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Venerdi, 29 marzo 2024 - Misteri dolorosi - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:Gesù perdona e ci invita a perdonare. Il nostro perdono è parziale: diciamo di perdonare, ma alla prima occasione rinfacciamo i torti ricevuti. Gesù invece perdona sempre e totalmente, e non ricorda più le offese passate. Il tuo cuore sia penitente. Se hai peccato e ti sei pentito del male commesso, devi amare Cristo molto di più che se non avessi peccato. L'anima penitente è da Gesù ricoperta di tenerezza, come la pecorella smarrita che il Buon pastore mette sulle spalle e la accarezza. Non scoraggiarti per i peccati passati. Lo scoraggiamento è l'opera del demonio. Infatti il demonio insiste a rinfacciarti i peccati passati per tarparti le ali, per rattristarti e coprirti di confusione e di timore. Gesù, Ti ho offeso molto, ma molto più voglio amarti. Il Tuo perdono scenda su di me e mi purifichi.
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Meditazioni sulla Passione



Dolorosi

L'ANGELO DELL\'AGONIA E IL SUDORE DI SANGUE


Parola di Dio
"Uscito se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo. In preda all'angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione»" (Lc 22, 39-46).

Per la comprensione
- Solo l'evangelista Luca riferisce il sudore di sangue di Gesù nell'orto del Getsemani e il conforto dell'angelo. È una testimonianza tanto sconvolgente da fare scandalo, tanto che alcuni testi antichi l'hanno fatta scomparire. Luca presenta la preghiera di Gesù nel Getsemani come una lotta coraggiosa, "agonia", per fare la volontà del Padre.

Rifletti
- Nell'orto del Getsemani Gesù appare davvero in tutto simile agli uomini, eccetto il peccato: vuole provare "paura, tristezza, angoscia... È triste fino alla morte... Si riduce come in agonia".

- "Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo". È l'angelo del Getsemani; è il segno dell'amore del Padre, che è sempre intimamente unito al Figlio che soffre. Quale conforto porta l'angelo a Gesù? Gli ricorda "la volontà del Padre", e che `°il Cristo doveva patire per la salvezza degli uomini e per entrare nella sua gloria" (Cf. Lc 24,26).

- Gesù accetta il progetto del Padre, ma per lo sforzo violento si riduce come in agonia e incomincia a sudare sangue: "il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra". Un fenomeno conosciuto dai medici, causato da una forte sofferenza, ma che in Gesù si manifesta in un modo straordinario, unico nella storia dell'uomo.

- Perché Gesù ha sofferto tanto nel Getsemani? I Santi hanno cercato di approfondire le cause di questa sofferenza atroce: la paura umana di fronte a una Passione dolorosissima e a una morte imminente e violenta, che Gesù conosceva nei minimi particolari; l'ingratitudine di un popolo tanto amato e tanto beneficato; il comportamento degli Apostoli; il vedersi carico del peso enorme dei peccati di tutti gli uomini; la previsione della perdita di tante anime nonostante la sua Passione.

- L'angoscia di Gesù al Getsemani deve essere contemplata in tutto il suo drammatico realismo umano. Se il turbamento e lo spavento sono una reazione umana di fronte al pensiero della morte imminente, l'angoscia è qualcosa di più orribile: è esperienza di solitudine assoluta, di maledizione, di inferno.

Quando l'anima in preda all'angoscia è triste fino a morirne, vuol dire che essa sta facendo esperienza del silenzio di Dio.

I Santi hanno sperimentato questa angoscia nelle prove purificatrici dello spirito.

- Gesù, e in Lui tutta la Trinità, ha sofferto la sua agonia perché ha portato il peso di tutti i tuoi peccati: "È stato schiacciato per le nostre iniquità" (Is 53,5). Ma Egli "si è anche caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori" (Is 53,4). Soffre per te e con te. Non c'è sofferenza e angoscia nell'uomo che Egli non abbia voluto provare in sé.

- Gesù, sommerso dalla sofferenza a profondità insondabile, si è messo nella condizione di poter accogliere ogni solitudine. Se noi siamo incapaci di vegliare con Lui nell'ora dell'angoscia, Lui è capace di soffrire con ciascuno di noi, di condividere con noi i nostri momenti più amari.

- "Ci sarebbe da morire se non guardassimo a Te, che tramuti ogni amarezza in dolcezza. Perché avessimo la Luce, Ti venne meno la vista. Perché avessimo l'unione, provasti la separazione dal Padre. Perché ci rivestissimo dell'innocenza, Ti facesti "peccato". Perché sperassimo, sentisti la disperazione. Perché Dio fosse in noi, Lo provasti lontano da Te. Ora ci basta vederci simili a Te, almeno un poco, e unire il nostro dolore al tuo e offrirlo al Padre" (C. Lubich).

Confronta
- Cerca di essere l'angelo dell'agonia di Gesù; tienigli compagnia ogni giorno nella sua Passione e Gesù sarà il conforto delle tue angosce e ti sarà vicino nella tua agonia.

- Impara da Gesù ad essere vicino a chi soffre, a caricarti delle sofferenze dei fratelli, a essere il loro angelo consolatore.

Pensiero di san Paolo della Croce: "Se medita Gesù in agonia nell'Orto degli uli, faccia conto d'essere là in quel luogo sola sola con Lui; Lo guardi con compassione, ma con viva fede e con amore, raccolga quelle gocce del Sangue prezioso e Gli dica così: «Gesù mio caro, per chi soffri?». Pensi che le risponda nel cuore: «Figlia, patisco per te, per i tuoi peccati, perché ti amo»" (Cf. L. 11, 625).