Madre Teresa di Calcutta
La croce
Gesù disse ai giovani del suo tempo: «Se volete essere miei discepoli prendete la vostra croce e seguitemi». Ancor prima di prendere la sua propria croce, Gesù sapeva che noi avevamo bisogno di lui.
Perciò si trasformò per noi in pane di vita e disse che se non avessimo mangiato la sua carne e bevuto il suo sangue non avremmo potuto vivere, non avremmo potuto seguirlo, non avremmo potuto essere suoi discepoli...
Oggi in voi, in me, nei giovani del mondo, egli rivive la sua passione. La rivive nel bambino affamato che mangia un pezzo di pane, briciola dopo briciola, perché teme che finisca e che dopo abbia ancora fame.
Mi rendo conto di questo? Spesso guardiamo ma non vediamo. Tutti dobbiamo prendere la croce, tutti dobbiamo seguire Gesù al calvario, se vogliamo risorgere con lui. Penso che Gesù ci abbia dato il suo corpo e il suo sangue, prima di morire, proprio per questo: per farci vivere, per darci il coraggio, per darci la vita, in modo da poter portare la croce e se-guirlo, passo dopo passo.
Noi vediamo Gesù. Ma siamo pronti ad aiutarlo? Siamo li pronti con il nostro sacrificio, con il nostro pane, con il vero pane? Vi sono migliaia di persone che muoiono per un pezzo di pane. Vi sono migliaia di migliaia di persone che muoiono per un briciolo di amore, per un briciolo di riconoscimento...
Siamo come una madre per coloro che soffrono? Una madre piena di amore, di comprensione? Siamo li per capire i nostri giovani, quando cadono, quando sono soli, quando si sentono indesiderati? Siamo lì pronti a soccorrerli?
Simone di Cirene prese la croce e seguì Gesù. Aiutò Gesù a portare la croce. E Veronica? Siamo una Veronica per i nostri poveri? Per coloro che si sentono soli, per coloro che si sentono indesiderati? Siamo li pronti per cancellare la loro pena? Siamo li pronti a condividere la loro sofferenza? Siamo presenti?
O siamo gli orgogliosi che passano oltre, che guardano e non riescono a vedere?
Quante volte abbiamo raccolto gente dalle strade, gente vissuta come gli animali e che desidera morire in modo angelico? Siamo li per raccoglierla? Riuscite a vedere le persone che siedono nei parchi, sole, mdesiderate, senza nessuno che si occupi di loro, miserabili e tristi? Troppo spesso ci diciamo gli uni gli altri: sono degli alcolizzati; peggio per loro. Eppure Gesù ha bisogno di voi per rasserenare il loro volto. Lo fate o passate oltre?
Gesù è caduto per voi e per me. È stato spogliato dei suoi abiti. Oggi, spesso il bambino viene spogliato dell'amore ancor prima della nascita. E’ costretto a morire, perché noi non lo vogliamo. E costretto ad andarsene nudo, perché noi non lo vogliamo. E tuttavia Gesù ha accettato quella terribile sofferenza. Quel bambino non nato accetta quella terribile sofferenza, dal momento che non ha scelta. Ma io posso volerlo, amarlo, conservarlo. Mio fratello, mia sorella.
Gesù crocifisso. Quanti handicappati, ritardati mentali, giovani riempiono gli ospedali? Quanti ve ne sono nelle nostre stesse case? Li visitiamo mai? Andiamo mai a condividere con loro questa crocifissione? Gesù ha detto: «Se volete essere miei discepoli prendete la vostra croce e seguitemi». Voleva dire che prendessimo la croce, dandogli da mangiare nei poveri, vestendolo negli ignudi, accogliendolo nelle nostre case, permettendogli di essere dei nostri.
Abbiamo Gesù, il pane di vita, per darci la vita, per darci la forza, per esser la nostra forza. La sua gioia èla nostra forza e la sua passione è la nostra forza. Senza di lui non possiamo fare nulla.
Non sprecate le vostre energie in cose inutili. Guardate e vedete. Guardate e vedete il vostro fratello e la vostra sorella e non solo in casa vostra. Guardate e vedete. Guardate e vedete, ovunque vi sono persone affamate che vi fissano, ovunque vi sono persone nude che vi fissano, ovunque vi sono senzatetto che vi fissano. Non volgete le spalle ai poveri, poiché i poveri sono Cristo.
