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Venerdi, 29 marzo 2024 - Misteri dolorosi - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi )

San Giovanni Bosco:Fate c on molta frequenza delle fervorose comunioni. Andando a ricevere Gesù nel vostro cuore e sovente, l’anima vostra resterà tanto riformata dalla grazia, che il corpo sarà costretto ad essere obbediente allo spirito.
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Madre Teresa di Calcutta



Madre Teresa

Il silenzio

La nostra missione non è forse quella di portare Dio ai poveri nelle strade? Non un Dio morto ma un Dio vivo, un Dio di amore. Gli apostoli dissero: «Noi ci consacreremo alla preghiera e'al ministero della Pa­rola».

Più riceviamo nella nostra preghiera nel silenzio, più possiamo dare nel nostro lavoro. Un silenzio ci offre un nuovo modo di vedere le cose. Abbiamo bisogno di questo silenzio per poter toccare le anime. La cosa essenziale non è quello che diciamo noi ma quello che Dio dice a noi e quello che egli dice attraverso di noi, del nostro apostolato.

Gesù è sempre li ad aspettarci in silenzio. In questo silenzio egli ci ascolta e parla alle nostre anime. Li noi ascoltiamo la sua voce. li silenzio interiore è molto difficile, ma dobbiamo fare lo sforzo di pregare inten­samente.

In questo silenzio troviamo una nuova energia e la vera unione. La forza di Dio passa in noi, permetten­doci di fare bene le cose che dobbiamo fare, di sin­tonizzare peffettamente i nostri pensieri con i suoi pensieri, le nostre preghiere con le sue preghiere, le nostre azioni con le sue azioni, la nostra vita con la sua vita.

Le nostre parole sono inutili se non escono dalle pro­fondità del cuore.

Le parole che non trasmettono la luce di Cristo non fanno che aggravare l'oscurità.

Sforzatevi di camminare alla presenza di Dio, di ve­dere Dio in ogni persona che incontrate e di vivere la vostra meditazione del mattino durante tutta la giornata. Per le strade soprattutto irradiate la gioia di appartenere a Dio, di vivere con lui e di essere sue. Per questo, nelle strade, nelle case, nel vostro lavo­ro, ovunque vi troviate, dovreste pregare sempre con tutto il vostro cuore e con tutta la vostra anima. Custo­dite quel silenzio che Gesù conservò per trent'anni a Nazareth e che continua a conservare nel tabernaco­lo, dove intercede per noi.

Pregate come la Vergine Maria, che conservò ogni cosa nel suo cuore attraverso la preghiera e la medi­tazione, e che continua a farlo come mediatrice di tutte le grazie.

L'insegnamento di Cristo è talmente semplice che anche un bambino può capirlo.

Gli apostoli, pieni di fede, gli chiesero: «Insegnaci a pregare». Gesù rispose: «Quando pregate, dite: Pa­dre nostro...».

Dio ama il silenzio. Il suo linguaggio è il silenzio. «State calmi e conoscete che io sono Dio». Ci chiede di fare silenzio per scoprirlo.

Ci parla nel silenzio del cuore.

Gesù ha passato quaranta giorni nella solitudine e nel silenzio prima di iniziare la sua vita pubblica. Si è spes­so ritirato in disparte, tutto solo, passando la notte sui monti nel silenzio e nella preghiera. Colui che parlava con autorità ha passato la prima parte della sua vita nel silenzio.

La Parola di Dio oggi tace. Nell'eucaristia, il suo silen­zio è la lode del Padre più alta e più autentica. E l'ado­razione di Dio. Abbiamo bisogno di silenzio per essere soli con Dio, per parlargli, per riandare le sue parole in profondità nei nostri cuori. Abbiamo bisogno di essere soli con Dio nel silenzio, per èssere rinnovati e trasfor­mati. U silenzio ci permette una nuova percezione della vita. In esso veniamo colmati della forza di Dio, quella forza che ci permette di fare tutto con gioia. Il silenzio èil fondamento della nostra unione con Dio e fra di noi. Il frutto del silenzio è la preghiera;

il frutto della preghiera è la fede; il frutto della fede è l'amore; il frutto dell'amore è il silenzio.

Per rendere possibile un vero silenzio interiore pra­ticheremo:

- silenzio degli occhi, cercando di vedere sempre la bellezza e la bontà di Dio dovunque, chiudendoli sulle colpe altrui e a tutto ciò che è peccaminoso e nocivo all'anima;

- silenzio delle orecchie, prestando sempre ascolto alla voce di Dio e al grido del povero e del bisognoso, chiudendole a tutte le altre voci che vengono dal ma­ligno o dalla natura decaduta: per esempio, chiac­chiere, pettegolezzi o parole poco caritatevoli;

- silenzio della lingua, lodando Dio e annunziando la sua vivificante parola che è verità che illumina e ispi­ra, apporta pace, speranza e gioia, astenendoci così da ogni autodifesa e da ogni frase che possa causare oscurità, agitazione, pena e morte;

- silenzio della mente, aprendola alla verità e alla co­noscenza di Dio nella preghiera e nella contemplazio­ne, come Maria che custodiva nel cuore le meraviglie del Signore e chiudendola a tutte le insincerità, distra­zioni, pensieri disfattisti, giudizi temerari, falsi sospet­ti, sentimenti e desideri di vendetta;

- silenzio del cuore, amando Dio con tutto il cuore, con tutta la nostra anima, con tutta la nostra men­te, con tutte le nostre forze; amandoci l'un l'altra co­me Dio ci ama, desiderando Dio solo ed evitando ogni egoismo, odio, invidia, gelosia e cupidigia.

- silenzio del cuore, non solo delle labbra, è anch'es­so necessario. Allora tu puoi ascoltare Dio dovun­que: nella porta che si chiude, nella persona che ha bisogno di te, nel canto degli uccelli, nei fiori, negli animali; quel silenzio è meraviglia e lode. Perché? Perché Dio è dovunque e tu puoi vederlo e ascoltar­lo in ogni luogo. Il corvo loda il Signore. L'insignifi­cante corvo lo posso sentire bene. Possiamo vedere e sentire Dio in quel corvo, ma non possiamo vederlo e sentirlo se il nostro cuore non è puro.

Se saremo attente a custodire il silenzio ci sarà facile pregare e pregare fervorosamente. C'è tanto da dire e da riferire, tante cose da raccontare a voce e per iscritto.

La nostra vita di preghiera deve risentirne molto per­ché i nostri cuori non sono in silenzio poiché come tu sai: «Dio parla solo nel silenzio del cuore». Soltan­to dopo aver molto ascoltato possiamo parlare per la sovrabbondanza del cuore.

Fonte: http://www.preghiereagesuemaria.it