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Venerdi, 19 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Leone IX Papa ( Letture di oggi )

Madre Teresa di Calcutta:Al primo posto mettete la confessione e poi chiede­te una direzione spirituale, se lo ritenete necessario. La realtà dei miei peccati deve venire come prima co­sa. Per la maggior parte di noi vi è il pericolo di di­menticare di essere peccatori e che come peccatori dobbiamo andare alla confessione. Dobbiamo sentire il bisogno che il sangue prezioso di Cristo lavi i nostri peccati. Dobbiamo andare davanti a Dio e dirgli che siamo addolorati per tutto quello che abbiamo com­messo, che può avergli recato offesa.
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Meditazioni sulla Passione



Dolorosi

DISPERAZIONE E MORTE DI GIUDA


Parola di Dio
"Allora Giuda, il traditore, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì e riportò le trenta monete d'argento ai sommi sacerdoti e agli anziani dicendo: «Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente». Ma quelli dissero: «Che ci riguarda? Veditela tu!». Ed egli, gettate le monete d'argento nel tempio, si allontanò e andò ad impiccarsi. Ma i sommi sacerdoti, raccolto quel denaro, dissero: «Non è lecito metterlo nel tesoro, perché è prezzo di sangue». E tenuto consiglio, comprarono con esso il Campo del vasaio per la sepoltura degli stranieri. Perciò quel campo fu denominato «Campo di sangue fino al giorno d'oggi" (Mt 27,3-8).

"In quei giorni Pietro si alzò in mezzo ai fratelli... e disse: «Fratelli, era necessario che si adempisse ciò che nella Scrittura fu predetto dallo Spirito Santo per bocca di Davide riguardo a Giuda, che fece da guida a quelli che arrestarono Gesù. Egli era stato del nostro numero e aveva avuto in sorte lo stesso nostro ministero. Giuda comprò un pezzo di terra con i proventi del suo delitto e poi precipitando in avanti si squarciò in mezzo e si sparsero fuori tutte le sue viscere»" (At 1,15-18).

Per la comprensione
- Le due relazioni sulla morte di Giuda differiscono nei particolari, ma concordano nell'affermazione che Giuda finì la vita di morte violenta. Giuda appresa la notizia della condanna di Gesù "si pente" del tradimento e cerca di riparare presentandosi ai sommi sacerdoti e tentando di riconsegnare il denaro avuto per il tradimento. Spera forse di fare revocare la condanna? Ma riceve solo disprezzo; questo fa traboccare il vaso e lo porta alla disperazione e al suicidio. Giuda, con il suo tradimento, il pentimento e la fine disperata, resta sempre un mistero e un ammonimento per tutti.

Rifletti
- "Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente". Giuda seguì Gesù nei vari tribunali. Che cosa si aspettava? Forse qualche intervento straordinario di Gesù per liberarsi dai suoi nemici? Invece Lo vide in balia dei nemici, oltraggiato e condannato a morte. La pazienza di Gesù e la ferocia dei suoi nemici sconvolsero Giuda, che si pentì. Però il suo pentimento non era dettato dall'amore e dal dolore sincero.

- Ripensa forse all'amore di Gesù, alla sua bontà, ai segni di predilezione avuti da Lui, fino agli ammonimenti dell'ultima cena, per farlo recedere dal suo proposito; risente la parola "amico", udita nel Getsemani, ma invece di chiedere perdono a Gesù, sempre così misericordioso con i peccatori, si dispera e pensa al suicidio.

- Quale fine tremenda per un discepolo scelto da Gesù per essere una delle dodici colonne della Chiesa! "Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!" (Mt 26,24).

- Il tradimento di Giuda è stato un peccato gravissimo, perché compiuto consapevolmente, per motivi abietti e nonostante tutti gli ammonimenti di Gesù. Ma molto più grande è stato il peccato di disperazione.

- "Giuda, appena udì Pilato confermare la condanna di Gesù alla morte di croce, conobbe tutta la mostruosità del delitto commesso. Ma era una luce che gli veniva da Satana, il quale, mentre da una parte gli fece comprendere l'enormità del peccato, dall'altra gli nascondeva la luce per fargli detestare la colpa" (san G. Crisostomo).

- "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17,5). Giuda ha confidato nel denaro, ha confidato negli uomini, nei potenti: ha raccolto solo disperazione e morte. "Benedetto l'uomo che confida nel Signore e il Signore è la sua fiducia" (Ger 17,7). O si confida seriamente in Gesù, nella sua croce, o si trova l'albero di Giuda.

Confronta
- La fine di Giuda mi fa paura: si può facilmente passare da vaso di elezione a oggetto di maledizione. Devo vigilare sempre perché nessuna passione entri nel mio cuore: non so mai dove mi porta.

- L'offesa più grande che posso fare a Dio è mancare di fiducia, disperare del suo perdono. L'esperienza più bella è l'esperienza della misericordia infinita di Dio. Mediterò spesso le parole di san Giovanni: "Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giusto. Egli è vittima di espiazione per i nostri peccati" (1Gv 2,1-2).

Pensiero di san Paolo della Croce: "Uno dei migliori segni del buon cammino del suo spirito è di essere tranquilla negli assalti e contraddizioni delle creature, stia forte in questo e si burli degli assalti di tutto l'inferno. Lei non è giusta, ma Dio l'ha giustificata nel suo Sangue divino preziosissimo" (L. 1,200).