Fonte: http://www.preghiereagesuemaria.it
Perciò si trasformò per noi in pane di vita e disse che se non avessimo mangiato la sua carne e bevuto il suo sangue non avremmo potuto vivere, non avremmo potuto seguirlo, non avremmo potuto essere suoi discepoli...
Oggi in voi, in me, nei giovani del mondo, egli rivive la sua passione. La rivive nel bambino affamato che mangia un pezzo di pane, briciola dopo briciola, perché teme che finisca e che dopo abbia ancora fame.
Mi rendo conto di questo? Spesso guardiamo ma non vediamo. Tutti dobbiamo prendere la croce, tutti dobbiamo seguire Gesù al calvario, se vogliamo risorgere con lui. Penso che Gesù ci abbia dato il suo corpo e il suo sangue, prima di morire, proprio per questo: per farci vivere, per darci il coraggio, per darci la vita, in modo da poter portare la croce e se-guirlo, passo dopo passo.
Noi vediamo Gesù. Ma siamo pronti ad aiutarlo? Siamo li pronti con il nostro sacrificio, con il nostro pane, con il vero pane? Vi sono migliaia di persone che muoiono per un pezzo di pane. Vi sono migliaia di migliaia di persone che muoiono per un briciolo di amore, per un briciolo di riconoscimento...
Siamo come una madre per coloro che soffrono? Una madre piena di amore, di comprensione? Siamo li per capire i nostri giovani, quando cadono, quando sono soli, quando si sentono indesiderati? Siamo lì pronti a soccorrerli?
Simone di Cirene prese la croce e seguì Gesù. Aiutò Gesù a portare la croce. E Veronica? Siamo una Veronica per i nostri poveri? Per coloro che si sentono soli, per coloro che si sentono indesiderati? Siamo li pronti per cancellare la loro pena? Siamo li pronti a condividere la loro sofferenza? Siamo presenti?
O siamo gli orgogliosi che passano oltre, che guardano e non riescono a vedere?
Quante volte abbiamo raccolto gente dalle strade, gente vissuta come gli animali e che desidera morire in modo angelico? Siamo li per raccoglierla? Riuscite a vedere le persone che siedono nei parchi, sole, mdesiderate, senza nessuno che si occupi di loro, miserabili e tristi? Troppo spesso ci diciamo gli uni gli altri: sono degli alcolizzati; peggio per loro. Eppure Gesù ha bisogno di voi per rasserenare il loro volto. Lo fate o passate oltre?
Gesù è caduto per voi e per me. È stato spogliato dei suoi abiti. Oggi, spesso il bambino viene spogliato dell'amore ancor prima della nascita. E’ costretto a morire, perché noi non lo vogliamo. E costretto ad andarsene nudo, perché noi non lo vogliamo. E tuttavia Gesù ha accettato quella terribile sofferenza. Quel bambino non nato accetta quella terribile sofferenza, dal momento che non ha scelta. Ma io posso volerlo, amarlo, conservarlo. Mio fratello, mia sorella.
Gesù crocifisso. Quanti handicappati, ritardati mentali, giovani riempiono gli ospedali? Quanti ve ne sono nelle nostre stesse case? Li visitiamo mai? Andiamo mai a condividere con loro questa crocifissione? Gesù ha detto: «Se volete essere miei discepoli prendete la vostra croce e seguitemi». Voleva dire che prendessimo la croce, dandogli da mangiare nei poveri, vestendolo negli ignudi, accogliendolo nelle nostre case, permettendogli di essere dei nostri.
Abbiamo Gesù, il pane di vita, per darci la vita, per darci la forza, per esser la nostra forza. La sua gioia èla nostra forza e la sua passione è la nostra forza. Senza di lui non possiamo fare nulla.
Non sprecate le vostre energie in cose inutili. Guardate e vedete. Guardate e vedete il vostro fratello e la vostra sorella e non solo in casa vostra. Guardate e vedete. Guardate e vedete, ovunque vi sono persone affamate che vi fissano, ovunque vi sono persone nude che vi fissano, ovunque vi sono senzatetto che vi fissano. Non volgete le spalle ai poveri, poiché i poveri sono Cristo.
Fonte: http://www.preghiereagesuemaria.it