci al compimento del dovere le tue azioni; vorresti sempre gustare l'amore sensibile di utti i disegni di Dio a tuo riguardo; vorresti in ulta parola trovare Gesù là dove piace a te di stare, in quei ministeri, in quegli offici che ti piace di esercitare.

Vergine prudentissima, che pure adempiendo con tanto vostro dolore il divino volere, non ve ne accorgevate; e credendovi lontana dal vostro Gesù, lo possedevate più che mai vivo nel cuore, mentre lo imitavate tanto bene; pregatelo per me, che mi faccia simile a voi.

Non sarò contento di fare opere buone, mi studierò di farle il meglio possibile, animandole con la più pura intenzione di piacere a Dio soltanto.

Fonte: www.preghiereagesuemaria.it