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Mercoledi, 24 aprile 2024 - Misteri gloriosi - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi )

San Pio da Pietrelcina:Cerchiamo di servire il Signore con tutto il cuore e con tutta la volontà. Ci darà sempre più di quanto meritiamo.
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Settembre, mese dedicato alla Madonna Addolorata



Addolorata

17 settembre: Pietro pentito ricorre a Maria.

La triste notte era all'ultima veglia, già l'alba imbiancava il balzo d'oriente, foriera del gran giorno della umana Redenzione. Nella casa di Maria madre di Gíovanni Marco, si vegliava ancora in pianti e lamenti, e tutti si stringevano attorno alla Madre di Gesù, per consolarla del loro meglio. Quand'ecco entrare frettoloso e sconvolto Simon Pietro singhiozzante e stemperato in lacrime: avrebbe voluto nascondere il suo volto, tanta vergogna provava; ma il bisogno più grande era quello di cercare una persona, che sola poteva palesargli tutto il significato di quello sguardo di Gesù, che era sempre il suo maggior rimprovero, e nel tempo stesso la sua più consolante speranza. Scorge la Persona cercata che sembra l'immagine del dolore impietrito, ma quanta bontà spirano quegli occhi lacrimosi, quanta fiducia gli dànno! Si appressa alla Vergine Madre e cadutogli ginocchioni innanzi, col gesto e con lo sguardo la supplica di perdono per parte sua, e che voglia assicurarlo che anche Gesù lo ha perdonato. Quello sguardo, quello sguardo lo ferisce e conforta ancora, e gli fa versare dagli occhi un profluvio di lacrime! Conversu Dominus respexit Petrum... Et egressus forar Petrus f levit amare! Riesce a mala pena a far la sua confessione spezzata dai singhiozzi e dai sospiri che gli soffocano il cuore.

« Ah, cara Madre del mio Signore, il vile, l'ingrato, il cattivo che fui! Per difenderlo menai colpi all'impazzata, recisi anche un orecchio: mi pareva così di dimostrargli a prova come non mi fossi scandalizzato di lui!... Ma lo spavento di quest'orribile notte mi vinse, presi a fuggire, ma mi vergognai della mia viltà... tornai indietro, lo seguii da lungi; mi riuscì con l'intervento di Giovanni ad entrare fin dentro all'atrio del palazzo; ma, oh vigliacco! proprio sulla porta ebbi paura della portinaia e le risposi che non ero discepolo di Gesù! Non compresi il male che avevo fatto: mi parve una misura di prudenza; e non ebbi alcuno scrupolo di mescolarmi con la ciurmaglia dei servi e dei ministri che stavano sogghignando a scaldarsi ad un fuoco che avevano acceso in mezzo all'atrio. Quanti ne vomitavano d'improperi contro Gesù quelle bocche di dannati! Avrei voluto nascondermi sotterra per non essere conosciuto come suo discepolo! Disgrazia volle che lo ossi, e mi furono rivolti sarcasmi e maligne insinuazioni! Persi il lume degli occhi, non ascoltai più che la paura, e giù a spergiurare, negare, che non l'avevo mai conosciuto.

levarmi di là, ma andavo come un mentecatto: sulla porta dell'atrio altre domande, altri sogghigni al mio indirizzo, ed altra mia viltà... Ma sento cantare il gallo, ricordo le parole di Gesù, ed ecco che proprio allora i miei sguardi si incontrano cori quelli di Gesù, che mi guarda in modo che non dimenticherò mai più».

Maria mescolando le sue lacrime quelle di Pietro, lo solleva da terra, e fortandolo gli dice: Confida, figlio carissimo, che anche per te soffre il Figlio di Dio vivo; la tua dolorosa penitenza è segno che i suoi patimenti non sono inutili, ma fruttuosissimi per te. quello sguardo che ancona ti penetra il cuore è pegno di perdono generoso, di rinnovata amicizia. Non sente Maria nè avversione nè sdegno per Pietro, che ha vilmente rinnegato il suo Figlio; ma compassione, ma amore materno più vivo che mai, perchè lo vede sinceramente piangere il suo fallo. Anche per Maria Addolorata è un conforto, ed un incoraggiamento a soffrire con Gesù ogni peccatore che sinceramente si penta di aver offeso Dio, e gli chieda perdono. Quelli che affliggono il suo cuore materno sono quei pretesi giusti a modo loro, che commettono contro Gesù la più orrenda ingiustizia, e si persuadono di aver. ragione!

O Maria, Madre di misericordia, implorate per me peccatore la misericordia del vostro divin .Figlio, che mi guardi, benignamente e converta.

È di Dio tutto quello che c'è in me di bene di qualunque ordine: di mio non ho che il nulla ed il peccato: mi riterrò dunque il più grande peccatore.

Fonte: www.preghiereagesuemaria.it