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Giovedi, 28 marzo 2024 - Misteri luminosi - San Castore di Tarso ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:Nel cammino di fede quello che conta è scoprire la volontà di Dio e metterla in pratica. Tu desideri seguire Cristo da vicino nella Sua totale povertà, ma non sai quale forma di povertà, di sequela, Gesù voglia da te. Allora preghi e aspetti che Dio ti riveli quello che in te fa ostaco al dono totale e vero. L'importante non è quello che tu desideri di abbandonare per Dio, ma quello che Dio vuole che tu abbandoni per Lui. Puoi pensare che il meglio per te sia il più difficile. Ma non è così. Il meglio è quello che esige maggior amore. Se preghi con fede e lasci tempo al tempo, Dio ti farà vedere quello che si aspetta da te. Se, dopo aver pregato, intravvedi questa opera nella pace e nella fiducia, come una volontà di Dio per te, è segno che Dio ti chiama a rispondere generosamente. Evita analisi psicologiche e razionali. Solo la preghiera può purificare le intenzioni profonde del tuo cuore e far apparire in piena luce la volontà di Dio. Se preghi con regolarità, si formerà in te quello spirito di discernimento che ti farà sentire la volontà di Dio in ogni momento.
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Meditazioni sulla Passione



Dolorosi

GESÙ CORONATO DI SPINE


Parola di Dio
"Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte. Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: «Salve, re dei Giudei!». E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo" (Mt 27,27-30).

Per la comprensione
- Al termine del processo religioso, Gesù, condannato perché si è dichiarato Figlio di Dio, viene schernito e maltrattato dai Giudei come falso profeta e falso Cristo. Al termine del processo civile, in cui Gesù è stato accusato di farsi re, viene deriso e maltrattato come falso re. I soldati romani improvvisano una parodia dell'incoronazione dell'imperatore: deridono Gesù che non conoscono, per deridere i Giudei che odiano. Le spine usate per formare una grossolana corona erano rovi o simili, raccolti per alimentare il fuoco; esistono in Palestina spine lunghe diversi centimetri. Il manto rosso doveva essere una sdrucita mantellina militare color porpora.

Rifletti
- La flagellazione ha ridotto Gesù ad una larva umana; eppure le umiliazioni e i dolori non sono finiti per Lui. I soldati, approfittando del tempo di attesa per riprendere il processo, trattano Gesù da re di burla e Gli porgono le insegne regali, con una disgustosa parodia: un manto rosso, come la porpora degli imperatori, una corona di spine per diadema regale, una canna per scettro. Radunano intorno a Lui un grande numero di soldati, si inginocchiano davanti a Lui, Lo acclamano: "Salve, re dei Giudei!", gli sputano addosso, Lo percuotono sul capo.

- Dolori atroci e umiliazione profonda. Il capo è una delle parti più sensibili del corpo umano: le spine, dure e acute, calcate sul capo dai colpi di bastone, penetrano fino al cranio in tutte le direzioni e fanno sgorgare sangue abbondante, che cola tra i capelli, sulle tempie, sulla fronte, su tutto il volto, come mostra la Sindone. Il dolore deve essere davvero straziante.

- Non meno dolorose sono le umiliazioni subite da Gesù: derisioni, insulti, parole volgari, sputi in pieno volto, percosse violente. Il volto del Figlio di Dio, il più bel volto tra i figli degli uomini, è ridotto a qualcosa di ripugnante, da non potersi guardare.

- Gesù non reagisce. Non fa nulla. Lascia che Gli facciano quello che vogliono. Diventa una specie di giocattolo nelle mani degli uomini. Nell'uomo dei dolori, in quel capo coronato di spine, in quel volto coperto di sputi, solcato da tanti rivoli di sangue, riconosciamo il nostro Dio, il nostro re, il nostro salvatore.

- È stato trafitto per i nostri peccati. L'orgoglio è il primo dei peccati. La superbia è la radice di tutti i mali, il peccato più difficile da estirpare. Diceva san Paolo della Croce: "Un granello di superbia butta a terra una montagna di santità". Con le sue sofferenze e umiliazioni, il Figlio di Dio ha riparato per la nostra superbia, per l'orgoglio che vuole primeggiare e dominare, per le oppressioni dei poveri e dei deboli. Le trafitture strazianti delle spine hanno riparato tanti pensieri indegni della mente di un cristiano.

- Giacomo e Giovanni chiedono per sé a Gesù il primo posto: "Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due fratelli; ma Gesù, chiamatili a sé, disse: «I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; appunto come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti»" (Mt 20,24-28). Umiltà e servizio: ecco l'insegnamento e l'esempio di Gesù.

Confronta
- Contempla Gesù coronato di spine, umiliato, fatto servo per amore: impara l'umiltà, la disponibilità, il servizio. Sappi accettare qualche umiliazione, sappi vincere l'orgoglio. Sii umile nel trattare con il prossimo; rispondi sempre con dolcezza; non voler dominare sugli altri; ricordati che quello che fai al prossimo lo fai a Gesù.

- Non rinnovare mai la coronazione di spine di Gesù con i tuoi pensieri, con i sentimenti, con le vanità, con le fantasticherie, con i giudizi. Le nostre spine continuano anche oggi a pungere Gesù.

Pensiero di san Paolo della Croce: "Dio mi faceva altresì capire con quelle parole: «Figlio, chi abbraccia me, abbraccia le spine!»... che siccome il caro Gesù ha voluto che la sua santissima vita sulla terra fosse sempre in mezzo alle spine, così mi faceva intendere che abbracciando Lui dovevo vivere nelle sofferenze. Allora con quanta gioia la mia povera anima abbracciava ogni sorta di dolori!" (Cf. L.1, 194).