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Giovedi, 28 marzo 2024 - Misteri luminosi - San Castore di Tarso ( Letture di oggi )

San Francesco di Sales:Chi pensa all’eternità, facilmente si consola nelle avversità perché non durano che pochi momenti.
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Settembre, mese dedicato alla Madonna Addolorata



Addolorata

20 settembre: Gesù condannato a morte.

Gesù camuffato in quel paludamento di re da burla fu sottratto per un momento dalla vista lente dai soldati schernitori che volevanc presentarlo così ridotto a Pilato. Ma tosto il preside non senza una profonda commozione che gli si legge in volto, lo rimena fuori dall'alto di una loggia del suo tribunale, perchè tutti lo guardino e si sentano sbollire l'odio e la rabbia alla vista di tale spettacolo, che avrebbe ammansito le fiere. Aveva forse preparato un d scorso per questo scopo, ma la tragicità del momento e l'interna commozione non gli lasciano dire che due parole: Ecce homo! Ecco l'uomo!

Di tutti gli spettatori non si commosse che Maria, la quale levando gli occhi e vedendo il suo Gesù in quell'arnese, ne provò tale impressione da sentirai come spezzare il cuore in petto, e quelle due parole delle quali ella sola intese in quel momento tutto il significato, le trafissero l'animo come due stillettate penose! « Figlio mio, a qual termine ti ha ridotto l'amore verso gli uomini! » ..... Ma seppure aveva potuto formulare questo grido del cuore trambasciato, chè le crebbe immensamente l'ambascia, udendo le grida di quella turba imbestialita: « Uccidilo, uccidilo! Alla croce, alla croce! ». « Ma se non ha fatto nulla di male! » soggiunge Pilato, che in quel momento non doveva credere nemmeno alle proprie orecchie. « Niente, niente, gridano i capi della Sinagoga, noi abbiamo la legge, e secondo la legge costui deve morire, perchè si è fatto Figlio di Dio. Pilato ne rimase attonito. Non intese tutto il significato di quelle tremende parole, gli parve di capire che Gesù aveva asserito di essere il Figlio di Dio innanzi al tribunale religioso, e ciò lo riempì di spavento, sapendo, a prova ché Gesù parlava poco, ma non diceva che la verità: trasse via di là Gesù per interrogarlo da solo »

Intanto Maria meditava l'arcano senso che per lei avevano quelle parole pronunziate dai Giudei a sfogo del loro odio satanico contro l'erede delle promesse di Dio, contro il Messia non voluto da loro conoscere. Abbiamo la legge, e secondo questa egli deve morire! Quale fatalità, diremmo noi! Quale misèricordioso disegno di Dio autore della legge, diceva Maria! Una morte ci vuole per dare agli uomini, morti alla grazia, la vita divina per la quale, furono creati! Ma qual morte può giovare a questo? Non la morte dc un peccatore, che non varrebbe neppure a redimere se stesso. Non la morte di un semplice uomo, sia pure innocente; perchè nessun uomo può essere innocente se non è reso tale dal Sangue di Gesù Cristo, e sia pure così giustificato, morendo basterebbe a salvare se stesso, come di Noè, Giobbe e Daniele dice Ezechiele; non gli altri se non per intercessione necessaria dunque la morte di colui che alla natura umana dà una dignità infinita facendola sua personalmente. È necessario che il mio Gesù muoia, così è scritto di lui. Ed ecco che Pilato ricom. parisce, si adopera quanto può per liberare Gesù, dal quale ha inteso la colpa che commetterebbe condannandolo. Ma presto la coscienza cede in lui al timore di Cesare: si lava le mani quasi volendo liberarsi dalla responsabilità, ma pure pronunzia la fatale sentenza. Il popolo grida: « Il sangue suo ca. da sopra di noi e sopra dei nostri figli ». Maria profondamente angosciata al vedere ed udire ciò che vede ed ode, a questa orribile imprecazione di quella perfida genìa sente corrersi per le ossa un brivido di spavento; ma tonto leva gli occhi al Cielo, e con profonda commiserazio di quei ciechi volontari; offre il Sangue e la Vita dell'innocente Figlio suo anche per quei crudeli, e prega che quel prezioso Sangue cada anche sopra di loro, ma non a castigo, bensì a redenzione! Rifletti all'eroico contegno di Maria e cerca di imitarla! O Maria, mare amarissimo d'acerbo dolore, imploratemi da Gesù la giusta comprensione di quel che egli ha fatto per me, offrendosi alla morte, perch'io vivessi. Fatemi parte di quella maganimità con la quale anche voi offriste a Dio l'unigenito vostro, da voi teneramente amato. Fate che anch'io muoia al peccato, e la mia nuova vita di grazia sia sempre nascosta con Cristo in Dio.

Non soffrirò nemmeno per breve tempo di perdere col peccato mortale il beneficio della morte di Cristo, la vita soprannaturale dell'anima: e se per mia disgrazia mi accada di peccare, correrò a lavarmi, nel Sangue di Cristo con una buona confessione: intanto fare subito l'atto di contrizione.

Fonte: www.preghiereagesuemaria.it