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Venerdi, 19 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Leone IX Papa ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:Quando sei confuso o deluso, e hai bisogno di Cristo o di un Suo segno, Egli comprende questo tuo bisogno e - se preghi e perseveri nella preghiera - Lui si mostrerà visibile ai tuoi occhi e al tuo cuore. Ma quando superi la prova e recuperi la fede, non hai più bisogno di alcun segno tangibile, perché ormai la Sua presenza è incisa profondamente in te. È la fede il segno più grande; è la fede che ti fa vedere bene.
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Meditazioni sulla Passione



Dolorosi

IL CIRENEO


Parola di Dio
"Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce dietro a Gesù" (Lc 23,26).

"Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà»" (Mt 16,24-25).

Per la comprensione
- Gesù, sfinito per le sofferenze subite, procedeva con grande difficoltà verso il Calvario, cadendo spesso sotto il grave peso della croce. Anche se il cammino non era lungo, i soldati compresero subito che Gesù non era in grado di arrivare al Calvario con quel peso sulle spalle. Essi avevano fretta anche per l'imminenza della Pasqua. Per questo si avvalgono del diritto di «requisire» un passante, per costringerlo a portare la croce di Gesù.

- I soldati «angariano» una certo Simone di Cirene, che si trovava a passare lì per caso e gli legano sulle spalle la pesante croce di Gesù per portarla fino al Calvario, seguendo il condannato che andava avanti barcollando, forse legato a lui con una fune.

- Simone di Cirene che quasi sicuramente non conosceva Gesù, viene costretto a portare la croce; non può ribellarsi per non mettere in pericolo la sua vita, ma è pieno di rabbia per quell'incidente capitato. Tuttavia l'atteggiamento di Gesù, la sua pazienza e il suo silenzio lo colpiscono profondamente e lo fanno riflettere. Anche quando si potè liberare del peso della croce volle vedere come andava a finire quel condannato misterioso, così diverso dagli altri condannati. Il suo gesto di pietà, anche se subito, venne premiato dal Signore. Secondo la tradizione, egli credette in Gesù e trasmise la fede alla sua famiglia: i suoi figli Alessandro e Rufo erano membri importanti della prima comunità cristiana.

Rifletti
- Il Figlio di Dio onnipotente ha bisogno di un uomo che Lo aiuti a portare la croce fino al Calvario. È il mistero della partecipazione alla croce di Cristo che non è facile capire e accettare. Solo le anime grandi, gli innamorati di Cristo Crocifisso, possono capire e amare la croce. "O patire, o morire", diceva una grande innamorata di Gesù, santa Teresa d'Avila.

- San Paolo ci dà uno spiraglio di luce quando afferma: "Sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa" (Col 1,24): dobbiamo unire la nostra croce a quella di Cristo, per aiutarlo nella salvezza del mondo ed essere «corredentori» con Cristo.

- L'importante non è la croce o la sua grandezza, ma l'amore con cui si porta. Gesù si è caricato delle nostre croci: noi dobbiamo aiutarlo a portare la sua, dobbiamo dargli una spalla. Se ci ribelliamo Lo lasciamo solo a portare la croce.

- Gli amici del Crocifisso hanno sempre visto nel Cireneo una loro figura simbolica. "Se qualcuno vuol venire dietro a me prenda la sua croce e mi segua". Gesù va avanti, noi dobbiamo andare dietro a Lui, guardare Lui, imparare da Lui, lasciarci aiutare da Lui. Essere Amici di Gesù Crocifisso non ci toglie e non ci aumenta la croce, ma ci aiuta a portarla e ci insegna come valorizzarla.

- Ci dice san Gregorio Magno: «In due modi portiamo la croce del Signore: quando con la rinuncia dominiamo la carne e quando, per vera compassione del prossimo, sentiamo i suoi bisogni come fossero nostri. Chi soffre personalmente quando il prossimo è ammalato, porta la croce del Signore». Portare la croce è pertanto anche assumere su di sé le croci dei fratelli. Ogni vero cristiano deve sentire la vocazione del Cireneo.

Confronta
- Qual è il mio atteggiamento di fronte alla croce di Gesù e alle mie croci? So vedere nelle prove della vita una partecipazione alla croce di Cristo? So riconoscere l'aspetto redentivo e «missionario» della croce?

- Qual è il mio atteggiamento di fronte alle croci dei fratelli? Indifferenza, freddezza, fuga? Oppure compassione e partecipazione? So essere «cireneo» e «buon samaritano»? O sono a volte anch'io causa di croce per gli altri? Quando sono d'aiuto e di conforto a un fratello, io aiuto Gesù a portare la sua croce.

Pensiero di san Paolo della Croce: "Beati quelli che patiscono travagli per amor di Dio, essi sono più fortunati dei ricchi del mondo. Quelli che soffrono per amor di Dio aiutano Gesù Cristo a portare la croce, e così saranno partecipi della sua gloria in Cielo" (Cf. L.1, 94).