Madre Teresa di Calcutta
La vita spirituale
Che cos'è la nostra vita spirituale? È un'unione di amore con Gesù..., un'unione di amore nella quale il divino e l'umano si danno completamente l'uno all'altro.
«Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente». Questo è il comandamento di Dio ed egli non può comandare l'impossibile. L'amore è un frutto di stagione in ogni tempo dell'anno ed è a portata di mano di ognuno. Ognuno può raccoglierlo ed esso è inesauribile. Ognuno può appropriarsi di questo amore attraverso la meditazione, lo spirito di preghiera, il sacrificio, un 'intensa vita interiore.
Non è possibile impegnarsi nell'apostolato diretto senza essere un' anima di preghiera. Dobbiamo essere consapevoli di essere una cosa sola con il Cristo, così come egli era consapevole di essere una cosa sola con il Padre. La nostra attività è veramente apostolica solo nella misura in cui gli permettiamo di lavorare in noi e attraverso di noi, con il suo potere, il suo desiderio, il suo amore. Dobbiamo diventare sante, non per il piacere di sentirci sante, ma per permettere a Cristo di vivere pienamente la sua vita in noi. Dobbiamo essere tutto amore, tutta fede, tutta purezza, per amore dei poveri che serviamo.
Quando avremo imparato realmente a cercare Dio e la sua volontà, i nostri contatti con i poveri diventeranno strumento di maggiore santità per noi stesse e per gli altri...
Amate la preghiera, sentite spesso durante il giorno il bisogno di pregare, prendetevi la briga di pregare. La preghiera allarga il cuore fino a renderlo capace di contenere il dono che Dio fa di se stesso. Chiedete e cercate e il vostro cuore crescerà abbastanza per poter ricevere lui e per poterlo conservare sempre come vostro...
Il nostro progresso nella santità dipende da Dio e da noi stesse: dalla grazia di Dio e dalla nostra volontà di essere sante. Dobbiamo essere veramente decise a raggiungere la santità. «Voglio essere santa» significa voglio spogliarmi di tutto quello che non è Dio, voglio spogliare il mio cuore di tutte le cose create, voglio vivere in povertà e distacco, voglio rinunciare alla mia volontà, alle mie inclinazioni, ai miei desideri e alle mie immaginazioni, per rendermi schiava volontaria della volontà di Dio...
Spesso con il pretesto dell'umiltà, della fiducia, dell'abbandono, non trascuriamo forse di servirci della nostra volontà? Dobbiamo essere veramente risolute se vogliamo raggiungere la santità. Santa Teresa dice che Satana ha orrore delle anime risolute. Tutto dipende da queste due parole: voglio o non voglio. In questo «voglio» devo porre tutte le mie energie. «Voglio» hanno detto san Giovanni Berchmans, san Stanislao, santa Maria Margherita e sono diventati santi. Che cos'è un santo se non un' anima risoluta, un'anima che usa tutte le sue energie e agisce? Non è forse questo che intende san Paolo quando afferma: «Tutto posso in colui che mi dà forza»?
Fonte: http://www.preghiereagesuemaria.it
«Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente». Questo è il comandamento di Dio ed egli non può comandare l'impossibile. L'amore è un frutto di stagione in ogni tempo dell'anno ed è a portata di mano di ognuno. Ognuno può raccoglierlo ed esso è inesauribile. Ognuno può appropriarsi di questo amore attraverso la meditazione, lo spirito di preghiera, il sacrificio, un 'intensa vita interiore.
Non è possibile impegnarsi nell'apostolato diretto senza essere un' anima di preghiera. Dobbiamo essere consapevoli di essere una cosa sola con il Cristo, così come egli era consapevole di essere una cosa sola con il Padre. La nostra attività è veramente apostolica solo nella misura in cui gli permettiamo di lavorare in noi e attraverso di noi, con il suo potere, il suo desiderio, il suo amore. Dobbiamo diventare sante, non per il piacere di sentirci sante, ma per permettere a Cristo di vivere pienamente la sua vita in noi. Dobbiamo essere tutto amore, tutta fede, tutta purezza, per amore dei poveri che serviamo.
Quando avremo imparato realmente a cercare Dio e la sua volontà, i nostri contatti con i poveri diventeranno strumento di maggiore santità per noi stesse e per gli altri...
Amate la preghiera, sentite spesso durante il giorno il bisogno di pregare, prendetevi la briga di pregare. La preghiera allarga il cuore fino a renderlo capace di contenere il dono che Dio fa di se stesso. Chiedete e cercate e il vostro cuore crescerà abbastanza per poter ricevere lui e per poterlo conservare sempre come vostro...
Il nostro progresso nella santità dipende da Dio e da noi stesse: dalla grazia di Dio e dalla nostra volontà di essere sante. Dobbiamo essere veramente decise a raggiungere la santità. «Voglio essere santa» significa voglio spogliarmi di tutto quello che non è Dio, voglio spogliare il mio cuore di tutte le cose create, voglio vivere in povertà e distacco, voglio rinunciare alla mia volontà, alle mie inclinazioni, ai miei desideri e alle mie immaginazioni, per rendermi schiava volontaria della volontà di Dio...
Spesso con il pretesto dell'umiltà, della fiducia, dell'abbandono, non trascuriamo forse di servirci della nostra volontà? Dobbiamo essere veramente risolute se vogliamo raggiungere la santità. Santa Teresa dice che Satana ha orrore delle anime risolute. Tutto dipende da queste due parole: voglio o non voglio. In questo «voglio» devo porre tutte le mie energie. «Voglio» hanno detto san Giovanni Berchmans, san Stanislao, santa Maria Margherita e sono diventati santi. Che cos'è un santo se non un' anima risoluta, un'anima che usa tutte le sue energie e agisce? Non è forse questo che intende san Paolo quando afferma: «Tutto posso in colui che mi dà forza»?
Fonte: http://www.preghiereagesuemaria.it