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Giovedi, 28 marzo 2024 - Misteri luminosi - San Castore di Tarso ( Letture di oggi )

San Giovanni Bosco:Quale credi che sia il mezzo più facile a noi per farsi santi? É il seguente. Riconoscere la volontà di Dio in quella dei nostri superiori in tutto ciò che ci comandano e in tutto quello che ci accade lungo la vita.
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Meditazioni sulla Passione



Dolorosi

EMISE LO SPIRITO


Parola di Dio
"Gesù, emesso un alto grido, spirò. Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, sentito il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!»" (Mt 27,50-54).

Per la comprensione
- Gli evangelisti narrano la morte di Gesù con una semplice parola "spirò", ma riportano diverse circostanze che l'hanno accompagnata: era il giorno della "Parasceve", cioè la vigilia della Pasqua; erano "le tre del pomeriggio"; era il sesto giorno della settimana, che per noi è diventato il "Venerdì santo"; prima di morire, secondo Matteo e Marco, Gesù emette un "alto grido"; secondo Luca, si consegna al Padre; secondo Giovanni annunzia vittorioso che "tutto è compiuto". Non vengono precisati il mese e l'anno della morte di Gesù: secondo molti studiosi era il 7 aprile dell'anno 30 d.C.

- "Pilato si meravigliò" per la morte di Gesù, avvenuta dopo poche ore di agonia. In genere i crocifissi resistevano più a lungo sulla croce e morivano frequentemente per asfissia. Secondo molti studiosi, Gesù morì per un infarto, forse già iniziato nel Getsemani.

Rifletti
- "Spirò", una semplice parola per descrivere il più grande dramma della storia umana: la morte in croce del Figlio di Dio. Apparentemente Gesù muore come morivano tutti i crocifissi, in uno strazio indicibile: dissanguato, bruciato dalla sete, asfissiato, straziato dalle piaghe dei chiodi e dai crampi e forse con il cuore ferito dall'infarto.

- "Un Dio morto in croce per me!". Era il grido di compassione e d'amore di san Paolo della Croce e di tanti Santi. Un Dio che muore sulla croce e muore per me! Non basterà l'eternità per capire adeguatamente questo grande mistero d'amore.

- "Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici" (Gv 15,13). Gesù lo ha fatto per me. Non poteva fare di più, non poteva dare di più. Ha dato per me la vita di Figlio di Dio.

- "Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso" (Gv 10,17-18). Nessun potere umano, nessun evento umano poteva costringere il Figlio di Dio a morire e a morire sulla croce: Egli ha "offerto la vita" e ha accettato la morte "da se stesso", liberamente, per mio amore.

- Gesù morendo ha sconfitto la morte, le ha tolto il suo "pungiglione": "Dov'è, o morte, la tua vittoria? Dov'è, o morte, il tuo pungiglione? Pungiglione della morte è il peccato... Siano rese grazie a Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!" (1Cor 15,55-57). Gesù ci ha liberati dalla paura della morte; ci ha insegnato ad accettarla dalle mani di Dio, ad affidare nelle sue mani il nostro spirito, quando verrà il momento di tornare al Padre.

- "Spirò" può significare anche "Emise lo Spirito, donò lo Spirito". Gesù morendo ha effuso lo Spirito Santo sull'umanità. Solo quando Gesù ha liberato l'uomo dalla schiavitù del peccato, lo Spirito Santo si è potuto effondere su tutti gli uomini. Infatti, prima della morte di Gesù "non c'era ancora lo Spirito, perché Gesù non era ancora stato glorificato" (Gv 7,39).

Confronta
- Contemplerò spesso il Crocifisso, ricordando che Gesù è morto in croce per me. Ripeterò spesso l'invocazione di san Paolo della Croce: "Signore, ti ringrazio che sei morto in croce per i miei peccati".

- Nelle tentazioni, nel pericolo di cedere al peccato, rifletterò che Gesù è morto sulla croce per riparare i miei peccati.

- Contemplando la morte di Gesù, penserò con fiducia e con speranza alla mia morte; l'accetterò serenamente dalle mani di Dio Padre, affidando a Lui la mia anima.

Pensiero di san Paolo della Croce: "Preghi che dilati la nostra povera Congregazione, che la provveda di uomini santi, perché come trombe animate dallo Spirito Santo, vadano predicando quanto ha fatto e patito Gesù per amore degli uomini, poiché la maggior parte ne vive completamente dimentica, cosa degna di lacrime inconsolabili e motivo di tante iniquità che abbondano nel mondo" (Cf. t,. w, 225).