Meditazioni sulla Passione
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È RISORTO
Parola di Dio
"Passato il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro. Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite. Ma l'angelo disse alle donne: «Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto»" (Mt 28,1-6).
Per la comprensione
- Il Sabato santo è il giorno più lungo nella storia di Gesù. Egli è chiuso nel sepolcro; ma i capi si sono ricordati che Egli aveva detto: "Dopo tre giorni risorgerò" (Mt 27,63); per questo mettono sigilli e guardie al sepolcro. Gli Apostoli invece non ricordano affatto gli annunzi di risurrezione e, delusi e sfiduciati, incominciano a fuggire da Gerusalemme.
- Poi nella "notte santa", nell'ora stabilita da Dio, il morto risorge, gli angeli aprono il sepolcro e danno alle donne il lieto annunzio della risurrezione.
Gli Evangelisti narrano la risurrezione di Gesù con varie sfumature; ma concordano nell'affermare che furono le pie donne le prime testimoni della risurrezione.
Rifletti
- Ricorda che il Risorto è il Crocifisso. Non ci sarebbe stata la risurrezione, se prima non ci fosse stata la crocifissione e la morte.
Gesù è stato glorificato dal Padre perché si era "fatto obbediente fino alla morte e alla morte di croce" (Fil 2,811). La Risurrezione di Gesù è il primo frutto della sua Passione. È anche la prova certa della vittoria sul peccato e sulla morte.
- "L'angelo disse alle donne: «So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto". Mai devo separare il Crocifisso dal Risorto, ma neppure il Risorto dal Crocifisso. Quando contemplo Gesù Crocifisso devo tenere presente che ora egli è "il Vivente". Quando contemplo Gesù risorto devo ricordare che egli è "il Crocifisso", il Gesù che ha tanto sofferto per me. Il prefazio pasquale invita a gioire, perché il "Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. È Lui il vero agnello che ha tolto i peccati del mondo, è Lui che morendo ha distrutto la morte e risorgendo ha ridato a noi la vita".
- La Risurrezione di Gesù è anche la certezza della nostra fede. A chi chiedeva un segno Gesù promise il "segno di Giona": "Come Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell'uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra" (Mc 12, 40).
San Paolo riflette: "Se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede... Se poi noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto in questa vita, siamo da compiangere più di tutti gli uomini. Ora, invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti" (1Cor 15,17-20).
- La Risurrezione di Gesù ci deve colmare di gioia al pensiero che dove è ora il Cristo saremo anche noi. Il pensiero della morte non deve far paura, ma deve portare a guardare alla nuova vita. La morte non è la fine, ma l'inizio di una vita senza fine. Gesù ha detto: "Io vado a prepararvi un posto..., perché siate anche voi dove sono io" (Gv 14,2-3). La Risurrezione di Gesù mi invita a guardare in alto, ai beni che Egli mi ha meritato: "Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra" (Col 3,1-2).
Confronta
- Cristo morto e risorto è la mia salvezza e la mia speranza; ma ora devo cercare di vivere la mia vita come l'ha vissuta Lui, accettando anche la croce e la morte, come l'ha accettata Lui, perché "chi perderà la propria vita per me, la salverà" (Lc 9,24).
- La Risurrezione di Gesù è la glorificazione del corpo umano. Il mio corpo vedrà la tomba e la corruzione, perciò lo terrò soggetto allo spirito; ma il mio corpo un giorno risorgerà e perciò lo tratterò con rispetto, secondo la fede.
- Gesù risorto mi aiuta ad accettare con fede e speranza la morte delle persone care: anch'esse un giorno risorgeranno e si ricomporranno tutte le comunioni nate dall'amore.
Pensiero di san Paolo della Croce: "Sia sempre benedetto e lodato il nostro grande Iddio che si è compiaciuto di farci arrivare al solenne giorno della sua gloriosissima Risurrezione. Cantiamo dunque insieme ai Beati Cittadini: Alleluia! Che significa: Lodate il Signore" (Cf. L.1, 63).