Madre Teresa di Calcutta
L'amore per Dio e per il prossimo
Gesù ha detto: «Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato». Queste sue parole non dovrebbero essere solo una luce per noi, ma una vera fiamma che consuma l'egoismo che ci impedisce di crescere in santità. Gesù ci ha amato fino alla fine, fino all'estremo dell'amore, fino alla croce. Questo amore deve procedere dall'interno, dalla nostra unione con Cristo. Deve essere la sovrabbondanza del nostro amore per Dio. Amare deve essere per noi così naturale come vivere e respirare, giorno dopo giorno, fino alla morte. Teresa del Bambin Gesù ha detto: «Quando agisco e penso con carità, sento che è Gesù che opera in me». Per capire e praticare tutto questo abbiamo bisogno di molta preghiera, di una preghiera che ci unisce a Dio e che ci spinge continuamente verso li altri. Le nostre opere di carità non sono null'altro che il riversarsi all'esterno dell'amore di Dio che c'è dentro di noi. Per questo, chi più è unito a Dio più ama il suo prossimo.
Trasformate il vostro lavoro in preghiera, facendolo con Gesù, per Gesù e a Gesù.
Chiediamoci:
Prego?
Come prego?
Quanto prego?
Sento il bisogno di pregare? Mi sforzo di pregare bene?
Quando non riesco a pregare, cerco di aiutarmi con un libro? Cerco di pregare più a lungo e più spesso quando faccio fatica a pregare? In quei momenti cerco di pregare con più fedeltà?
Se fate fatica a pregare, continuate a supplicarlo:
«Gesù, vieni nel mio cuore, prega in me e con me, in modo che possa imparare da te a pregare». Pregando di più, pregherete meglio. Quando pregate, aiutatevi con tutti i vostri sensi. In realtà, non esiste che una sola preghiera vera, sostanziale: Cristo stesso. Esiste una sola voce capace di innalzarci sulla faccia della terra: la voce di Cristo. La sua voce unisce e collega in sé tutte le voci che salgono dagli uomini in preghiera.
Spesso le nostre preghiere non sono efficaci, perché non fissiamo la nostra mente e il nostro cuore in Cristo. E solo attraverso di lui che le nostre preghiere possono salire fino a Dio. Spesso la preghiera più intensa
può essere un semplice profondo fervente sguardo a Gesù. La preghiera più perfetta è quella del contadino di Ars: «Io guardo lui e lui guarda me».
Fonte: http://www.preghiereagesuemaria.it
Trasformate il vostro lavoro in preghiera, facendolo con Gesù, per Gesù e a Gesù.
Chiediamoci:
Prego?
Come prego?
Quanto prego?
Sento il bisogno di pregare? Mi sforzo di pregare bene?
Quando non riesco a pregare, cerco di aiutarmi con un libro? Cerco di pregare più a lungo e più spesso quando faccio fatica a pregare? In quei momenti cerco di pregare con più fedeltà?
Se fate fatica a pregare, continuate a supplicarlo:
«Gesù, vieni nel mio cuore, prega in me e con me, in modo che possa imparare da te a pregare». Pregando di più, pregherete meglio. Quando pregate, aiutatevi con tutti i vostri sensi. In realtà, non esiste che una sola preghiera vera, sostanziale: Cristo stesso. Esiste una sola voce capace di innalzarci sulla faccia della terra: la voce di Cristo. La sua voce unisce e collega in sé tutte le voci che salgono dagli uomini in preghiera.
Spesso le nostre preghiere non sono efficaci, perché non fissiamo la nostra mente e il nostro cuore in Cristo. E solo attraverso di lui che le nostre preghiere possono salire fino a Dio. Spesso la preghiera più intensa
può essere un semplice profondo fervente sguardo a Gesù. La preghiera più perfetta è quella del contadino di Ars: «Io guardo lui e lui guarda me».
Fonte: http://www.preghiereagesuemaria.it