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Martedi, 23 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Giorgio ( Letture di oggi )

San Francesco di Sales:Un solo grammo di umiltà vale frutta più che mille chili di onori.
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Meditazioni sulla Passione



Dolorosi

LO CROCIFISSERO


Parola di Dio
"Condussero dunque Gesù al luogo del Golgota, che significa luogo del cranio... Poi lo crocifissero... Erano le nove del mattino quando lo crocifissero... Con lui crocifissero anche due ladroni, uno alla sua destra e uno alla sinistra" (Mc 15,22.27).

"Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei». Rispose Pilato: «Ciò che ho scritto, ho scritto»" (Gv 19,19-22).

Per la comprensione
- Gli evangelisti non descrivono la crocifissione di Gesù; dicono semplicemente "lo crocifissero". Tutti sapevano che cosa significava quella parola tremenda. Il condannato veniva spogliato e gettato a terra; con due grossi chiodi gli venivano trapassati i carpi dei polsi e fissati saldamente al "patibulum" ; quindi veniva innalzato sul palo già confitto a terra, formando cos? la croce. Erano momenti di dolore atroce, da fare svenire il condannato e portarlo vicino al delirio e all'asfissia. A volte veniva posto al centro della croce un grosso piolo, sul quale si metteva a cavalcioni il crocifisso, per evitarne l'asfissia e prolungarne l'agonia. Venivano quindi trafitti i piedi con uno o due chiodi.

- "Erano le nove del mattino" precisa Marco: quindi Gesù dovette rimanere in croce molto più delle tre ore che siamo abituati a considerare.

- "Gesù il Nazareno, il re dei Giudei". La tavoletta con il motivo della condanna era scritta in latino, greco ed ebraico: le lingue più diffuse allora e la lingua del condannato. L'iscrizione era una vendetta ironica per Pilato, era un'offesa per i Giudei, era una solenne proclamazione per noi.

- "Con lui crocifissero anche due ladroni, uno alla sua destra e uno alla sinistra": era la corte di questo re strano e misterioso.

Rifletti
"Un Dio crocifisso!", esclamava san Paolo della Croce. Perché? Per chi? "Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità" (ls 53,6). "Hanno forato le mie mani e i miei piedi, posso contare tutte le mie ossa" (Sal 21,17). Amore e peccato: ecco le due grandi lezioni del Crocifisso.

- Egli ci predica l'infinito amore di Dio: "Dio ha tanto amato il mondo da sacrificare il suo Figlio unigenito" (Cf. Gv. 3,16). Il Figlio "mi ha amato e ha sacrificato se stesso per me" (Gal 2,20). "Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici" (Gv 15,13). Gesù lo ha fatto per noi. Non erano necessari alla giustizia quei chiodi, quelle sofferenze, quella straziante agonia; erano necessari all'Amore.

- Il Crocifisso ci fa capire la gravità del peccato: "Se l'uomo non avesse peccato, Cristo non sarebbe morto sulla croce" (sant'Agostino). Certi peccati ci possono sembrare leggeri. Ma i Santi, che erano abituati a contemplare il Crocifisso, affermavano che non può essere considerata piccola cosa ciò che offende Dio e ha avuto bisogno della morte di Cristo per essere riparata e meritare il perdono.

- "Popolo mio, che cosa ti ho fatto? In che cosa ti ho stancato? Rispondimi" (Mi 6,3): Gesù, non so risponderti; so solo che mi hai amato troppo. Fa' che io possa capire e corrispondere al tuo amore infinito.

Confronta
- "Quando sarò innalzato da terra attirerò tutti a me" (Gv 12, 32). Abbi spesso davanti agli occhi Gesù Crocifisso, lasciati attirare da Lui; ricordati continuamente di Lui. Tieni un bel crocifisso al centro della tua casa, nel luogo del tuo lavoro; soprattutto pianta il Crocifisso al centro del tuo cuore.

- Gesù, ora sei immobile sul tuo trono: le tue mani che hanno sparso tante benedizioni, che si sono posate sul capo di bambini e di malati, non possono più muoversi per benedire; i tuoi piedi di buon Pastore che hanno rincorso le pecorelle smarrite non possono più correre; ma ora con il sangue che sgorga dalle tue braccia spalancate sulla croce continui a benedire il mondo; ora con il tuo amore infinito rincorri tutti i figli perduti. Attirami a Te, Gesù, e fa' che mai distacchi lo guardo e il cuore dalle tue piaghe che versano sangue per me.

Pensiero di san Paolo della Croce: "La statua si lascia martellare dallo scultore e tace; ma l'anima sua martellata dalle preziose croci, non solamente deve tacere, ma di più riposare nel seno del Padre celeste, patendo, tacendo ed amanndo" (III, 463)